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La Consulta boccia il lodo-Schifani: ora riprenderà il processo Sme-stralcio contro SilvioBerlusconi

Publie le martedì 13 gennaio 2004 par Open-Publishing

Per i giudici costituzionali il provvedimento blocca-processi
va contro l’articolo 3 della Carta (principio di uguaglianza)
La Consulta boccia il lodo-Schifani
"Violata la Carta Costituzionale"
Ora riprenderà il processo Sme-stralcio contro Silvio Berlusconi

ROMA - E’ la seconda doccia gelata per il centrodestra nel giro di un
mese. A metà dicembre, il rinvio dal Quirinale alle Camere del ddl
Gasparri. E ora, il no della Consulta alla legge blocca-processi. La Corte
Costituzionale ha infatti dichiarato oggi illegittimo il cosidetto lodo
Schifani, il provvedimento con il quale si garantisce l’immunità e si
sospendono i processi in corso per le cinque più alte cariche dello Stato:
presidente della Repubblica, premier, presidenti di Camera e Senato e
presidente della Consulta.

Una bocciatura senza appello, dopo che invece nelle ultime ore si erano
succedute voci di un "no" parziale alla legge. La Corte ha infatti
dichiarato l’illegittimità dell’art. 1 della legge, perchè "viola gli
articoli 3 (principio di uguaglianza) e 24 (diritto di difesa) della
Costituzione.

La decisione è arrivata al termine di una camera di consiglio durata circa
due ore e dopo una serie di riunioni, nei giorni scorsi, che si erano
concluse con un nulla di fatto. Il testo della sentenza che ha bocciato il
lodo Schifani (relatore Francesco Amirante) verrà reso noto nei prossimi
giorni. E il suo effetto (annullando la sospensione dei processi penali
nei confronti delle cinque più alte cariche dello Stato) sarà quello di
una ripresa del processo stralcio Sme a carico del presidente del
Consiglio Silvio Berlusconi. Anche se il procedimento - perchè
l’applicazione di uno dei giudici - ricomincerà da capo davanti a un altro
collegio del Tribunale di Milano rispetto a quello che ha giudicato Cesare
Previti.

Sempre oggi la Consulta ha dichiarato "ammissibile" la richiesta di
referendum abrogativo del lodo, precisando che spetta ora alla Cassazione
la valutazione delle conseguenze della dichiarazione di illegittimità
costituzionale decisa oggi stesso dalla Corte Costituzionale. Ma - a
questo punto - è scontato che il referendum non si terrà: la Cassazione
non potrà fare altro che constatare che l’art. 1 della legge 140 è caduto
per effetto della sentenza della Consulta e che dunque non esistono più i
motivi per un referendum abrogativo.

http://www.repubblica.it/2003/l/sezioni/politica/lodo/ille/ille.html