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ELEMENTi Di DE/COM/POSIZIONE arti-culture-movimenti new globals/proposte per un dibattito

Publie le martedì 2 dicembre 2003 par Open-Publishing

ELEMENTi Di DE/COM/POSIZIONE
arte-cultura-movimenti new globals /proposte per un dibattito

Extrême Jonction in Jonction Immédiate con SFE/SFM
Parigi, 13-14-15 novembre 2003

"Riunitevi, pronunciate
una sola e stessa parola,
che i vostri pensieri giungano
ad una sola e stessa conoscenza"
(Rig-Veda X. 191.1,2,3,4 )

ARS TOTUM REQUIRIT HOMINEM
(L’arte esige l’uomo tutto intero)
E, giustamente , per noi l’arte/conoscenza é un principio interiore, una esigenza di militanza esistenziale, uno strumento di trasformazione, un processo d’individuazione del sé... Per ritrovare l’universale nell’individuale, la connotazione spirituale nella coscienza fisica, attraverso l’abolizione dell’egoismo separatore e della divisione effettiva.
...Quando il sentimento e il pensiero non fanno più che uno...
...senza fermarsi al segno, ma passare attraverso il segno alla "vera" realtà...
...ogni arte autentica proviene da questa profonda esperienza...
...esperienza che dovrebbe essere il diritto-dovere di tutta l’umanità...
Alla ricerca di una identità spirituale che crea una identità psicologica senza dipendere da nessuna uniformità intellettuale o esteriore... ...una via più ampia, ottenuta da un cambiamento liberatorio nella volontà e nella natura umana... o da un improvviso progresso evolutivo, un "saltus", che porterebbe un’altra soluzione più grande al nostro umano destino... Un fine spirituale che porta al di là dell’uomo semplicemente naturale e della sua esistenza terrestre... Il punto archimedico che solo permette di sollevare il mondo sul suo asse per trasformare completamente uno stato naturale in stato di cultura. L’individuo deve essere lo strumento e il primo campo della trasformazione, ma una trasformazione individuale non basta ed é possibile che non sia interamente realizzabile. Anche quando é compiuta, questa trasformazione individuale non avrà un significato permanente che se l’individuo diventa un segno che essa si é stabilita come un potere che agisce apertamente nel funzionamento terrestre della natura... La Gnosi ... Fino ad allora ogni trasformazione intermediaria non sarebbe che parziale o incerta... Dunque riscoprire l’arte come movimento di conoscenza intuitiva, fondamento di una nuova formulazione di rivoluzione di coscienza... E, malgrado l’uomo non abbia ancora realmente inteso né compreso l’insegnamento dei saggi: "Conosci te stesso", ha comunque accettato il messaggio dell’intellettuale:"Educati". Ma la conoscenza deve essere militante, se vuole scegliere di sopravvivere e perpetuarsi... E se si ammette un’ignoranza generalizzata, si espone l’umanità al pericolo costante di una ricaduta nella barbarie... Per questo bisogna ricondurre la filosofia, l’arte, la poesia alle loro origini naturali... Alla ricerca della loro propria verità perché possano ridiventare ’i ministri’ dell’esistenza umana. Il risultato puo’ essere sia una norma esclusiva che un’armonia integrale. Fino ad oggi, l’educazione non ha liberato l’uomo, gli ha soltanto dato il bisogno di alcune cose alle quali non era abituato. Ma, nuovi principi sociali cominciano ad affacciarsi nelle file delle possibilità pratiche, e creeranno, forse un giorno , questo fenomeno ancora sconosciuto: una umanità colta . Perché, quando l’individuo non possiede nessuna attività mentale libera e spontanea e vive grossolanamente e senza pensare, anche se con le apparenze e tutte le pretese di una esistenza civilizzata, vive in una prigione che l’anima umana deve spezzare Ora, l’inclinazione originaria dell’educazione sarebbe piuttosto di accompagnare l’individuo verso la consapevolezza; di sostenerlo nell’evoluzione della sua struttura psicologica; di condurlo ad un allargamento della coscienza per una migliore conoscenza di sé e del mondo; di spingerlo al superamento e alla realizzazione di se stesso. Si tratta in definitiva di riflettere ad una educazione che prenda in considerazione tutte le dimensioni dell’essere umano: il corpo, l’anima, lo spirito. *
