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Ciampi al ghetto di Roma: "Non dimentichiamo l’olocausto"
Publie le domenica 19 ottobre 2003 par Open-PublishingREPUBBLICA on-line
Ciampi al ghetto di Roma: "Non dimentichiamo l’olocausto"
ROMA - "La memoria dell’Olocausto deve essere tenuta viva perché la storia che si dimentica si
ripete.
Questo il significato del Giorno della Memoria: ricordare gli orrori del passato affinché non
possano ripetersi". Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi parla al Portico d’Ottavia nel
ghetto ebraico di Roma nel sessantesimo anniversario del rastrellamento nazista. Ricordare tutto,
ha sottolineato Ciampi, significa "ricordare anche la parte che ebbero le disumane leggi
razziali". E, per rendere evidente il suo pensiero il presidente ha conferito alla comunità ebraica romana
la medaglia d’oro al valor civile.
Il capo dello Stato ha parlato dopo il sindaco di Roma, Walter Veltroni e il toccante intervento
di una studentessa liceale, Giulia Pavoncello. Accanto a Ciampi c’era l’ex rabbino di Roma, Elio
Toaff, che il Capo dello Stato ha salutato come un suo "amico ebreo livornese che non fu soltanto un
rabbino perseguitato, ma anche un combattente della Resistenza".
"Ricordare - ha detto Ciampi - vuole dire ricordare tutto, non solo l’atrocità nazista, l’inganno
del riscatto mediante la consegna dell’oro, la razzia degli ebrei nel ghetto, la deportazione di
loro, come di tanti altri ebrei italiani, oltre 8 mila, nei campi di sterminio. Quasi tutti loro
finirono nelle camere a gas. Dei 2.091 ebrei romani catturati quella tragica alba, solo 15
tornarono".
Ricordare, secondo Ciampi, "vuol dire ricordare anche la parte che ebbero le disumane leggi
razziali come premessa e fondamento del Patto d’Acciaio, fra l’Italia fascista e la Germania nazista,
che precipitò l’Italia nel disastro della guerra e costò la vita a tanti nostri compatrioti e
distruzioni gravi a tutto il Paese. E vuol dire ricordare che tutto questo nacque da un regime
dittatoriale che aveva cancellato ogni libertà e perseguitato coloro che si erano opposti alla dittatura".
Ma Ciampi non dimentica chi si oppose alla barbarie. "Oltre alla persecuzione - ha detto il
presidente della Repubblica - ci furono anche i giusti che resistettero, si opposero e ci fu anche un
grandioso plebiscito per la libertà che salvò l’anima e la dignità del popolo italiano".
Il Capo dello Stato invita anche a ricordare, fra gli altri, "i militari che rifiutarono di
presentarsi alla chiamata di Salò, gli antifascisti fuggiaschi, la Resistenza armata". "Ricordiamo anche
– conclude - ed è importante, le migliaia e decine di migliaia di italiani, civili e religiosi,
che aiutarono tanti ebrei a nascondersi e a salvarsi, come aiutarono a salvarsi i militari che
rifiutarono la chiamata di Salò".