Home > Diritto di voto ai migranti
Ci sarebbero, in teoria, i voti in Parlamento per far passare una legge per il diritto di voto ai migranti. Sembra un miracolo. Qualcuno sa quando e dove è partita la campagna. E’ stato davanti alla tomba di Jerry Essan Masslo, assassinato a Villa Literno nell’agosto del 1989. Un gruppo di noi militanti antirazzisti era là, davanti a quel giovane sudafricano che aveva scelto di andare all’estero anche per uscire dalle gabbie dell’apartheid. Raccogliemmo 235mila firme. Poi vennero gli anni 90, e in tanti ci dissero-anche a sinistra-che non erano maturi i tempi. Non erano mai maturi...
Oggi la svolta di Fini-abile, intelligente-fa capire quanto quell’attesismo sia stato miope. Dispiace riconoscere che non abbiamo avuto la forza, come movimento, di svellere i macigni che bloccavano la strada. Impariamo la lezione.
Fini dice che questa sua idea è coerente con la Bossi-Fini. Qualora fosse così, avrebbe con sé tutta la coalizione di centrodestra che ha voluto con le unghie e con i denti quella pessima legge. Ma così non è. Per ragioni logiche: quella legge, con i diritti dei migranti, non c’entra nulla. L’ opposizione gommosa che trova in Forza Italia e il rifiuto intollerante che si arrocca nella Lega Nord lo dimostrano abbondantemente.
Ma anche la proposta di Fini ha dentro poca roba, parlando di diritti. Un esempio: con la cosiddetta Carta di soggiorno, bisogna che il migrante abbia, per il diritto di voto, un reddito superiore a quello di diversi milioni di italiani, che quel reddito appunto non raggiungono (e che possono votare, ovviamente). Una democrazia per censo è inaccettabile. Spero che i parlamentari che credono ai valori dell’articolo 3 della Costituzione non abbiano dubbi nel respingere questa discriminazione.
Bisogna rilanciare l’iniziativa. Anche per una legge sull’accoglienza: qualcuno sa che ogni giorno muoiono persone in mare? Ci sarà pure un qualche legislatore che voglia provvedere. O no?
Condivido l’appello del presidente Casini affinchè non ci siano speculazioni su queste tragedie. Casini sa benissimo che ciò che rivolgiamo, come associazionismo di solidarietà, è una critica motivata. Perciò gli chiediamo di esprimersi su un fattore-chiave: giudica, il presidente della Camera, che sia stato fatto tutto il possibile per prevenire i drammi che abbiamo sotto gli occhi? Sarebbe molto importante che lo dicesse, altrimenti il suo appello risulterebbe incompleto.
I sindacati stanno promuovendo una giornata di mobilitazione per il 18 dicembre, sull’ immigrazione. Per l’uguaglianza, per i diritti. Ci sarà anche l’associazionismo. Quello dei diritti, della concittadinanza. Intanto, al Forum Sociale Europeo di Parigi (12-16 novembre) questo tema sarà nevralgico. L’Arci intanto ha proposto che il diritto di voto per i migranti entri nella futura Costituzione dell’Unione Europea. L’iniziativa, lanciata un anno fa al Forum di Firenze, è a disposizione del movimento.
Tom Benetollo
Presidente Arci