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Comunicato di solidarietà con l’insurrezione civile in Boliv
Publie le giovedì 16 ottobre 2003 par Open-PublishingComunicato di solidarietà con l’insurrezione civile in Bolivia
Italia, pianeta terra, 15 ottobre 2003
È con dolore che salutiamo la mobilitazione delle ultime settimane dei
fratelli e delle sorelle boliviani per la difesa del patrimonio comune del
loro popolo e per la difesa dei diritti e della dignità contro il sistema
neoliberale. È il dolore per gli oltre 50 morti sotto il piombo
dell’esercito e della polizia, è il dolore per un mondo dove si muore per
difendere la dignità, dove chi è invisibile per il potere muore per farsi
ascoltare.
Salutiamo la mobilitazione del popolo boliviano nei suoi diversi settori
sociali, dalle centrali sindacali ai movimenti indigeni e contadini delle
campagne a quelli delle città. Questa lotta, apice di anni di sfruttamento
e contraddizioni generate dal progressivo impoverimento imposto dalle
politiche neoliberali rappresenta una condizione fondamentale per la
costruzione di un futuro di giustizia e di pace per la Bolivia come per
tutti i paesi dell’America Latina. La terra, l’acqua, la bio-diversità, le
risorse naturali sono beni comuni che non possono essere ridotti ad una
merce nelle mani di pochi miopi sfruttatori.
Condanniamo le brutali violazioni dei diritti umani perpetrate dal governo
boliviano attraverso il suo esercito e la sua polizia, chiediamo
l’identificazione ed la punizione immediata dei responsabili delle stragi
Pensiamo che l’unica cosa che resti da fare al governo boliviano ed al suo
presidente Sànchez de Losada sia dimettersi e permettere ad un’assemblea
costituente di ripristinare la democrazia e la giustizia nel paese.
Esigiamo il ritiro dell’esercito e della polizia dalle strade ed il
rispetto incondizionato dei diritti umani dei prigionieri e della
popolazione civile.
Abbiamo conosciuto direttamente e condiviso le esperienze che questo
popolo generoso ha costruito in questa come in altre occasioni, e se le
donne e gli uomini boliviani di Cochabamba hanno saputo sconfiggere il
progetto di rubare al beneficio comune una risorsa come l’acqua e creare
un’alternativa dal basso, la lotta di ora può essere uno suggerimento per
tutte e tutti per ripetere ancora "Sì se puede!": come a S. Cristobal, a
Seattle, a Genova, a Cancun...
Appoggiamo le mobilitazioni e le lotte condotte in queste settimane in
Bolivia nel corso della "guerra del gas" ed invitiamo la società civile di
tutto il mondo a costruire iniziative di solidarietà e di lotta a fianco
delle giuste rivendicazioni del popolo boliviano.
Invitiamo tutti e tutte a dire da subito: ora basta!
Associazione Ya Basta Per la dignità dei popoli, contro il neoliberismo