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Le Br sono nel sindacato"
Un attacco violentissimo alla Cgil, sferrato da due "alti" esponenti di Forza Italia: Sandro Bondi (il coordinatore del partito di Berlusconi) e Renato Brunetta (deputato europeo ed economista). Il primo si scaglia direttamente contro la confederazione, accusandola di improbabili collusioni con le Br. Il secondo attacca la politica rivendicativa del sindacato, accusando la Cgil di tenere un "comportamento eversivo". Attacchi che arrivano in un momento delicato per il governo, con le tre confederazioni del lavoro saldamente compattate in un fronte unitario contro la politica economica dell’esecutivo e contro i tagli alle pensioni. Elemento che non sfugge al segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, il quale rimanda al mittente la "provocazione" e coglie la "furbizia" e la "slealtà" di una manovra fatta per parlar d’altro. Il tutto mentre, in un question time alla Camera, il vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini difende Carlo Giovanardi, che giorni fa aveva chiesto al ministro dell’Interno l’intervento delle forze dell’ordine contro la campagna della Fiom sul contratto in Emilia Romagna. Una richiesta, quella del ministro Giovanardi, definita da Fini "legittima e opportuna". Viene da chiedersi se i rappresentanti della maggioranza e del governo abbiano un’idea chiara di cosa sia la democrazia.
Per esternare le proprie invettive Bondi, il "mistico" di Forza Italia, ha scelto il palco del Maurizio Costanzo Show (il che la dice lunga sulla serietà dell’operazione). Nella puntata che andrà in onda stasera l’esponente di Fi ha detto: "Non si può ignorare che alcuni brigatisti arrestati in questi giorni facevano parte della Cgil", rispolverando poi la storia di Sergio Cofferati e Marco Biagi. Bondi ha infatti ricordato le "dure accuse di Cofferati nei confronti di Biagi: anche queste cose non si possono dimenticare. Cofferati accusò Biagi di collaborare con il governo Berlusconi e di essere collaterale alla Confindustria: le parole sono pietre. Come allora Cofferati avrebbe dovuto riconsiderare le sue accuse, così oggi la Cgil dovrebbe riflettere". "Purtroppo - ha aggiunto il coordinatore nazionale di Forza Italia - c’è ancora nel nostro paese una matrice ideologica che legittima la violenza politica. Non a caso - ha proseguito - oggi in una intervista Sergio Segio ipotizza la presenza di Br nelle organizzazioni sindacali".
Immediata, e misurata, la reazione di Epifani, riportata dall’agenzia Ansa. ’’La Cgil non cadra’ in questa provocazione’’. ’’Mi verrebbe da dire - ha proseguito Epifani - che si commentano da sole. Ma forse e’ utile aggiungere una cosa. Vedo molta slealta’ e un pizzico di furbizia: spostare il confronto da quello che vede in campo il governo e il sindacato ad altre questioni’’.
L’intervista dell’ex terrorista Segio, cui Bondi fa riferimento, è stata pubblicata oggi da Repubblica. In essa Segio rileva una contiguità delle nuove Br col sindacalismo di base e il movimento di estrema sinistra. Segio afferma che ’’le Brigate Rosse, sebbene ne siamo componente ultraminoritaria, sono e coabitano nel movimento, hanno infranto il sindacalismo di base’’. L’ex leader di Prima Linea sostiene che le Br sono infiltrate nel sindacalismo: ’’Sono interne ai loro luoghi, alle loro sedi, al loro dibattito politico". "Questi movimenti - ha aggiunto Segio in una dichiarazione diffusa nel pomeriggio - sono visti dalle Br come avversario politico. Di piu’: sono disprezzati e non conosciuti nella loro essenza sociale e politica ma utilizzati come base di reclutamento’’.
L’attacco di Brunetta alla Cgil e alla Fiom, invece, è avvenuto questo pomeriggio, nella conferenza stampa organizzata dal Gruppo Forza Italia nel Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna sui temi dell’economia e del mondo del lavoro. ’’Di fronte a questo clima non ci si meravigli se frange dell’eversione e del terrorismo si inseriscono nelle ali piu’ estreme del sindacato - ha detto l’eurodeputato ed economista di Forza Italia -. Mi auguro che la Magistratura, in questa regione, come in altre, presti grande attenzione a certi comportamenti, che potrebbero sfociare in atteggiamenti eversivi nei confronti di leggi dello Stato’’. Brunetta ha riservato dure parole di critica al ’’comportamento eversivo della Cgil e del suo segretario nazionale Epifani sul fronte delle relazioni sindacali’’. Brunetta ha ammonito: ’’Bisogna che i cittadini sappiano chi sta mandando in malora il Paese e chi sta giocando con il fuoco contro i lavoratori e contro le aziende determinando nel contempo, per meri fini politici, un gravissimo vulnus dei comportamenti che dovrebbero regolare le attivita’ sindacali. Spiace vedere trasformato un glorioso sindacato come la Cgil in un vero e proprio partito, che fa il gioco duro contro il Governo, fregandosene dello stato di salute delle imprese e del mondo del lavoro’’.
Anche in questo caso, immediata la reazione del sindacato. Quella di Brunetta, secondo Danilo Barbi, segretario della Cgil Emilia-Romagna, e’ una ’’strategia della provocazione’’. Le sue dichiarazioni, ha spiegato, ’’sono talmente gravi che escludono una normale risposta. Mi viene il dubbio di trovarmi di fronte ad una vera e propria ’strategia della provocazione’, per evitare che rimanga al centro dell’ attenzione del Paese, com’e’ in realta’, il confronto tra Cgil Cisl Uil ed il governo su Finanziaria e pensioni’’. ’’Sono in questo caso costretto a rammaricarmi del fatto che l’ immunita’ da europarlamentare di Brunetta impedisca la denuncia penale per affermazioni di evidente contenuto diffamatorio’’, ha concluso Barbi.
In difesa del sindacato anche i Ds, ’’Brunetta e Bondi farebbero bene a non confondere mai terrorismo e lotta sociale. Il sindacato, e con esso quello dei metalmeccanici, e’ sempre stato schierato e ha sempre lottato contro il terrorismo, fin dagli anni di piombo, pagando anche il suo tributo di sangue per la difesa della democrazia nel nostro Paese’’. I Ds, per bocca del responsabile Lavoro Cesare Damiano, prendono le difese della Cgil attaccata da Sandro Bondi e Renato Brunetta per la vicenda degli arresti di esponenti delle Brigate Rosse nell’ ambito delle indagini sull’ omicidio di Massimo D’Antona. ’’Le parole di Brunetta e Bondi - osservano i Ds - dimostrano lo scarso senso di responsabilita’ della destra, aumentano la tensione, non favoriscono un clima di necessario confronto e non fanno bene al paese’’.
(29 ottobre 2003)
http://www.rassegna.it/2003/attualita/articoli/br/polemica.htm