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G8: a giudizio 25 manifestanti, accuse gravissime su episodi specifici

Publie le venerdì 5 dicembre 2003 par Open-Publishing

Con il rinvio a giudizio dei 25 manifestanti accusati a vario titolo di devastazione e
saccheggio, furto, lesioni, detenzioni di armi e materiale esplodente si chiude la prima fase
processuale sui fatti del G8 istruita dai pm Canepa e Canciani.

Alla sbarra militanti imputati di specifici episodi di violenza: l’incendio della camionetta
dei carabinieri in Corso Torino (in seguito alle cariche sul corteo di via Tolemaide), l’"assalto"
al Defender dei carabinieri da cui venne ammazzato Carlo Giuliani, il lancio di alcune bottiglie
incendiarie al carcere di Marassi, la rottura di vetrine e l’asporto di materiali da due
supermercati e vari danneggiamenti d’auto. Alcuni degli imputati sono accusati per singoli episodi anche
minori, come l’incendio di cassonetti. Tutti rischiano tantissimo.

Il gip Roberto Fucina ha accolto le prove dei pm e ha allo stesso tempo lasciato intendere
che diversi rilievi sollevati dal collegio difensivo del Genoa legal forum fossero pertinenti. Di
fatto, i magistrati hanno evitato il contesto di aggressione subita in alcuni di questi episodi dai
manifestanti, separando "la gestione della piazza" di polizia e carabinieri, dalle azioni e
reazioni dei cortei. Divide et giudica.

Spiega Laura Tartarini, avvocata del Genova Legal Forum: «I pm dovrebbero raccogliere le
prove a carico e discarico degli imputati. Mentre nell’inchiesta operata dai pm i manifestanti sono i
soli responsabili, al di fuori del contesto in cui erano». Tanto per chiarire, le accuse di
devastazione e saccheggio (tra gli 8 e 15 anni di carcere) sono a carico anche di chi era presente sul
luogo senza avere danneggiato in prima persona. La famosa compartecipazione psichica.

La delusione degli avvocati non riguarda tanto il rinvio al processo, quasi scontato, ma la
scelta di fondo della Procura genovese. In questo modo la colpa di tutti gli incidenti del G8 sarà
addossata ai manifestanti (con 26 "condannati esemplari"). «Chi indaga sulla polizia - spiega
Tartarini - lo fa allo stesso modo su tre episodi specifici, Diaz, Bolzaneto e l’aggressione del
vicequestore Perugini a un manifestante. Oltre alla questione dei verbali falsi. Nessuno ha mai
indagato, e a questo punto mai indagherà, sulla gestione dell’ordine pubblico in generale, compresa la
carica in via Tolemaide e l’omicidio di Piazza Alimonda».

Nel dibattimento che inizierà il due marzo il Glf dovrà provare a dimostrare ancora una
volta come le violenze di quelle giornate del luglio 2001 siano derivate dalla repressione sui
manifestanti. Per questo rinnova ancora una volta l’appello a far pervenire tutto il materiale
documentale che potrebbe essere utile.

C. J.