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CCNL Credito - Attenti ai colpi di mano !!!
par Sallca Cub - Segreteria Nazionale
Publie le martedì 17 aprile 2012 par Sallca Cub - Segreteria Nazionale - Open-Publishing2 commenti

Grazie alla grande partecipazione dei lavoratori, iscritti a varie sigle o non iscritti, che hanno comunicato al "Comitato No al contratto aiuta-banchieri" una mole sterminata di dati assembleari, il Comitato è stato in grado, ad oggi, di raccogliere la situazione su 66.000 voti espressi, nel momento in cui le segreterie nazionali del primo tavolo affermano aver votato circa 90.000 lavoratori.
In pratica il Comitato è in possesso di tre quarti dei voti complessivi, assemblea per assemblea, come verificabile sul sito
http://sites.google.com/site/noalcontrattoaiutabanchieri/dati-scrutini
Già questo è un risultato straordinario.
In ogni caso il "nostro" dato parziale dice che il NO è al 50,5% contro il 45% del SI’.
Dal primo tavolo, fornendo solo dati complessivi, suddivisi per regione o, al limite, per provincia e aziende, si dichiara che il SI’ è al 56% contro il 39% di NO, come riportato in un ignobile articolo del 11 aprile di MF. Sul ruolo di certa stampa torneremo a breve.
Sulla base di questi numeri dobbiamo chiederci: è possibile che nei 24.000 voti mancanti al Comitato rispetto ai dati "autocertificati" ci sia una tale percentuale di SI’ da ribaltare il risultato?
Teoricamente è possibile (chi ha mandato i dati al Comitato, in genere, è contro l’accordo) ma certamente pretendiamo una verifica chiara e trasparente sui dati "autocertificati". Vogliamo vedere dati analitici e confrontabili come quelli del Comitato, altrimenti ci riterremo autorizzati a sostenere che il risultato è stato aggiustato. Sono troppe le cose strane che hanno accompagnato questa consultazione.
Ci sono state numerose segnalazioni di vari trucchi in assemblea, dove si è votato per alzata di mano (per questo abbiamo sempre suggerito il voto segreto), per aumentare i SI’ ed abbassare i NO, senza poi fornire copia del verbale "certificato". Le segnalazioni sono arrivate da Nord a Sud e alcune sono assurte all’onore di cronaca su giornali locali ("Calabria ora" del 27 marzo e "infoAgrigento" del 30 marzo).
Non bastassero i trucchi tradizionali, in Campania, Lazio ed altre realtà, si è assistito allo scempio delle assemblee separate per i soli iscritti. La democrazia, per lor signori, è bella solo quando vincono, se perdono si fa saltare il tavolo da gioco. Nonostante ciò, anche in queste realtà, sono arrivate dure lezioni per i sindacati truffatori.
Infine i sindacati firmatutto hanno avuto l’appoggio "esterno" di giornalisti pennivendoli (dal Sole 24 Ore a MF al Giornale) che hanno ripreso la bufala per cui o passa questo contratto o si resta senza tutele. Abbiamo già spiegato che la tesi è insostenibile sul piano legale (la parte salariale sarebbe salvaguardata, quella normativa aprirebbe un contenzioso ingestibile) ma ancor più sul piano sindacale, perchè accettarla significherebbe far venire meno la contrattazione stessa.
Vero è che per ottenere buoni contratti bisogna "rischiare" lo scontro attraverso scioperi e mobilitazioni, ma proprio questo è quello che i lavoratori devono poter essere liberi di decidere.
A questo punto vi sono due cose su cui chiediamo ai lavoratori di prestare attenzione.
La prima è che non accetteremo a scatola chiusa i risultati che verranno proclamati dalle segreterie nazionali del primo tavolo. Non accetteremo i dati "autocertificati" ma chiederemo una verifica reale e trasparente che consenta di avere un risultato al di sopra di ogni sospetto.
La seconda cosa è che, qualunque sia l’esito finale della consultazione, nulla sarà più come prima. Un accordo firmato da sindacati che rappresentano il 100% degli iscritti con trattenuta in busta paga è stato duramente contestato e ha visto la categoria spaccarsi a metà: vedremo quale metà ha prevalso, ma la rappresentatività di chi ha firmato l’accordo ne è uscita devastata in ogni caso. Si ripropone l’emergenza democratica in una categoria che non ha mai potuto eleggere i propri rappresentanti.
Da questa vicenda deve uscire una richiesta forte di democrazia: i lavoratori devono poter eleggere i rappresentanti per ricostruire un sindacato degno di questo nome ed una contrattazione che parta dal punto di vista dei colleghi e non da quello delle aziende. Lanciamo fin da ora un appello a chi ha condiviso con noi la battaglia suI contratto per il rafforzamento del sindacato di base, condizione indispensabile per far pesare il dissenso e contrastare futuri contratti a perdere.
Messaggi
1. CCNL Credito - Attenti ai colpi di mano !!!, 18 aprile 2012, 11:56
CCNL Credito - La pagliacciata delle "assemblee certificate"
Come ci aspettavamo e temevamo, di fronte alla concreta possibilità di essere seppelliti da una valanga di NO, i sindacABI hanno usato tutti gli strumenti più odiosi per “correggere” i risultati reali.
Nelle Assemblee sono arrivati dirigenti, tronfi e timorosi di perdere una lucrosa sedia romana, che hanno parlato per ore, impedendo una normale dialettica tra le parti, con i coraggiosissimi colleghi che sostenevano il NO, interrotti e contraddetti senza poter rispondere.