La modernità sembra negare la dimensione spirituale nell’uomo allora che l’aspetto religioso, sacro é stato sempre presente in tutte le civiltà . La mitologia comparata ha, per aver deprezzato questa importante fase ancestrale del progresso umano, deformato il senso delle prime tradizioni dell’ umanità ed ha fondato le proprie interpretazioni su un’ipotesi che lascia un vuoto incomprensibile tra il selvaggio primitivo e Platone o le Upanishads. In più, l’approccio riduzionista e materialista ha contribuito a rompere l’antica alleanza dell’uomo e dell’universo, ad alienarlo dal mondo che abita ... e che l’abita ... Ma la creatività , di cui la materia, grazie alla fisica quantistica, si trova nuovamente accreditata e liberata dal carcan determinista, ci permetterebbe di riesaminare, sotto un giorno nuovo, tutti i problemi essenziali dell’umanità ... Dalla politica all’economia, dalla cultura all’arte, dalla filosofia alla religione ... E, a nostro avviso, questa é la chiave della riuscita di questo nostro movimento ... vibratorio... che potrà acquisire ancora più d’intensità e d’energia quando i suoi principi diventeranno una necessità vitale o psicologica. Fino a quando l’idea di umanità non si sarà imposta ai sentimenti dell’uomo, alle sue emozioni, alle sue simpatie naturali e alle sue abitudini mentali , come alla sua intelligenza , il progresso compiuto si applicherà probabilmente solo a degli arrangiamenti esteriori piuttosto che a dei problemi vitali. La grande necessità e la grande difficoltà sono di servire questa idea dell’umanità e di trasformarla in qualcosa di più che un’idea. Realizzarla deve divenire una necessità del nostro essere psicologico. Alcune circostanze esteriori, come il bisogno economico, politico, meccanico, possono creare una ossatura, ma sono incapaci di creare la realtà psicologica che sola animerebbe l’ossatura. L’uomo dovrebbe ... Riconoscere chiaramente in tutto il suo pensiero e la sua vita, che un’unica anima impregna l’umanità e che ogni essere e ogni popolo ne sono una incarnazione e una forma ... Elevarsi al di sopra del principio dell’ego ancorato nella separatività, senza peraltro distruggere l’individualità, perch‚ senza di lei l’individuo dimorerebbe stagnante ... Comprendere che un principio e una organizzazione di vita dovrebbero lasciare il campo aperto alle variazioni individuali, agli scambi nella diversità ... Perché infine , attraverso dei mezzi sufficienti, possano essere espressi la vita complessa e lo sviluppo che ne risulterebbero, all’interno di una forma di società umana, progressiva e flessibile. Una religione dell’umanità puo’ presentarsi sotto due aspetti: come un ideale intellettuale e sentimentale; o come un’aspirazione e una regola di vita spirituale. La religione intellettuale dell’umanità già esiste ... Ma non é che l’ombra di uno spirito non ancora nato ... E se essa vuole realizzare tutto il proprio avvenire, questa religione dell’umanità deve rendersi più esplicita, più insistente, più categoricamente imperiosa ... Altrimenti non potrà prevalere contro il pricipale nemico: l’egoismo umano, l’egoismo dell’individuo, l’egoismo di classe e di nazione. Perché la debolezza dell’idea intellettuale, anche quando si appoggia su una incitazione ai sentimenti e alle emozioni, é di non penetrare nel cuore dell’essere umano. L’intelletto e i sentimenti non sono che degli strumenti dell’essere , e sono, sia degli strumenti della forma esteriore e inferiore, sia degli strumenti dell’uomo superiore e interiore : servi dell’ego o trasmettitori dell’anima. Per esempio, al diciottesimo secolo , l’intuizione fondamentale di ricreare la società all’immagine delle tre idee di libertà-uguaglianza-fraternità, non é stata realmente realizzata nonostante tutto il progresso compiuto. La libertà non é che una libertà esteriore, meccanica e irreale; l’uguaglianza, anch’essa, non é che apparente, inesistente; e la fraternità non é nemmeno considerata come un principio praticabile di organizzazione di vita ... Questo fallimento deriva dal fatto che l’umanità, nella nostra era intellettuale, ha dovuto nascondere il suo vero carattere di movimento dell’anima e dello spirito, e sollecitare la mentalità vitale e fisica dell’uomo, invece di convocare il suo essere interiore ... Questi fini non possono essere assicurati che se sono fondati su un cambiamento della natura interiore dell’uomo e sulla sua maniera interiore di vivere ... Perché fino a quando l’uomo vive unicamente nell’ego individuale e in quello della comunità, quando reclama la libertà, arriva ad un individualismo competitivo; quando rivendica l’uguaglianza, parviene inizialmente al conflitto , per poi ripiegare