Home > In corteo fino a casa Berlusconi
Il movimento bolla come "provocazione della giustizia creativa" gli arresti degli attivisti per gli scontri di ottobre all’Eur
"In corteo fino a casa Berlusconi"
la reazione dei Disobbedienti
Casarini: "Un provvedimento fascista"
di ANDREA DI NICOLA
Nunzio D’Erme
ROMA - "Torneremo sotto casa di Berlusconi". Reagisce così il movimento dei Disobbedienti agli arresti di 12 attivisti fra cui il consigliere comunale di Roma Nunzio D’Erme, annunciando per giovedì una manifestazione che congiungerà la casa del consigliere arrestato al portone di via del Plebiscito imbrattato di letame nei giorni della protesta contro il vertice Ue.
Sgomento, incredulità, rabbia non impediscono al movimento, ma anche a Rifondazione comunista, Verdi, Cobas, di rispondere subito a quella che Guido Lutrario, leader dei Disobbedienti romani, bolla come una "provocazione" della "giustizia creativa".
I contestatori dunque torneranno, o almeno proveranno a tornare, sotto l’abitazione del presidente del Consiglio per "mettere lui, politicamente, agli arresti domiciliari". Il movimento comunque non ha dubbi sugli arresti di oggi. Sminuiscono gli scontri al palazzo della Civiltà del lavoro, "una cosa lievissima", ritengono illeciti i provvedimenti perché, dicono, "i compagni non potevano né fuggire, né inquinare le prove, né ricommettere il reato" e alla fine li leggono come un segnale politico mandato a tutti. "Un provvedimento fascista", dice Luca Casarini, "una provocazione ignobile" gli fa eco da Napoli Francesco Caruso.
"La distanza dai fatti - dice più pacato ma non meno duro Lutrario - dimostra l’intento persecutorio del provvedimento, colpiscono i più attivi nel conflitto sociale per ridurre gli spazi di agibilità politica in un momento in cui le tensioni sociali stanno esplodendo".
– Pubblicità -
E questo è il leit motiv di tutti gli esponenti dei centri sociali e dei partiti della sinistra antagonista che hanno partecipato ad una assemblea-conferenza stampa nello stabile occupato di via de Lollis. "Sono arresti mirati - dice Nicola Fratoianni, portavoce dei Disobbedienti e segretario nazionale dei giovani di Rifondazione - eravamo tutti in piazza il 4 ottobre, siamo tutti responsabili, eppure hanno colpito solo i romani. In nome della lotta al terrorismo vogliono reprimere tutti i conflitti sociali e noi risponderemo moltiplicando i conflitti".
"Attenzione - avvisa Graziella Mascia, parlamentare di Rifondazione - vogliono creare il clima giusto per i processi genovesi", mentre il suo collega Giovanni Russo Spena dice: "Gli arresti di oggi non riguardano solo i Disobbedienti perché viene attaccato il conflitto sociale nel suo complesso".
"Per questo - gli fa eco il Verde Paolo Cento - dobbiamo aprire una grande battaglia di libertà. Il governo traballa e prende una misura preventiva contro il conflitto sociale. Noi non lo permetteremo". Primo appuntamento il corteo da casa del consigliere ribelle Nunzio D’Erme all’appartamento del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
(12 gennaio 2004)
Da Repubblica 12-01-04