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Il G8 per ora non trasloca

Publie le martedì 21 ottobre 2003 par Open-Publishing

dal secolo xix

Il G8 per ora non trasloca

Genova. Sono ancora in studio le carte, le mozioni di difesa. Ieri
l’attesa richiesta di trasferimento della tranche del processo sul G8
sui fatti della Diaz, non è stata presentata in procura.
L’intenzione di chiedere la remissione del processo ad altra sede ?
per competenza Torino ? è di una parte degli avvocati che difendono
alcuni alti dirigenti della polizia.

I legali sostengono che a Genova verrebbe meno l’"obiettività" di
giudizio.

Questo perchè uno dei pm di turno la notte del blitz, Francesco
Pinto, avrebbe detto al dirigente della squadra mobile della Spezia
Filippo Ferri, di scrivere che le molotov (poi risultate false) erano
state trovate nella scuola. Questa versione è emersa
dall’interrogatorio di Spartaco Mortola, l’ex capo della Digos. Ma
poi lo stesso Mortola avrebbe corretto il tiro dicendo di essersi
sbagliato. D’altra parte anche Ferri ha negato la circostanza.

Un episodio al quale, da quanto si intuisce nei corridoi della
procura, Pinto non aveva dato peso, comprendendo lo stato di
confusione in cui si trovava Mortola.
Altrimenti il magistrato avrebbe potuto procede con una querela.

Ed è forse questo l’aspetto che alcuni legali, non genovesi,
che si sono riuniti sabato scorso a Roma per mettere a punto la
strategia, stanno soppesando. Se il caso Diaz fosse trasferito a
Torino, i magistrati piemontesi potrebbero essi stessi procedere in
favore di Francesco Pinto come possibile vittima di una calunnia.
Insomma, il fatto che si sia scelto di soppesare ancora la decisione
di chiedere la remissione del processo, apre inquietanti ipotesi e i
se e i ma si sprecano. Del resto, sul cambio della sede, il collegio
difensivo è apparso subito diviso. Per alcuni legali può essere una
mossa giusta. Per altri potrebbe invece risultare un’arma
controproducente.

El. V.

il CASO