sulla costruzione di una società artificiale e meccanica ; inoltre, parlargli di fraternità , ‚ parlare di cosa contraria alla sua propria natura ... Pertanto la fraternità é la vera chiave della triade: libertà e uguaglianza non possono compiersi che in nome della forza della fraternità umana ... E questa fraternità non é dovuta a legami di parentela fisica, né a forme di associazionismo vitale, né ad accordi intellettuali, ma é fondata sull’uguale libertà di sviluppo , su un fine comune, una vita comune, una unità di pensiero e di sentimento, sul riconoscimento dell’unità spirituale interiore.... ...Vivere nell’anima, non nell’ego ... E questo nostro movimento, flusso/onda/vibrazione di purificazione/impegno/rigenerazione , é il segno che esiste una forza di un sentimento unificatore comune , che l’umanità si é svegliata al sentimento di una unità più vasta, e, di conseguenza é spinta a cercare una forma di unione ... Ma, appoggiandosi soprattutto sulla ragione, ha naturalmente tendenza a ricorrere alla soluzione meccanica. Ora, l’idea razionale finisce sempre per diventare prigioniera del proprio meccanismo, diventando la schiava del proprio metodo troppo riduttivo. Una unione libera ed uguale dovrebbe sostituire le attuali relazioni anormali, irritanti e false. Inoltre, questi vantaggi non hanno valore che se sono una tappa verso un’unità più grande dove questo genere di associazione ristretta non avrà più la stessa importanza. Perché il fine ultimo é una cultura mondiale comune , in cui ogni cultura nazionale invece di fondersi e di perdersi in un’altra cultura, differente in principio e temperamento, si svilupperà in tutta la sua misura e potrà allora, in quest’ottica, approfittare di tutte le altre culture, offrendo loro le proprie influenze e i propri risultati ... Attraverso la separazione e l’integrazione si serviranno realmente il fine e l’ideale comuni della perfezione umana. L’umanità, "una, in idea e sentimenti" ... Ma la profondità e la nobiltà di questa idea sono afflitte da gravi debolezze... L’astrazione e la lontananza ... Questo sentimento di astrazione impone all’idea una fretta ingiustificata di farsi riconoscere dalla vita e di incarnarsi in una forma. Se potesse aver fiducia nella propria forza e accontentarsi di crescere, di insistere e fare pressione fino a che non sia penetrata profondamente nello spirito dell’uomo, finirebbe, e lo si puo’ facilmente immaginare, per diventare una parte reale della vita dell’anima, un potere permanente nella psicologia, e riuscirebbe a rimodellare tutta la vita umana a propria immagine. Ma, questa idea ha il desiderio irresistibile di farsi ammettere, appena possibile, in una forma di vita, perché, finora, non si sente abbastanza forte, né affatto sicura di avere provato la sua verità. Si precipita nell’azione prima di aver trovato la vera conoscenza di se stessa, e cosi’ prepara la propria sconfitta proprio allora che sembrava trionfare e arrivare all’obiettivo. Perché , per imporsi, essa si allea a poteri e movimenti che obbediscono ad altri fini che i suoi, e che sono troppo soddisfatti di avere il suo aiuto per fortificare la propria causa e le proprie rivendicazioni. Cosi’, quando infine si realizza, é in una forma impura, confusa, inefficace. Questa é stata la storia di tutte le idee, l’una dopo l’altra, ed é una delle ragioni almeno, che fa che il progresso umano ha quasi sempre questo aspetto irreale, poco concludente e tormentato. Il mondo materiale, il nostro mondo, ‚ cosi’ popolato d’ombre possenti, spettri di cose morte e spiriti di cose ancora non nate, senza parlare degli elementi pienamente incarnati del presente. Gli spettri di cose morte sono delle realtà molto ingombranti , e attualmente ... Pullulano ... spettri di religioni morte, di moralità morte, di teorie politiche morte . Tutti pretendono di conservare ancora il proprio corpo in putrefazione o animare parzialmente il corpo delle cose esistenti. Ripetendo ostinatamente le sacre formule del passato ipnotizzano le intelligenze ritardatarie e intimidiscono addirittura la frangia progressista dell’umanità. Poi, ci sono gli spiriti che stanno per nascere , ancora incapaci di abitare un corpo definito, ma che sono già nati nel mentale e che esistono come influenze che il mentale distingue ma a cui risponde in maniera confusa e disordinata. ... E si ritorna al problema dell’educazione, della trasmissione della conoscenza ...
