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Berlusconi sotto indagine per il conflitto di interessi
Publie le lunedì 27 ottobre 2003 par Open-PublishingLa Gasparri «potrà essere impugnata e invalidata dalla Corte di Giustizia»
DAL NOSTRO INVIATO
STRASBURGO - Il «conflitto d’interessi» del premier Silvio Berlusconi è tornato d’attualità
nell’Europarlamento in due iniziative provocate dalla «concentrazione dei media in Italia» e dalla legge
del ministro Gasparri sul settore televisivo, nota a Strasburgo nella dizione inglese di «Gasparri
Bill». La Conferenza dei presidenti dei gruppi politici ha proposto un’indagine «sulla libertà di
informazione nell’Ue e in particolare in Italia». L’eurodeputato Francesco Rutelli ha invece
presentato uno studio giuridico per dimostrare che la Gasparri è «incompatibile con l’ordinamento
comunitario». Rutelli ha detto che, nel caso questa legge dovesse entrare in vigore in Italia, «potrà
essere impugnata e invalidata dalla Corte di giustizia europea, sia attraverso la procedura
d’infrazione, che è compito della Commissione di Romano Prodi avviare contro lo Stato italiano, sia per
iniziativa di un giudice italiano sulla base di una controversia di chi si consideri danneggiato».
Nella proposta di rapporto sulla libertà di informazione in Europa è specificata solo l’Italia. Ma
non è passata la richiesta di far applicare contro il governo Berlusconi l’articolo 7 del Trattato
comunitario (che prevede anche sanzioni se in un Paese membro si infrangono i principi
fondamentali su cui è fondata l’Ue). Lo studio giuridico presentato da Rutelli mette sotto accusa il «Sistema
integrato delle comunicazioni», che nella Gasparri sarebbe stato esteso «a dismisura per
consolidare e allargare i privilegi delle reti possedute da Berlusconi e tentare di eludere le tassative
prescrizioni emanate in Italia dalla Corte Costituzionale». Sarebbe poi incompatibile con la
«corretta individuazione del "mercato rilevante" definita dalla Corte europea di giustizia». Inoltre il
«Sistema di assegnazione delle frequenze» violerebbe la normativa comunitaria «sotto ben quattro
profili».
Il capogruppo degli eurodeputati di Forza Italia, Antonio Tajani, ha replicato affermando che «la
stampa italiana è la più libera del mondo occidentale» e ha criticato «il solito vezzo della
sinistra italiana di venire a porre problemi di politica interna all’Europarlamento». Ma Rutelli ha
segnalato che il capo del governo ha potuto esprimersi a reti unificate sulle pensioni e che il
ministro del Tesoro ha potuto partecipare a un programma di grande ascolto «senza contraddittorio»,
mentre «i sindacati, che rappresentano 11 milioni di iscritti, hanno chiesto di poter intervenire, ma
non hanno ottenuto alcun diritto di replica».