Home > Lettera aperta a RICCARDO PETRELLA
Caro Riccardo Petrella
ti scrivo dandoti del tu anche se non ti conosco personalmente, che nel movimento si usa a volte e
spero che non me ne vorrai per questo. C’è sempre stato da parte mia nei tuoi confronti
apprezzamento per il tuo impegno e il fronte delle battaglie per l’acqua è uno dei più delicati tra quelli
che a livello mondiale noi ci troviamo periodicamente ad affrontare. Noi collettivo. Noi donne e
uomini, noi antropologico, respiro, pensiero e azione. Noi per la vita contro le culture di morte...
Mi piace quando parli della "narrazione" di questo noi. Io vengo dal teatro e li ho scoperto la
magia e l’importanza del narrare... Ora ti scrivo perchè ho letto la Comunicazione che segue la mia
lettera per te e da pochissimo il tuo interessante contributo sulle multinazionali apparso sul
numero di Carta di questa settimana.
Qualche giorno fa Marco Bersani responsabile di ATTAC Italia scrisse una mail in risposta a una
mia(*) postando alla lista Fori Sociali. In quella mail lessi una cosa che mi ha molto
impressionato:
..."... posso citarvi un commento di Riccardo Petrella alla vicenda parigina, espresso durante
l’Assemblea del Comitato Italiano del Contratto mondiale dell’Acqua, lo scorso 10 ottobre a Perugia,
laddove Petrella ricordava come finalmente la resistenza dei puristi che protestavano per l’uso di
locali per il FSE in qualche modo legati alla multinazionale ’Vivendi’ fosse alla fine stata
superata."...
L’esperienza artistica mi ha insegnato a "stare" con le cose oltre la sfera del giudizio.
Questo, dicono i maestri, favorisce la percezione possibile dell’esperienza, della realtà. Io di
questo insegnamento ho fatto tesoro e mi ha aiutato a crescere, sicchè non ti scrivo per
giudicarti, nè per chiederti conto di quelle parole. Un paio di giorni fa ho ritrovato nelle reti la tua
Comunicazione e, credo tu possa capirmi, sono rimasto disorientato accostando le due mail. Cosa io
pensi della questione "Pathé" lo puoi leggere se ti interessa nel link già segnalato.
Vengo al sodo per non dilungarmi e perchè manca una settimana all’inizio del secondo Forum Sociale
Europeo e poco più alla "Marcia di protesta" alla quale inviti tutt* il 14 pv.:
"una Marcia di protesta che si dirigerà presso le sedi di Veolia Environnement (ex
Vivendi-Générale-des Eaux) e di Suez-Lyonnaise des Eaux, chee che passerà sotto la sede del SEDIF(Syndicat des
Eaux de l’Ile de France)"
Un’ottima occasione per contestare contemporaneamente ben tre protagonisti (imprese private)
responsabili, uso le tue parole, di " misfatti... in Francia e nei Paesi in via di sviluppo, e di dire
no alla mercificazione di un bene comune, fonte di vita e patrimonio dell’umanità"
e ancora, giustamente per combattere:
"...nell’interesse generale, il modello francese di delega della gestione del servizio
idrico pubblico a delle multinazionali - avide di profitto per i propri azionari - per una
riappropriazione civica, insieme ai lavoratori, della gestione di questo bene pubblico."
Bene caro Riccardo, io ti rispetto come persona e nel tuo ruolo sociale ma non posso propio
evitare di farti tre domande:
1)quale credi possa essere la strategia di opposizione ai devastanti poteri delle multinazionali
che i movimenti potranno elaborare grazie alla narrazione deducibile dalla realtà che si
rappresenterà al prossimo Forum Sociale Europeo?
2)Pensi che sia efficace una protesta portata sotto le finestre più importanti delle
multinazionali in questione quando del ?salotto culturale? di una di queste, le attiviste e gli attivisti
europei si serviranno grazie alle scelte del Segretariato Organizzativo francese di FSE 2003?
3)Puoi spiegarmi perché ritieni le persone che si sono opposte alla scelta ?Pathé? in questi mesi
in Francia (da maggio), a Genova (in luglio) e a Bobigny (fr. in settembre)?
Perché la tua esperienza e il tuo ruolo sociale li legge come ?puristi??
Caro Riccardo lo sai, viviamo da decenni in una condizione terribile per l?esistenza di donne e
uomini su questa terra; in milioni soffrono la sete e la fame, la distruzione dei territori, la
perdità della propria identità culturale? la vita. Da qualche anno ci sono segnali che alcune di
queste piaghe cominciano ad essere curate con scelte radicali che possono nel tempo invertire la loro
tendenza ad es. il ritiro del sostegno ai mercati delle armi da parte di alcuni istituti di credito
nel nostro paese. Mi sento uno nel movimento. Il pensiero e l?azione delle attiviste e degli
attivisti nel mondo è qualcosa di estremamente prezioso, sono l?anima del movimento dei movimenti e la
consapevolezza delle genti, la sola, grande speranza che abbiamo? FSE è ancora uno dei suoi
momenti più significativi.
Per questo ti ho scritto: puoi aiutarmi a capire?
Maurizio Biosa
fdt
P.S.
(*) il documento a cui ha risposto Marco e diversi tra i commenti che ne sono seguiti sono
disponibili su: http://bellaciao.org/it/article.php3?id_article=995
COMUNICAZIONE
La Coalizione Mondiale contro la Privatizzazione e la Mercificazione dell’acqua, nata durante il
Forum Sociale Mondiale 2002 a Porto Alegre, lancia a Parigi per il 14 novembre prossimo,
nell’ambito delle attività del Forum Sociale Europeo 2003, una Marcia di protesta che si dirigerà
presso le sedi di Veolia Environnement (ex Vivendi-Générale-des Eaux) e di Suez-Lyonnaise des
Eaux, che entrambe hanno sede nell’Ottavo arrondissement di Parigi e che passerà sotto la sede del
SEDIF(Syndicat des Eaux de l’Ile de France) che si trova al numero 14 di rue Saint-Benoit nel
sesto arrondissement.
Il Sedif raggruppa 114 comuni della periferia di Parigi e più di 4 milioni di abitanti ed ha
affidato dal 1923 il servizio pubblico di gestione e distribuzione dell’acqua potabile alla
Générale des Eaux.
Sarà questa l’occasione giusta per ricordare i misfatti di queste imprese private in Francia e nei
Paesi in via di sviluppo, e di dire no alla mercificazione di un bene comune, fonte di vita e
patrimonio dell’umanità.
Sarà parimenti un’occasione per chiedere a tutti i 144 eletti che hanno la responsabilità di
questo servizio pubblico che rendano possibile un’altra gestione pubblica dell’acqua senza
l’intervento dei privati grazie alla partecipazione dei cittadini, garanzia di trasparenza e di
rispetto dell’interesse generale.
Combattiamo, nell’interesse generale, il modello francese di delega della gestione del servizio
idrico pubblico a delle multinazionali - avide di profitto per i propri azionari - per una
riappropriazione civica, insieme ai lavoratori, della gestione di questo bene pubblico.
Per la coalizione
Riccardo Petrella Segretario Generale del Comitato internazionale per il Contratto mondiale
dell’acqua