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L’occhio del Brasile sul Forum Mondiale in India
Publie le martedì 20 gennaio 2004 par Open-PublishingIl Forum di Mumbai si è trasformato in un "manifestodromo" di proteste contro la guerra: hanno sfilato persino gli elefanti. Migliaia di organizzazioni hanno trasformato il palco del Forum Sociale in un’interminabile e allegra sfilata.
Migliaia di organizzazioni hanno trasformato il palco del Forum Sociale in un’interminabile e allegra sfilata. Bersaglio delle critiche maggiori è stato Bush, accusato di essere un criminale, un assassino e un invasore. Una delle proteste più teatrali è stata organizzata da Amnesty International che ha reiterato la sua condanna alle armi leggere con una performance simboleggiata da un enorme elefante, animale comune per le vie di Mumbai.
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Bernard Cassen, direttore di Le Monde Diplomatique, ha riproposto la sua tesi secondo la quale la stampa mondiale è "uno strumento a servizio delle potenze egemoni". Per vigilare sull’attività dei mezzi di comunicazione, dal Forum dello scorso anno era stato istituito un Osservatorio, caldeggiato dallo stesso Cassen. Il cubano Fernando Martinez Heredia (Alleanza Sociale Continentale) appoggia il compagno francese incoraggiando il movimento antiglobalizzazione a creare "un campo di battaglia contro la corrente che impera nella stampa globale". La disputa con i media fa parte di una "guerra in difesa della cultura, del diritto all’informazione". L’influenza del cinema e della televisione è usata "contro la voce dei popoli", e aggiunge: "sono favorevole alla massima libertà di espressione, ma a Cuba tutto questo sarà possibile quando gli USA metteranno fine alla loro politica di aggressione". Lo scrittore indiano Namvar Singh ha criticato, invece, la tendenza della globalizzazione a "uniformare tutto" creando una specie di "amnesia culturale" nei popoli. Si schiera contro internet, "attrezzo" principe della globalizzazione, nonostante sia servito ad articolare il movimento che ha dato origine a questo Forum: " le persone ricevono sempre più informazioni e sempre meno conoscenze". "Se questo Forum serve a qualcosa è per poterci vedere, toccare, sentire più umani", conclude.
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Si è parlato anche del traffico mondiale di bambini. Quotidianamente 3.000 tra donne e bambini sono vittime del traffico di esseri umani che rende 10 miliardi di dollari all’anno. Malil, 15 anni nel 2004. Da bambino è stato prelevato dal suo villaggio vicino a Mubay e portato in Nepal a rubare e vendere droga. Dopo due anni è riuscito a fuggire e trovare rifugio in un’organizzazione: "mi hanno dato da dormire, da mangiare e mi hanno mandato a scuola". Ameena, 9 anni nel 1991. E’ scappata da uno sceicco saudita di 75 anni che l’aveva comperata per 200 dollari, per farla diventare la sua sesta moglie. Gli attivisti denunciano anche il traffico di donne e bambini per lavori domestici e trapianti di organi e quello di migliaia di piccoli somali, venduti come fantini per le corride di cammelli, distrazione dei ricchi in Catar e negli Emirati Arabi Uniti.
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Dalle discussioni della giornata, in tema di economia, si è proposto di favorire i popoli più poveri condonandogli i debiti esterni, concretizzando aiuti internazionali e stabilendo nuove regole del commercio mondiale. Purtroppo, come nel Forum porto-alegrense, non c’è stato dibattito tra i conferenzieri che si sono prodotti in generici consensi basati su frasi a effetto come quella della francese Elizabeth Gautier: "il neoliberalismo è un’ideologia a servizio dei ricchi".
Link : http://www.socialpress.it/breve.php3?id_breve=89
fonti:Jornal do Brasil