Home > Il nuovo squadrismo divide il 25 aprile. “Picchiato perché antisionista”

Il nuovo squadrismo divide il 25 aprile. “Picchiato perché antisionista”

par Valerio Evangelista

Publie le sabato 26 aprile 2014 par Valerio Evangelista - Open-Publishing
4 commenti

Sono stato preso da uno di loro; mi ha messo un braccio intorno al collo e ha iniziato a trascinarmi verso i cordoni della polizia, riuscendo “stranamente” ad attraversarli senza problemi, raggiungendo il resto del suo gruppo. Quando ho provato a divincolarmi un altro sionista, in maniera vigliacca, mi ha dato un pugno dal basso verso l’alto, spaccandomi il labbro.

foto: Repubblica

Roma, 25 aprile 2014. Come ogni anno una delegazione palestinese ha partecipato alla manifestazione in ricordo della Liberazione dalla barbarie del nazi-fascismo. Ma alcuni membri della comunità ebraica hanno più volte provocato e aggredito il gruppo a sostegno della resistenza palestinese. Alcuni quotidiani italiani hanno parlato di “scontri”, altri di “tensioni”. Abbiamo quindi chiesto ad Amedeo, uno degli attivisti filopalestinesi che ha subito attacchi fisici da parte dei membri della comunità ebraica, di raccontarci cos’è successo realmente. Intervista di Valerio Evangelista

Amedeo, ti aspettavi una simile azione da parte degli esponenti della comunità ebraica?
Un po’ sì, già in passato ci sono state vergognose aggressioni sioniste verso chi solidarizza per il popolo palestinese. Ma quanto accaduto questa mattina presenta degli aspetti molto particolari.

Cos’è successo precisamente?
Ci siamo dati appuntamento al Colosseo per formare uno spezzone di solidarietà alla delegazione palestinese. Oltre alla celebrazione della Resistenza italiana, che è sacrosanta e intoccabile, ci siamo riuniti per sensibilizzare anche su una “nuova” resistenza, quella del popolo palestinese che è indubbiamente aggredito e occupato. Abbiamo notato alcuni esponenti della comunità ebraica ed eravamo all’erta. La polizia si è poi posizionata tra noi e loro e pensavamo che tutto fosse finito là.

Però non è andata così…
No. C’era il cordone della polizia ma gli aggressori hanno iniziato con le loro azioni di squadrismo. Per almeno 5-6 volte i sionisti hanno tentato di superare il cordone; la polizia era sì tra noi e loro, ma nonostante ciò era chiaro chi fosse l’aggredito e chi l’aggressore. In una di queste cariche squadriste un poliziotto è addirittura caduto a terra, perché colpito da dietro da uno degli aggressori.

È stato un climax di tensione oppure gli attacchi sono iniziati all’improvviso?
Tutto è avvenuto di punto in bianco. Sono partiti in blocco e hanno iniziato con gli spintoni. Nel parapiglia sono stato preso da uno di loro; mi ha messo un braccio intorno al collo e ha iniziato a trascinarmi verso i cordoni della polizia, riuscendo “stranamente” ad attraversarli senza problemi raggiungendo il resto del suo gruppo. Quando ho provato a divincolarmi un altro sionista, in maniera vigliacca, mi ha dato un pugno dal basso verso l’alto, spaccandomi il labbro.

Ti sono sembrati bellicosi già dall’inizio?
Credo siano stati nervosi perché noi eravamo più numerosi di loro. Avevano con loro le bandiere della Brigata ebraica partigiana (che avevano tutta la legittimità di stare là); quello che è stato invece percepito come una provocazione è il fatto che avevano con loro bandiere dello stato israeliano, che nulla hanno a che vedere con la resistenza.

Qual è la posizione dell’ANPI a riguardo?
In un paio delle aggressioni di stamattina alcuni responsabili dell’ANPI erano là, a parlare con noi. Hanno visto benissimo chi è stato ad aggredire chi. Hanno ammesso che alcuni membri della comunità ebraica hanno sbagliato e che saranno rimproverati. Secondo me farlo di nascosto non risolve il problema. Bisogna come minimo fare un comunicato stampa in cui l’ANPI condanna ufficialmente le aggressioni sioniste nei confronti di pacifici manifestanti in solidarietà con la Palestina. Abbiamo chiesto un incontro ufficiale con l’ANPI. La commemorazione del 25 aprile non può diventare un momento di esaltazione del sionismo; noi ringraziamo il sacrificio dei partigiani, ma la Festa della Liberazione non può rimanere soltanto una ricorrenza. Deve essere un monito contro tutti i fascismi di oggi, deve essere attualizzato alla luce della situazione presente.

