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Grande campagna OIPA contro il massacro degli agnelli
par jesus anarchist
Publie le giovedì 17 aprile 2014 par jesus anarchist - Open-Publishing1 commento
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L’OIPA Italia Onlus ha lanciato una grande campagna di affissioni in tutte le fermate delle linee metropolitane di Milano e Roma per sensibilizzare contro la strage di agnelli che si compie ogni anno in prossimità della Pasqua. Con 100 spazi pubblicitari già attivi nel capoluogo lombardo e 187 nella capitale a partire dal 3 aprile, la campagna, che sarà visibile fino al 16 aprile, è la più ampia e intensiva degli ultimi anni a sostegno dei diritti animali e dell’alimentazione veg.
I manifesti si declinano in due soggetti che ritraggono un agnello contrapposto a un cucciolo di cane e a un cucciolo di gatto. Mentre accanto ai due cuccioli d’affezione compare la scritta “M’ama”, l’agnello è accostato alla scritta “Mi mangia”. Obiettivo della campagna è infatti indurre a una riflessione sulle motivazioni che spingono ad amare e considerare compagni di vita alcuni animali, e a considerare solo cibo altri.
Il claim “M’ama, Mi mangia” vuole richiamare un gesto fatto velocemente, senza riflettere, esattamente come il gioco che si fa sfogliando una margherita per “decidere” se l’amore è ricambiato. Ma quel gesto, quella carezza al proprio animale domestico o quella forchettata data al cibo nel piatto, non è un gioco, perché può determinare la vita o la morte di milioni di esseri viventi che non hanno altra colpa se non quella di essere posti sul gradino più basso della catena alimentare umana. Nati, allevati e uccisi in nome di una tavola imbandita.
Ogni anno in Italia sono circa 4 milioni gli agnelli uccisi, cuccioli di circa due mesi di vita, separati forzatamente dalle loro madri, maltrattati, marchiati e trasportati verso una fine crudele e violenta. Circa 800.000 muoiono esclusivamente nel periodo di Pasqua.
Ma perché il cane corre nei prati con il suo compagno umano, il gatto sonnecchia sul divano e risponde alle carezze con le fusa, mentre l’agnello piange perché è stato strappato dalla mamma e si trova appeso a testa in giù e sgozzato?
La risposta, in realtà, arriva spontaneamente già nel momento in cui si ha il coraggio di porsi la domanda. La consapevolezza dell’incredibile errore insito nell’antropocentrismo nel quale veniamo cresciuti arriva inesorabile. Alla presa di coscienza deve seguire il coraggio di cambiare le abitudini di una vita intera. Abitudini che non valgono certo milioni di vite. Il cambiamento inizia da ognuno di noi. Non nutrirsi di altri animali non è “una moda”, una “forma di protesta” e non dovrebbe rendere chi lo fa “quello diverso”. Rispettare la vita è, e deve essere, la normalità.
Vivi e lascia vivere: la rivoluzione inizia dal piatto.
Molti pensano che con tutti i problemi che ci sono al mondo, fame, guerre, violenze, crisi economica, questo è l’ultimo dei pensieri che dovremmo avere. Si sente anche dire spesso che chi s’interessa agli animali, non fa nulla per gli uomini.
Eppure smettere di mangiare gli altri animali è non solo un’importante scelta etica, di rispetto per tutti i viventi, ma è il gesto più rivoluzionario che si possa compiere oggi. E’ infatti il primo passo per iniziare a fare qualcosa di concreto
per preservare l’ambiente in cui viviamo, oltre che la nostra salute. Deforestazione, spreco di energia e di acqua, inquinamento, cambiamenti climatici, perdita della biodiversità. Secondo il World Watch Institute il consumo di carne è una delle principali cause di danno ambientale e l’impatto degli allevamenti intensivi sul pianeta minaccia seriamente il futuro dell’umanità.
Scegliere di nutrirsi dei prodotti della terra è anche il gesto più semplice che possiamo compiere per ridurre la fame nel mondo. La domanda crescente di carne da parte dei paesi occidentali ha indotto una catena alimentare artificiale al limite dell’assurdo: un terzo dei cereali e i tre quarti della soia prodotti globalmente sono destinati a nutrire gli animali. Mentre gli occidentali muoiono ingozzandosi di carne grassa (gli studiosi confermano che le “malattie del benessere” sono provocate da un consumo eccessivo di grassi animali) le popolazioni del Sud del mondo periscono per mancanza di cibo. Le produzioni attuali di cereali e legumi sarebbero sufficienti a sfamare tutta la popolazione mondiale, basterebbe destinarle agli esseri umani, anziché agli animali.
Messaggi
1. Grande campagna OIPA contro il massacro degli agnelli, 18 aprile 2014, 20:18, di Cinquantenne con le mani callose di lavoro
L’uomo è l’animale più strano: quando non ha problemi se li crea. Il rispetto dell’opinione altrui è segno di buona educazione ma quando l’interlocutore cade nel ridicolo non posso fare a meno di ridere di cuore. Buon appetito e Buona Pasqua a tutti.