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Il comunicato sugli arresti di Roma
del Gruppo di Continuità del Forum Sociale Europeo
Con gli arresti domiciliari di 12 compagni del movimento romano continua lo
stillicidio di attacchi repressivi per isolare le lotte sociali con
l’intento di ridurle a ’fatti criminali’.
Il gruppo di continuità dell’FSE denuncia quest’operazione politica
repressiva ed esprime la propria solidarietà agli arrestati.
Il 4 ottobre nel pomeriggio si svolse un corteo di massa con azioni
simboliche di disobbedienza contro i governi europei che pretendevano di
espropriare le/i cittadine/i del diritto di decidere con la partecipazione
democratica il futuro dell’Europa.
In Italia, e in tutta Europa, si estende il conflitto sociale e del mondo
del lavoro e del non lavoro contro le politiche liberiste volte a
comprimere
salari e pensioni e a distruggere con le privatizzazioni i diritti
universali all’istruzione, alla salute, alla previdenza, al trasporto
pubblico, alla casa.
A grandi categorie operaie, come i metalmeccanici, e
dei sevizi, come gli autoferrotranvieri, si nega il diritto di decidere sul
proprio contratto e sulle proprie condizioni di lavoro: la democrazia
sindacale è calpestata.
Non c’è nessun pericolo né di fuga né d’inquinamento delle prove: non c’è
nessuna necessità di togliere la libertà alle persone arrestate.
Respingiamo
inoltre l’attacco scatenato contro le/i parlamentari che sono da sempre
impegnate/i nella difesa delle garanzie democratiche e di libertà di
manifestare, garantite dalla Costituzione.
Le azioni repressive - dalle precettazioni agli arresti ai processi -
mirano
a comprimere il conflitto sociale: chiediamo a tutte le associazioni, i
sindacati, le forze politiche, i social forum territoriali di partecipare
alla manifestazione di giovedì 15 gennaio a Roma per difendere la
democrazia e la libertà, innanzitutto quella di manifestare