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CONTRO LA LIBERALIZZAZIONE DELLE FERROVIE, CONTRO I PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI
Publie le venerdì 12 dicembre 2003 par Open-PublishingFERROVIERI IN LOTTA
CONTRO LA LIBERALIZZAZIONE DELLE FERROVIE
CONTRO I PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI
PER UN CONTRATTO DIGNITOSO
PER UN TRASPORTO FERROVIARIO PUBBLICO E SOCIALE
Il 4 dicembre 2003 si è tenuto a Roma il primo incontro della rete
Ferrovieri in lotta, presenti lavoratrici e lavoratori del personale
viaggiante, di macchina e di stazione provenienti da Liguria, Lombardia,
Toscana, Lazio e Sicilia.
CONTRO LA LIBERALIZZAZIONE DELLE FERROVIE SENZA SE E SENZA MA
Noi lavoratrici e lavoratori aderenti alla rete Ferrovieri in lotta
esprimiamo la nostra ferma e totale opposizione alla liberalizzazione delle
ferrovie, inquadrandola nel più ampio progetto di privatizzazione dei
servizi pubblici e di smantellamento dello stato sociale portato avanti
negli anni dai differenti governi, con la complicità di CGIL - CISL - UIL.
La liberalizzazione dei servizi pubblici - e quindi anche delle ferrovie -
non è una necessità dei cittadini e dei lavoratori ma una scelta politica
dettata dalle lobby economiche interessate esclusivamente a ricavare
profitto dalla loro gestione; profitto che è possibile ottenere solo
attraverso l’intervento pesante sul costo del lavoro, la disarticolazione
dell’insieme dei diritti dei lavoratori, l’appesantimento dell’orario di
lavoro, la compressione dei salari, l’introduzione massiccia della
precarietà e disinvestendo contestualmente in comfort, efficienza e
sicurezza del servizio.
In Europa i lavoratori si oppongono, spesso con successo, a questo progetto.
Le lotte dei lavoratori portuali tedeschi, belgi e olandesi hanno imposto al
Parlamento europeo la retromarcia sulla liberalizzazione dei porti. I
ferrovieri lottano contro la liberalizzazione in Austria, in Francia, in
Spagna ed in molti Paesi dell’est mentre in Gran Bretagna il Governo Blair è
costretto a rinazionalizzare la manutenzione per poter garantire ancora un
minimo di servizio ferroviario pubblico. Le lotte dei lavoratori, oltre che
dai sindacati di base, sono generalmente sostenute, nei diversi Paesi, anche
dalle organizzazioni sindacali omologhe di CGIL - CISL - UIL e dalle loro
federazioni e confederazioni internazionali di riferimento (ITF e CES).
CGIL - CISL - UIL, invece, non si oppongono alla liberalizzazione delle
ferrovie ma, al contrario, la sostengono. Non partecipano agli scioperi ed
alle iniziative di lotta organizzate contro di essa in Europa e non ne
diffondono nemmeno l’informativa nel nostro Paese.
In Italia la liberalizzazione - privatizzazione delle ferrovie è ormai una
realtà. In Lombardia, oltre a Trenitalia, nel settore cargo operano tre
compagnie private di trasporto in continua espansione (FNC, HUPAC, RTC), cui
si è aggiunta SRC-I, filiale italiana delle Ferrovie Federali Svizzere
Cargo; la metà del traffico merci container sulla linea del Brennero è
appannaggio di una società privata. Il personale impiegato dai privati non è
inquadrato nel contratto delle attività ferroviarie e vive condizioni
estreme di lavoro a fronte di bassi salari.
Noi, con i nostri colleghi europei, ci battiamo contro la liberalizzazione
delle ferrovie in Italia ed in tutto il continente e per un trasporto
ferroviario pubblico e sociale.
PROSEGUIRE LA LOTTA CONTRO QUESTO CONTRATTO, COSTITUIRE COLLETTIVI IN OGNI
IMPIANTO, COSTRUIRE DAL BASSO UNA NUOVA PIATTAFORMA CONTRATTUALE DEI
FERROVIERI
Denunciamo il CCNL firmato da CGIL - CISL - UIL - SMA - UGL come figlio
legittimo della liberalizzazione - privatizzazione delle ferrovie ed
evidenziamo come i suoi effetti negativi per i lavoratori si stiano già
manifestando in tutti i settori. Riteniamo che anche l’attacco repressivo
senza precedenti nei confronti dei lavoratori delle ferrovie sia da mettere
in relazione con l’approvazione del contratto e con l’esigenza conseguente,
da parte delle società del Gruppo, di mettere a tacere i delegati e gli
attivisti sindacali più combattivi che continuano ad opporvisi negli
impianti.