Pensi che i media abbiano avuto delle leggerezze nel riportare l’accaduto?
Innanzitutto vorrei dire che non è stato un scontro, ma un aggressione a tutti gli effetti. Uno scontro si ha quando due fazioni lottano vicendevolmente. E tutti sappiamo chi sono, nel caso specifico, gli aggressori e chi gli aggrediti. In secondo luogo, non si può far finta di ignorare che dietro queste cose c’è sempre un input politico. La polizia ha avuto indicazioni ben precise per agire in questo modo.

http://frontierenews.it/2014/04/il-nuovo-squadrismo-divide-il-25-aprile-picchiato-perche-antisionista/

Portfolio

Messaggi

  • Un comunicato della Sezione dell’Anpi “Omero Ciai”

    Dopo i gravi atti squadristici di oggi, l’aggressione agli iscritti all’ANPI e ai partigiani, l’occupazione manu miltari del palco da parte di una "squadretta" di loschi figuri violenti, mi auguro che si riuniscano al più presto gli organismi dirigenti dell’ANPI di Roma (Gruppo dei vicepresidenti e Comitato Provinciale) per analizzare e stigmatizzare i fatti, procedere ad una severa e serrata autocritica, attrezzarsi perché tali provocazioni, in futuro, siano fermamente respinte.

    Intanto, gli iscritti alla mia sezione che erano presenti in piazza chiedono che si emanino comunicati stampa e dichiarazioni di ferma condanna del comportamento di sedicenti aderenti ad un reparto dell’esercito inglese (tale era la Brigata Ebraica che tra l’altro si chiava veramente Palestinian Brigade).

    Leggo su "Il Fatto Quotidiano" che la Brigata Ebraica sarebbe stata tra gli organizzatori della manifestazione di oggi.

    Trasecolo: e allora perché non la Quinta Armata US, i Granatieri di Sardegna, l’Armata Polacca agli ordini dei francesi o l’Armata Popolare di Liberazione Jugoslava, tutti reparti che hanno combattuto per liberare l’Italia?

    Che c’entrano quei figuri con la Brigata Ebraica?

    Che c’entra la Brigata Ebraica con i Partigiani?

    Il nostro Presidente ci richiama sempre a studiare meglio la storia: atteniamoci quindi a questi elementari punti di realtà.

    • Quando si lascia uno spazio vuoto non ci si può sorprendere che venga occupato da altri, soprattuto se tale spazio è assai ghiotto... il revisionismo è un bocconcino prelibato.
      Dal primo 25 aprile, con le macerie ancora fumanti, s’è assisstito al subdolo tentativo da parte della destra e dei democristi di questo paese di trasfomarne le radici, archiviarlo, e con esso naturalmente la lotta partigiana, in particolare dei comunisti.
      Più s’avvicina la scomparsa della generazione che l’ha vissuta, e che che può ancora raccontarla, più si fa recrudescente la brama revisionista, e con essa il rigurgito della melma fascista, che mai metabolizzerà la sconfitta, figuriamoci coi tempi che corrono.
      Lo spazio lasciato vuoto, appunto, è la causa degli avvenimenti di ieri, non a caso già l’hanno scorso avevamo assistito alle intemperanze della "comunita ebraica", glissiamo poi sul precedente episodio Polverini... ma perché prima non si manifestavano in maniera così intemperante certe "insofferenze" destre, e comunque lontane dalla storia partigiana?
      Sembrerebbe una facile osservazione, ma ricordando le celebrazioni precedenti, caratterizzate da straordinaria partecipazione, e osservandone le progressiva diminuizione, mi chiedo perché oggi che la comunicazione è più accessibile anche ai "reietti" come noi compagni, si arrivi da qualche anno a ignorare la ricorrenza fino al giorno stesso, senza una preparazione propagandistica (una parolaccia?) che risvegli animi sopiti o semplicemente incalzati e distratti da altri problemi, per ricaricare un po’ ciò che tutti abbiamo dentro, voglia non solo di partecipare ma di contare. SI assiste invece a un silenzio assordante nei giorni precedenti, per poi assistere a una valanga di riferimenti sul tema il giorno stesso.
      Indubbie le responsabilità di parte dell’ANPI, troppo accomodante e poco combattente... ma una volta non era così, la partecipazione era collettiva e non c’era spazio per infiltrazioni palesi, la corrente meno partigiana della sinistra comunque partecipava ma non pilotava, in prima fila e numerosissimi c’erano sempre compagne e compagni, lavoratrici e lavoratori, e tanti più giovani.
      Ora si assiste a più numerose piccole manifestazioni spalmate sul territorio, localiste, di quartiere, sempre molti ma invisibili... qui prodest?
      Le cose si cambiano da dentro, soprattutto se si è antisistema.

    • Non si può andare a manifestare col Pd, cioè col nemico principale di oggi, e con i provocatori sionisti ... veri e propri squadristi .... che, oltre ad aggredire ormai da anni compagni, palestinesi ed anche ebrei di sinistra ... hanno largamente sostenuto, nel 2008, la candidatura a sindaco di Roma del fascista mai pentito Alemanno ...

      Ormai sono anni che alla manifestazione ufficiale si ripete lo stesso copione ... che è voluto in primo luogo dal Pd e non casuale ... oltretutto non è mai esistita nessuna Brigata Ebraica ... era un reparto di volontari dell’esercito inglese e si chiamava in verità Brigata Palestina e non era formata solo da ebrei ma anche da arabi .... quindi un falso assoluto e strumentale ...

      Ed allora ho preferito partecipare alla iniziativa locale di San Lorenzo.

      La compagnia era più piacevole.

    • La compagnia era più piacevole? Non lo metto in dubbio!
      Parlavo d’altro... ma vedo che non è interessante.
      Saluti comunisti.