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ITALIANE RAPITE, GIORNALE: NO A MEDIAZIONI SE ITALIA NON LASCIA
Publie le lunedì 27 settembre 2004 par Open-PublishingSecondo fonti islamiche citate oggi dal quotidiano Al Rai al Aam, i rapitori di Simona Torretta e Simona Pari non accetteranno alcuna mediazione se l’ Italia non si ritirera’ dall’Iraq; le due italiane stanno bene fisicamente ma sono provate psicologicamente; i due iracheni sequestrati con loro sono trattenuti perche’ sono traduttori e consentono un contatto diretto con i due ostaggi. Sono gli elementi piu’ rilevanti di un articolo pubblicato oggi in prima pagina dal quotidiano kuwaitiano che ieri aveva confermato che le due italiane sono ancora vive.
’’I due ostaggi italiani sono in buone condizioni di salute, ma sono provati sul piano psicologico e chiedono sempre di essere liberati’’, dice ’Al Rai Al Aam’ (L’opinione pubblica), che aggiunge che secondo le sue fonti ’’i rapitori non vogliono che gli italiani paghino il conto di qualcosa con cui non hanno nessun rapporto’’ ’’La vicenda dei due ostaggi italiani detenuti in Iraq - afferma il quotidiano - ha cominciato a fare qualche passo ieri dopo le informazioni pubblicate dal giornale citando fonti vicine al movimento islamico che hanno affermato che sono sempre vivi e in buona salute. Le stesse fonti hanno detto ieri a ’Al Rai Al Aam’ che le due italiane sono in condizioni di vita piu’ che eccellenti e che il gruppo ha cura di loro 24 ore su 24. Le stesse fonti affermano che le due italiane sono in buone condizioni di salute e chiedono talvolta cibi di un certo tipo, ma hanno difficolta’ psicologiche a causa della detenzione e chiedono sempre ai rapitori di liberarle’’.
A proposito di mediazioni da parte di dignitari religiosi e responsabili arabi, le fonti del giornale hanno affermato che ’’anche se i rapitori rispettano e stimano gli uomini della religione islamica, le mediazioni saranno respinte a meno che il governo di Silvio Berlusconi non rispetti la loro richiesta di ritiro totale delle forze italiane dal territorio iracheno’’. Le fonti hanno aggiunto che ’’i rapitori non voglio che gli italiani paghino il conto di qualcosa con cui non hanno nedssun rapporto’’ e valutano che i sequestratori ’’fanno la guerra santa per liberare il paese dalle forze straniere’’.
Il giornale scrive anche di ’’una delegazione italiana che rappresenta i musulmani italiani che andra’ in Iraq per una mediazione volta a liberare gli ostaggi’’, e aggiunge che ’’i rapitori hanno affermato che non riveleranno per adesso la propria identita’ perche’ non c’e’ alcun interesse a farlo. A causa di cio’ la delegazione islamica italiana avra’ difficolta’ a riconoscere la parte alla quale rivolgersi per liberare gli ostaggi e (i rapitori ndr) sono determinati a non liberarli senza risposte alla loro richiesta’’. Riguardo alle ragioni che spingono i sequestratori a detenere un iracheno e un’ irachena che erano con gli ostaggi, le fonti hanno detto che ’’i due iracheni sono interpreti attraverso i quali possono avere contatti diretti con gli ostaggi. Sono tutti trattati bene, secondo i principi dell’ Islam’’.
http://www.ansa.it/fdg02/200409261010165441/200409261010165441.html