"A cosa si pensa nel mondo? A diventare ricco, a farsi una reputazione, a diventare re, senza riflettere a cosa significa essere uomo, essere re ..."
(Blaise Pascal, "Pensées")
Se desideriamo incamminarci verso una evoluzione della coscienza umana, l’educazione non deve più adagiarsi su un’accumuluzione di sapere, sulla scientificità e sulla competitività, ma fondarsi sul pieno sviluppo dell’essere umano, cosa che suppone la riabilitazione della dimensione spirituale ... : cio’ che spinge l’individuo ad accedere alla più alta realizzazione di de stesso, ma in un lavoro collettivo per giungere alla realizzazione di una trasformazione del mondo. Una tale educazione presume ugualmente che l’insegnante stesso si sia , per primo, avviato verso l’evoluzione della propria coscienza perché possa divenire un mediatore tra il sapere e la conoscenza con la determinazione di trasmettere, non solo cio’ che ha appreso, ma anche cio’ di cui ha fatto l’esperienza, cioé cio’ che egli stesso é . "...Il ricercatore , attraverso le domande che si pone, é ben consapevole d’alterare alcuni dogmi scientifici stabiliti. In questo senso trasgredisce l’"instituito" e affronta diversi tabù come i temi della spiritualità che non sono praticamente mai affrontati all’università. Col problema della spiritualità é tutta la definizione delle scienze dell’educazione che si pone : devono esse negare determinati aspetti dell’essere umano, quando predicano la multirefenzialità, o devono aprirsi a tutti gli aspetti della vita e a tutto cio’ che puo’ condurre allo sviluppo dell"essere? Interrogandosi sullo spirituale, la multirefenzialità viene di fatto superata perché ci conduce direttamente al trandisciplinare (Basarab Nicolescu), al transpersonale (Marc-Alain Descamps), al transversale, (René Barbier) e a tutto cio’ che trascende l’uomo. Un qualsiasi dizionario definirebbe l’educazione come l’organizzazione di mezzi adeguati per assicurare la formazione e lo sviluppo di un essere umano. E se la dimensione spirituale costituisce uno dei mezzi di formazione e di sviluppo della persona, perché negarla ? Perché non interrogarsi sul posto da assegnare a tale settore disciplinare nell’ambito dell’educazione ? Non si tratta qui di rifiutare il sapere e la scienza ma di trovare l’equilibrio tra il sapere e la conoscenza, tra l’obiettività e la soggettività , tra il razionale e l’irrazionale, tra l’immaginario e il reale." ( Joelle Macrez, "L’autorisation noétique"). Crediamo percio’ che ogni atto umano, politico, sociale, estetico, etico, filosofico , dovrebbe convergere giustamente al recupero della conoscenza integrale per identità... ;alla "realizzazione del sé", il senso segreto o evidente di una evoluzione individuale e sociale. Lo sviluppo del libero individuo é la prima condizione di una società perfetta, un’unità in una libera diversità. Ampiezza di conoscenza, elasticità mentale, purezza di temperamento ... Verso la legge della libertà e dell’armonia ... invece della legge della discordia , dell’irregimentazione e della costrizione o quella del compromesso e della lotta. Il dovere della nostra epoca, in cui la conoscenza cresce e si diffonde "in tempo reale", in cui i comportamenti si generalizzano, in cui gli uomini e le nazioni si avvicinano e si riuniscono parzialmente, sono "costretti a conoscersi gli uni gli altri" e sono spinti a conoscersi più profondamente loro stessi e a conoscere l’umanità, e dove l’idea di una realizzazione di sé per gli uomini e le nazioni comincia a emergere consapevolmente alla superficie ( cio’ che dovrebbe essere l’attività naturale dell’uomo e la sua speranza consapevole in quest’epoca) , é di conoscersi essa stessa veramente. Di trovare la legge ideale del suo essere e del suo sviluppo, e, se non é ancora capace di seguirla idealmente a causa della propria natura egoista, almeno dovrebbe tenerla sotto controllo e trovare gradualmente il mezzo di farla diventare sempre più il principio formatore della propria esistenza individuale e sociale. Ma, questa é la più difficile delle lezioni e la più dolorosa delle iniziative... Imparare attraverso cio’ che é stato, ma anche conoscere cio’ che puo’ divenire , e crescere fin là ... Questo il compito assegnato all’essere ... Spirituale. Un’azione completa in armonia con una nuova legge dell’essere é sempre difficile per la natura umana, perché la sostanza dell’inconscienza nasconde una legge protettiva di necessità cieca e imperiosa che limita il gioco delle possibilità quando queste emergono dall’incoscienza , o penetrano in essa , e le impedisce di stabilire la propria libera azione e i propri liberi risultati , o di realizzare l’intensità de loro proprio assoluto. Tutto cio’ che le é permesso, é un gioco misto, relativo, ristretto. Una trasformazione della natura umana non puo’ operarsi che quando la sostanza dell’essere é talmente impregnata del principio spirituale che tutti i suoi movimenti diventano un dinamismo spontaneo e un processo armonioso dello spirito. Una necessità spirituale luminosa più grande , col suo imperativo sovrano , puo’ solo eliminare l’ananké cieca dell’incoscienza, o interamente penetrarla, trasformarla in se stessa e cosi’ sostituirla...


