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Berlusconi «erede» di De Gasperi, protestano le figlie

Publie le venerdì 17 ottobre 2003 par Open-Publishing

"Appropriazione indebita di statura morale"

L. Mi.

ROMA - Berlusconi mette in «crisi» la famiglia De Gasperi. Le parole pronunciate dal premier in
occasione delle celebrazioni per i 50 anni della morte dello statista Dc non sono piaciute a Cecilia
e Paola, due delle figlie dell’illustre politico trentino. Le critiche si appuntano su quella
rivendicazione di eredità fatta dal presidente del Consiglio davanti alle più alte cariche
istituzionali e di governo, nonché alla presenza dell’altra figlia di De Gasperi, Maria Romana, vice
presidente della Fondazione che porta il nome del fondatore della Democrazia Cristiana. Se questa tace, le
sorelle prendono le distanze e, con un asciutto ma lapidario comunicato, si uniscono alle proteste
subito espresse dagli ex democristiani. «Desideriamo far sapere di non condividere affatto né
l’analisi del pensiero e dell’opera di nostro padre fatta da Berlusconi, né la sua pretesa di esserne
l’erede», scrivono Cecilia e Paola. Il premier, intervenuto martedì alle celebrazioni organizzate
alla Camera, aveva spiegato come Forza Italia riprenda la battaglia di libertà della Dc di De
Gasperi e come il suo governo ne continui la politica europeista e di amicizia con gli Stati Uniti. Un
parallelismo che le figlie dello statista non hanno gradito. «Non voglio tirarle né a destra né a
sinistra - dice Rosy Bindi - ma come biasimarle. Sono le più autorevoli interpreti del pensiero di
loro padre». Secondo l’ex ministro della Sanità quella di Berlusconi è «un’appropriazione indebita
non solo delle idee e delle opere di De Gasperi, ma soprattutto della sua statura morale». Di
tutt’altro avviso Gianfranco Rotondi: «Con tutto il rispetto, non sono delle storiografe e poi c’è una
lettura sbagliata delle parole del premier». Secondo il deputato dell’Udc, infatti, il presidente
del Consiglio vuole solo prendere ad esempio lo statista. «Lo considera il suo maestro per la
politica anticomunista - spiega ancora Rotondi - De Gasperi ha salvato l’Italia dalla dittatura rossa,
Berlusconi nel 1994 ha salvato il Paese da una sinistra che non ha tagliato i ponti col passato».
In effetti la stessa Maria Romana, primogenita dello statista Dc, esprimendo in passato il suo
scetticismo sulla nascita di un nuovo partito democratico cristiano, aveva dichiarato: «Quello che
mancherebbe oggi a una nuova Dc sarebbe il collante dell’anticomunismo».