Non solo si è impedito che dirigenti sindacali sostenitori del NO potessero dire le loro ragioni, ma quando qualcuno era presente in assemblea, è stato individuato ed espulso.
Quando alcuni dirigenti di sindacati del primo tavolo si sono schierati con il NO, si è arrivati alle assemblee separate, riservate solo ai propri iscritti.
Il secondo tavolo non ha avuto sin dall’inizio alcuno spazio, se non quello che si è preso da solo.
I sindacABI, con uno splendido esempio di democrazia della partecipazione, hanno organizzato le assemblee, hanno parlato quasi solo loro, hanno contato i voti, li hanno elaborati e trasmessi ai loro dirigenti romani, che a loro volta hanno provveduto, senza alcun controllo, a sommarli ed a dare i risultati finali.
MA CHI GLI CREDE??? CI CHIEDEVAMO TUTTI COSA SIGNIFICAVA “ASSEMBLEA CERTIFICATA”, A CHI IN DEFINITIVA SAREBBE TOCCATO CERTIFICARLA. LA RISPOSTA E’ STATA AGGHIACCIANTE, DEGNA DEI PEGGIORI TOTALITARISMI: I CERTIFICATORI ERANO LORO STESSI, I SINDACALISTI DEI SINDACABI, I CONTROLLORI ERANO PROPRIO IDENTICI AI CONTROLLATI.
In queste condizioni da dittatura mediorientale, i brogli denunciati inutilmente sono stati centinaia, altre decine di assemblee, troppo favorevoli al NO, sono state annullate.
NONOSTANTE QUESTE PAGLIACCIATE GLI STESSI SINDACABI HANNO DOVUTO AMMETTERE UNA FINTA VITTORIA RISICATISSIMA, CHE E’ ANCH’ESSA UNA CLAMOROSA SCONFITTA SUL CAMPO: SU 330 MILA BANCARI, SU CENTOMILA VOTANTI , SOLO 5 MILA VOTI OLTRE IL FATIDICO 50%. IN VALORE ASSOLUTO, SECONDO LORO STESSI, SONO RIUSCITI A RACCOGLIERE SOLO 55 MILA SI’ SU OLTRE 250 MILA ISCRITTI AI SINDACABI.
NONOSTANTE I BROGLI E I TRUCCHETTI DA BARACCONE, HANNO RACCATTATO MENO DI UN SI’ OGNI QUATTRO DEI LORO STESSI ISCRITTI. MA CHI RAPPRESENTANO ORMAI QUESTI PERSONAGGI?? SE AVESSERO UN PO’ DI DIGNITA’ DOVREBBERO TORNARSENE AL LAVORO, NON PRIMA DI AVER RITIRATO LA FIRMA SU UN CONTRATTO CHE LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DELLA CATEGORIA, COMPRESI I LORO STESSI ISCRITTI, NON HA VOTATO E NON HA VOLUTO.
A PROPOSITO , E SE UN PO’ DEGLI ISCRITTI AI SINDACATI PIU’ ENTUSIASTI DEL SI’, CHE NON HANNO CONDIVISO IN LARGA MAGGIORANZA IL COMPORTAMENTO DEI LORO DIRIGENTI, RESTITUISSERO LA TESSERA??? C’E’ O NO LO SPAZIO IN QUESTA CATEGORIA PER SINDACATI CHE RAPPRESENTINO DAVVERO L’INTERESSE DEI LAVORATORI??
I BLOGGER DI NO ACCORDO ABI
Related Link: http://noaccordoabi.wordpress.com/
1. CCNL Credito - Attenti ai colpi di mano !!!, 20 aprile 2012, 12:21
Rinnovo CCNL bancari: trionfalismo esagerato e ingiustificato sulla vittoria del Sì
Di Domenico Moccia, coordinatore FISAC de La CGIL che Vogliamo ed ex Segretario Generale della setssa Fisac/Cgil
Che nei principali gruppi creditizi sia prevalso il NO, che questo sia diffuso su tutto il territorio in modo uniforme, che le piazze di Napoli, Roma, Genova e Torino boccino la conclusione e che nella stessa Milano i SI’ prevalgano per frazioni marginali dovrebbe indurre una riflessione seria e autocritica sui contenuti dell’ipotesi di accordo e sul grave deficit di democrazia che ha caratterizzato l’intera fase negoziale.
C’è poco da essere soddisfatti: il consistente numero delle assemblee svolte, la qualità della discussione sviluppatasi, la fondatezza delle critiche alle soluzioni adottate suggerirebbero una maggiore attenzione alle posizioni espresse dai lavoratori del settore.
Critiche e posizioni contrarie che si sono attestate, stando ai dati comunicati dalle Federazioni Nazionali, ben oltre il 40%, e che dei seri gruppi dirigenti non dovrebbero né rimuovere, né etichettare come pericoloso scissionismo.
La quantità e la qualità dei NO smentiscono che possano essere, come abbiamo letto, il frutto della “battaglia irresponsabile e strumentale” della sola minoranza della FISAC sull’onda di scorie post congressuali.
E’ vero semmai il contrario. Abbiamo intercettato e dato voce al dissenso, al malessere di tanti lavoratrici e lavoratori operanti in un settore strategico al centro dell’attuale crisi economica e finanziaria e sottoposti, anche per questo, a fortissime pressioni.
Il complesso delle Organizzazioni sindacali dovrebbe farsi carico di questo malessere. Noi continueremo a fare la nostra parte.
Roma, 17.4.2012