Home > IL DIRITTO CROCEFISSO
La richiesta del ministro Castelli di procedere ad un’inchiesta disciplinare
contro il giudice che ha emanato l’ordinanza sull?esposizione del crocefisso
è un gravissimo attentato al diritto fondamentale di ogni cittadino ad avere
un giudice terzo, autonomo e imparziale.
E’ un’ingerenza inammissibile nel corso di un giudizio, che è al suo momento
iniziale (l’ordinanza di cui si tanto si parla è un’ordinanza provvisoria,
che dovrà essere confermata o revocata da quello stesso giudice), ed è una
chiara e concreta anticipazione di ciò che l’attuale maggioranza politica
vorrebbe fosse possibile dopo la riforma dell’ordinamento giudiziario (che
prevede l’azione disciplinare contro quei giudici che osano interpretare
la legge in maniera non conforme agli orientamenti maggioritari).
Da Giustiniano a Napoleone, il sogno di ogni legislatore autoritario è quello
che il giudice non possa interpretare la legge o che, se proprio lo deve
fare, la interpreti rispettando ossequiosamente il volere del capo o della
maggioranza del popolo (non in nome del popolo). E questo è il sogno del
ministro Castelli e dell’attuale maggioranza politica.
Se questo sogno si avverasse non vedremmo più sentenze che riconoscono diritti
all’inizio apparentemente controversi (si pensi al diritto al risarcimento
del danno biologico o del danno indiretto). Avremmo solo giudici che interpretano
e applicano la volontà della maggioranza politica in quel momento in auge.
Dovremmo scordarci giudici che interpretano e applicano le leggi.
L’iniziativa del ministro Castelli non è una mera intimidazione a un magistrato
o alla magistratura. E’ un attentato ai diritti civili e politici dei cittadini.
Nel frattempo la stragrande maggioranza dei media e degli esponenti politici,
piuttosto che affrontare il rilevantissimo tema della laicità dello Stato,
preferiscono toni e argomenti che fomentano intolleranza, confusione e ignoranza
della vera situazione.
29.10.2003
Giuristi Democratici - Bologna
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