Pertanto non consideriamo chiusa la partita di questo CCNL e proponiamo su
di esso, negli impianti in cui ciò risulti possibile, consultazioni
autogestite tra i lavoratori; proponiamo ed incoraggiamo la costituzione, in
ogni impianto, di collettivi orizzontali di lavoratrici e di lavoratori che
sappiano porsi come punto di riferimento per la lotta contro le conseguenze
di questo CCNL e per la costruzione, dal basso, della prossima piattaforma
contrattuale dei ferrovieri.
UN OSSERVATORIO NAZIONALE SUI PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI
Preso atto dell’ondata repressiva contro i lavoratori e della necessità di
contrapporvisi, costituiamo un Osservatorio nazionale sui provvedimenti
disciplinari, di cui faranno parte due esponenti del movimento per regione.
Responsabile dell’Osservatorio è nominato il capotreno Fante di Roma
Termini.
CASSA DI RESISTENZA
Proponiamo la costituzione di una Cassa di resistenza da utilizzare per la
copertura delle spese legali e per il sostegno di azioni di sciopero e forme
di lotta non convenzionali. La rete Ferrovieri in lotta deciderà tempi e
modi di costituzione di tale cassa.
SOLIDARIETA’ ALLE LAVORATRICI ED AI LAVORATORI DELL’ ATM
Esprimiamo solidarietà alle lavoratrici ed ai lavoratori dell’Azienda
Trasporti Milanese in lotta per il rinnovo del contratto di lavoro scaduto
da due anni ed oggetto di attacchi inqualificabili da parte di organi di
stampa, partiti e singoli esponenti politici, nonché della dissociazione da
parte di CGIL - CISL - UIL, per aver violato la legge antisciopero. Nei
prossimi giorni il movimento deciderà quali iniziative concrete
intraprendere in loro sostegno.
COSTITUZIONE DEL CIRCUITO DI INFORMAZIONE FERROVIERINLOTTA
Riconosciamo la necessità di lavorare per lo sviluppo del movimento - che si
caratterizza come orizzontale, autorganizzato ed indipendente da tutte le
sigle sindacali - anche nelle regioni e negli impianti in cui esso non è
presente, attraverso un’informazione il più possibile capillare. A tale
scopo verranno utilizzati e potenziati i già esistenti organi d’informazione
autoprodotti dai lavoratori, collegandoli tra loro. Tra gli strumenti
cartacei si individuano: Il Piccolo Principe, del viaggiante di Genova e
Sala Riserve, del viaggiante di Roma. Tra quelli telematici si individuano:
la lista di discussione nazionale ferrovierinlotta; i siti
www.piccoloprincipe.biz , www.bacheca2000.it e www.macchinistiliberi.it. Il
materiale di movimento sarà pubblicato contemporaneamente su tutti questi
organi stampa i quali riporteranno, sotto le rispettive testate, la dicitura
circuito ferrovieri in lotta.
RAPPORTI CON L’UTENZA
Riteniamo strategicamente rilevante un proficuo e continuativo rapporto tra
ferrovieri ed utenza finalizzato a far crescere la consapevolezza, in
quest’ultima, della relazione diretta tra processo di liberalizzazione -
privatizzazione delle ferrovie e abbassamento degli stardard di comfort,
regolarità e sicurezza del servizio ferroviario.
I Ferrovieri in lotta sono lavoratrici e lavoratori consapevoli di essere
parte in causa nel conflitto capitale - lavoro, di essere inseriti in un
movimento sindacale e sociale di ampie proporzioni ed internazionale.
Lottiamo con i lavoratori "garantiti" e precari, con i migranti, i
disoccupati, i pensionati; lottiamo per l’affermazione dei valori di
uguaglianza e giustizia sociale, contro il liberismo ed i suoi effetti
devastanti sulle condizioni delle masse popolari in tutto il mondo.
Consideriamo pertanto fondamentale la nostra presenza e visibilità nelle
piazze in occasioni di manifestazioni sindacali e/o dei movimenti sociali di
opposizione. A tale scopo sarà pertanto realizzato uno striscione.
La rete dei Ferrovieri in lotta, in attesa del prossimo incontro da tenersi
nel mese di gennaio 2004 a Roma o a Napoli, prosegue il dibattito telematico
e dà attuazione alle decisioni prese.
Roma, 4 dicembre 2003