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Centrali a rischio diossina

Publie le lunedì 15 dicembre 2003 par Open-Publishing

A RISCHIO DIOSSINA LA CENTRALE ENEL DI LACCO AMENO D’ISCHIA.
Un bunker del volume di 11.000 metri cubi è stato realizzato dall’Enel in località Fundera, a
Lacco Ameno, sull’isola d’Ischia, a seguito di illegittima concessione edilizia. L’impianto è stato
completato ma non ancora attivato.

Tutta l’operazione fu probabilmente pianificata per trovare sistemazione alla commessa 404/87 del
valore di oltre 60 miliardi di lire per Cavi Pirelli ad olio fluido contenente PCB
(policlorobifenili). Dette sostanze tossico-nocive furono messe al bando dal Decreto Presidente della Repubblica
24 maggio 1988 n. 216 che vietava l’immissione sul mercato e l’uso nel territorio nazionale dei
policlorobifenili e policlorotrifenili, nonché degli impianti, apparecchi e fluidi che li
contenevano.

L’Enel, dovendo iniziare le operazioni di smaltimento di fluidi contenenti PCB a costi
elevatissimi (in impianti speciali in Francia) nel 1991 pianificò una struttura coperta (in pieno centro
abitato nel comune di Lacco Ameno, dietro l’ospedale, al fianco della locale scuola media) dove poter
contenere il predetto olio fluido con PCB nonché degli impianti, apparecchi e fluidi che li
contenevano (2 sistemi di trasformazione ad alta tensione 150.000/30.000/20.000/10.000 Volt e i relativi
radiatori di raffreddamento e apposita vasca di raccolta per olio con PCB). Dopo aver fatto
arrivare ad Ischia, nel 1992, senza alcun controllo, da Cuma, attraverso il mar Tirreno, 4 cavi con olio
fluido con PCB (ad elevatissimo rischio ambientale), l’Enel ottenne le autorizzazioni per la posa
e il mantenimento con concessione demaniale N°113/94. E in base all’autorizzazione regionale per
la costruzione di una nuova linea elettrica a 150.000 Volt. avvenuta con DPGR N° 3651 del 11/4/9,
il progetto fu poi trasformato autonomamente dall’Enel in un manufatto in cemento armato,
seminterrato.

MA CHE COSA È E QUALI DANNI PROVOCA IL PCB?

Si pone l’attenzione sull’utilizzo di un liquido della famiglia dei PCB (Policolrodifenili)
denominato commercialmente askarel.
Le disposizioni dell’attuale quadro legislativo considerano "askarel" anche un liquido dielettrico
che contenga, anche in proporzioni ridotte, questo prodotto.
La stabilità di questo liquido ne implica la bioaccumolabilità, ossia la resistenza al tempo; di
conseguenza le numerose tracce di askarel, disperso nell’ambiente o nelle discariche, possono
durare illimitatamente ed accumularsi interessando la catena alimentare fino all’uomo.

In una struttura coperta, l’olio fluido contenente PCB/PCT ed in particolare "askarel", da un lato
riduce il rischio di incendio (in effetti nella catena aromatica di questi liquidi gli atomi di
cloro sostituiscono gli atomi di idrogeno; la molecola diviene così estremamente stabile e poco
sensibile alle reazioni chimiche tra cui quella dell’ossidazione violenta: incendio; sempre il PBC
mantiene doti di una buona rigidità dielettrica, paragonabile a quella dell’olio minerale, oltre a
una buona capacità di immagazzinare calore e di trasportarlo col moto convettivo.

Ciò permette a
questa sostanza di raffreddare gli avvolgimenti delle macchine che si riscaldano per effetto della
corrente che passa nei sistemi e di quella che si produce nei circuiti magnetici).
Dall’altro lato il PCB portato ad alte temperature (nei 2 sistemi di trasformazione ad alta
tensione 150.000Volt di Lacco Ameno si potrebbero raggiungere elevate temperature) perde la sua
stabilità e si converte per pirolisi nella diossina, gas tossico la cui pericolosità sull’uomo è
ampiamente accertata. La struttura di Lacco Ameno è ritenuta, tra l’altro, dal Ministero dell’Interno
"obbiettivo sensibile per l’emergenza terrorismo in atto" (cfr all. 3 relazione Arpac del 14/3/2002).

La DIOSSINA è un gas tossico legato a pericoli di "incidenti rilevanti" con determinate sostanze
pericolose.
La recente brillante operazione della Procura di Napoli e dei NOE, ha evidenziato l’enorme
interesse delle ecomafie per lo smaltimento di materiale tossico nocivo quale il PCB.
L’Enel dal Giugno 2000 ha fermo questo investimento di oltre 100 miliardi, adesso se ne possono
supporre i motivi: evitare di bonificare l’area dall’olio fluido contenente PCB.
Infatti i costi per lo smaltimento sono molto probabilmente superiori all’investimento stesso,
ragion per cui meglio mantenere tutto chiuso e nascosto....e sperare in un ordine dall’alto per
attivare la centrale di Lacco Ameno e sanare l’insanabile.

Si ringrazia quanti vorranno collaborare per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica a questo
problema

Grazie.