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Liguria, Assessore Abbundo: le scuole le sgomberiamo noi
Publie le venerdì 5 dicembre 2003 par Open-PublishingScuola, linea dura dell’assessore
Il responsabile della Formazione annuncia massima severità contro
occupazioni, scioperi e assemblee non autorizzate
Abbundo: «Chiamerò la polizia per garantire la legalità»
Genova Linea dura della Regione contro le occupazioni, gli scioperi e le
autogestioni nelle scuole. L’assessore alla Formazione Nicola Abbundo ha
annunciato la massima severità per garantire i 200 giorni di lezione e ha
annunciato: «Se non lo faranno direttamente i presidi, che sono
responsabili, sarò io stesso a chiamare la polizia per assicurare il
ritorno alla normalità e al diritto».
L’avvertimento di Abbundo è contenuto in una lettera al direttore generale
Attilio Massara, che in realtà contiene anche altre indicazioni e una
richiesta di chiarimento. La Regione chiede a Massara di riscrivere la
circolare sul diritto alle assemblee studentesche d’istituto: non è chiara,
quella esistente, sull’equilibrio tra giorni di assemblea e giorni di
lezione. «Deve essere chiaro - spiega Abbundo - che le otto assemblee
annuali stabilite dalla legge rientrano nel conto dei 200 giorni: quindi
192 giorni di lezione e 8 di assemblea». Una precisazione fondamentale,
questa, visto che l’incomprensibilità della circolare aveva convinto il
capogruppo di Rifondazione Marco Nesci ha denunciare Abbundo e Massara per
violazione della Costituzione: «Negano - aveva detto Nesci - un diritto
garantito dalla legge come quello della libertà di pensiero e d’assemblea».
Ma Abbundo va oltre. Guarda ai presidi che lo scorso anno hanno concesso
più delle otto assemblee consentite e che hanno accettato di subire più
giorni di autogestione e occupazione. Proprio ieri l’assessore è stato a
Sanremo, al liceo Cassini, appena uscito da un periodo di agitazioni. «Le
ore di lezione perse in occupazioni, autogestioni, scioperi o assemblee che
non siano quelle di istituto dovranno essere recuperate», ha scritto
Abbundo a Massara. «Le assemblee - ha aggiunto - eccedenti alle otto di
legge non sono previste, se non fuori dall’orario scolastico. Così come non
sono previsti scioperi, occupazioni e autogestioni, peraltro illegali. A
Massara, chiedo che ogni scuola ligure rispetti queste direttive».
Nella lettera, inviata per conoscenza anche al ministro Letizia Moratti,
Abbundo chiede «di essere informato su quali scuole concedano assemblee
studentesche in numero eccedente e, soprattutto, su quali istituti,
incautamente e agendo contra legem, concedano giorni di autogestione e
occupazione della scuola». «In questo caso - conclude - fermo restando che
mi aspetto siano gli stessi presidi ad agire, sarò io stesso con i miei
uffici a mobilitare la polizia affinché il diritto sia ripristinato.
Soprattutto il diritto allo studio e il rispetto per le famiglie, che per
mandare i figli a scuola sostengono spese importanti».
Linea dura, dunque. Cui è attesa una risposta altrettanto dura dai
movimenti studenteschi: l’inverno scolastico appare durissimo. Con una
previsione già annunciata da alcune sigle, di una serie di manifestazioni e
occupazioni. Proprio nel mese di dicembre, lo scorso anno, le scuole furono
invase dalle autogestioni. La polizia intervenne in pochi casi e tenne
banco la trattativa diretta tra preside e occupanti.
«Voglio invece una linea rigorosa - attacca Abbundo - perché questo è il
mio ruolo. In caso di blocco illegittimo delle lezioni i presidi devono
informarmi sui modi in cui intendono recuperare le ore perse. E liberare la
scuola al più presto. Sennò lo faremo noi».
Giovanni Mari