Home > Fausto Bertinotti: "Ora via le truppe"
In un’intervista su "L’Unità" di oggi, il segretario di Rifondazione comunista, Fausto Bertinotti, ha definito la liberazione di Simona, Simona, Mahnaz e Ra’ad "un granello di sabbia nell’ingranaggio della barbarie della guerra e del terrorismo", una vicenda in cui il valore della vita si è affermato su quello della morte. Per far sì che questo granello non resti isolato, ha aggiunto Bertinotti, occorre l’immediato ritiro delle truppe dall’Iraq.
A chi gli fa notare che in molti, dopo la vicenda, hanno parlato di "unità nazionale", il segretario di Rifondazione risponde che il dissenso dal governo sulla guerra e la presenza di truppe italiane non è mai venuto meno. "Chi parla di unità nazionale lo fa a torto", spiega Bertinotti, affermando che il ruolo delle opposizioni è stato quello di creare le condizioni ambientali necessarie alla trattativa, al dialogo con i paesi arabi e con le varie componenti al loro interno.
La "comunità di intenti" su altre questioni auspicata da Berlusconi, quindi, non può che essere rinviata al mittente. "L’unità nazionale non c’è stata - spiega Bertinotti - l’opposizione ha dato il suo contributo mantenendo la sua autonomia. La straordinaria soddifazione per la salvezza della vita delle due Simone riguarda questo episodio, non invece la collocazione dell’Italia".
Perché il "granello di sabbia" di questa vicenda non resti isolato - conclude Bertinotti - e dentro l’ingranaggio della barbarie finisca qualcosa di più grande, "Dobbiamo lavorare a una crescita del movimento per la pace, che già da questa liberazione esce rafforzato".
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