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E no caro Sergio, in malafede non siamo noi

Publie le domenica 2 novembre 2003 par Open-Publishing

Eh no, caro Sergio

non puoi dirci ora che "temi non siamo in buona fede"

(perché? perché siamo profondamente in disaccordo con le tue dichiarazioni
e
ci sentiamo colpiti alle stesse?)

hai proposto poco tempo fa un’assemblea dal sapore "rifondativo" del
movimento, a cui avremmo partecipato peraltro volentieri, proposta anche
perché:

"La verticalità e il leaderismo, l’accettazione passiva dei meccanismi di
un
sistema mediatico onnivoro e avvolgente che produce spettacolarizzazione e
divorzio tra immagine ed effettività, forme e contenuti, programmi e
valori,
assieme all’autoreferenzialità, costituiscono tare mortali per ogni nuovo
percorso politico".

(rimarcando le scadenze elettorali del prossimo anno)

poi accetti di stare al gioco di Carlo Bonini

a che gioco giochiamo?

autoreferenzialità, spettacolarizzazione, accettazione del meccanismo
onnivoro dei media non sono "tare mortali" sull’argomento
terrorismo/movimento?

non sei un ragazzino, hai fatto per tanto tempo l’ufficio stampa del
Gruppo
Abele (credo), capisci bene la differenza di aprire dibattiti in rete, nel
movimento (come hai fatto molte volte) e di andare su un giornale come
Repubblica a dirle grosse e
poi nei comunicati di rete e di movimento, argomentare, ragionare, dire
cose
anche condivisibili ....

la vittima non sei tu, mi dispiace, il tuo comportamento è stato davvero
superficiale e profondamente dannoso.

dimmi a noi di Attac che costruiamo questo movimento da Genova (come
associazione nonviolenta e attenta all’unità del movimento che condanna
ogni
terrorismo) cosa ne può venire del tuo intervento su Repubblica, prova a
pensarci? Hai letto oggi D’Avanzo?

vogliamo discutere "dell’acqua" che il movimento offrirebbe alla violenza
di
pochi, credi sia possibile dopo che la stampa del paese ha già emesso
sentenze e verdetti con il tuo prezioso aiuto?

dobbiamo partire da una discussione in cui "il movimento non ha
chiaramente
condannato ecc. la violenza e i terroristi"? lo abbiamo fatto ogni volta
(da
quando c’è l’Fse e da quando esiste Attac, ovvero da quando siamo un
soggetto politico). Vuoi i comunicati stampa? vuoi le mail?

perché non poterne discutere nella maniera corretta con le differenze di
analisi e di posizione necessarie (nella assoluta condanna del fenomeno,
ieri e oggi)?

noi abbiamo comunque rispetto per la tua storia, tu nei hai avuto per la
nostra?

"in buona fede"
claudio jampaglia
di Attac