*" Il più grave difetto proviene da una permanente ossessione della formula "rituale" che conduce a forzare, in tutte le antiche scritture, senza tregua, il loro senso, per adattarlo allo stretto mondo della concezione generale. In tal modo ci si priva di innumerevoli indicazioni suggestive e importanti per fissare il senso esteriore delle scritture; problema altrettanto interessante che quello del senso nascosto. Il risultato al quale si arriva ‚ quello di dare del loro pensiero, della loro cultura e delle loro aspirazioni, una concezione cosi’ ristretta, cosi’ impoverita che renderebbe, se lo si ammettesse, assolutamente incomprensibile la venerazione di cui esse furono da sempre l’oggetto. Solo la cieca fede di una tradizione fondata su un errore potrebbe spiegare la sua reputazione di autorità sacra e divina.. ( ed ‚ cosi’ disgraziatamente per tutte le religioni...) E’ la subordinazione arbitraria e definitiva del testo sacro al suo senso più basso, che costituisce il risultato più deplorevole ... Contro l’incredibile ricchezza delle antiche lingue e della loro radice multisignificativa..." (Sri aurobindo, "La vita divina", Ed. Albin Michel) " ... Una cosa é certa, la situazione filosofica - e religiosa - non é più bloccata come fino a qualche decennio fa. Tutto diventa possibile , e la visione abbastanza negativa, secondo la quale noi non saremmo che il risultato effimero e senza senso di shocks e di agglomerati di ’piccole biglie’ perdute nello spazio, non é più la visione scientifica. Il determinismo non é più che un’approssimazione statistica, e i costituenti ultimi dell’universo possono restare legati tra loro ignorando le distanze che li separano ai nostri occhi: tali sono gli insegnamenti della fisica quantistica, confermati dalle più recenti esperienze. Nonostante cio’, questi dati fondamentali restano ignorati dalla maggior parte dei nostri contemporanei, compreso un buon numero di scientifici non fisici. La filosofia di base della nostra civiltà rimane il materialismo meccanico; le idee semplici (v. semplicistiche) hanno una forza pericolosa, e i loro fallimenti non impressionano che gli specialisti. Si sono dovuti attendere dei decenni perché l’ipotesi di Galilei sulla rotazione della terra fosse accettata, e dei secoli perché la sua condanna dalla parte della chiesa venisse annullata. Quanto tempo dovremo ancora attendere perché siano abbattute le credenze attuali?... (Ortoli-Pharabod/ "Il cantico dei quantici"/ Ed. La Découverte) " Gli oggetti che noi conosciamo, gli esseri viventi, non sono degli insiemi di entità elementari, le quali non più sono degli oggetti... ... Si puo’ ancora parlare di oggetti a proposito di un’entità che passa da una esistenza potenziale non localizzata a un’esistenza concreta localizzata, e inversamente ...? Il fatto che degli atomi e addirittura degli insiemi d’atomi manifestano queste proprietà sconcertanti ‚ fortemente legato ai paradossi più impressionanti della fisica quantistica, quello del gatto di Schrôdinger e quello dell’amico di Wigner. Questi due paradossi sono considerati delle "esperienze di pensiero" ... e non concernono niente di meno che il problema dell’esistenza dello spirito e/o della materia..." (ibidem)