Home > FSM 2004 - Il cielo sopra Mumbai
Il mio viaggio per il IV Forum Sociale Mondiale è cominciato a Milano. L’aereo pieno. Accanto a me un uomo di carnagione scura, molto gentile, mi ha offerto i suoi auricolari: i miei non funzionavano. Ho ricambiato portandoli il caffè. Il suo nome è Cyril, nato a Mumbai e immigrato a Toronto nel 1975 per fare il meccanico di automobili. La madre, rimasta a Mumbai, ha il cancro e lui ci tiene a vederla per provare di persona a convincerla a curarsi in Canada. Cyril appartiene alla minoranza cristiana: - "Ho studiato in una scuola inglese, parlo male la lingua hindi. La mia famiglia comunica in inglese".
Domando il perché del cambio del nome, da Bombay in Mumbai. - "Nazionalismo", risponde. - "L’India sta cercando la propria identità in un mare di contraddizioni. Hanno cambiato il nome a tanti posti ma questo di sicuro non potrà cancellare l’eredità coloniale britannica. Gli inglesi ci hanno dato una struttura di stato ed è naturale che in India ci sia il marchio dei colonizzatori. Ma non pensare di essere a Londra. Mumbai è piena di ladruncoli e bambini mendicanti. La miseria fa disperare la gente. Vedrai la città e capirai perché sono andato via". Parlo delle mie radici brasiliane e della povertà che da noi è di casa. - " Albert, il Brasile povero è un paradiso paragonato a questo luogo", risponde.
Ho perso Cyril in mezzo alla confusione dell’aeroporto di Mumbai e ho potuto capire che non c’era esagerazione in quelle parole. Decine di ragazzini sporchi per l’inquinamento dell’aria saltano sulla gente e indicano la bocca, come chiedendo qualcosa da mangiare. Lebbrosi, con gli arti a pezzi, gironzolano fra le macchine in mezzo al caos totale del traffico della città. Dio mio, è l’una di notte: la miseria a Bombay è sempre di turno?
Alberto Chicayban
Delegato Cooperativa Itaca al FSM 2004