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MAI PIU’ GUERRA-VIA LE TRUPPE DALL’IRAQ

Publie le mercoledì 19 novembre 2003 par Open-Publishing

MAI PIU’ GUERRA VIA LE TRUPPE DALL’IRAQ

Le 26 vittime, italiane ed irachene, dell’attacco al comando dei
Carabinieri a Nassirya ci ricordano che la guerra in Iraq non è finita e
che anche l’Italia è in guerra. A loro, come a tutte le vittime di una
guerra che non si doveva fare, va innanzi tutto il nostro pensiero. Alle
loro famiglie, ai loro figli, ai loro cari, va il nostro cordoglio. Alle
vittime civili e militari, a tutte le vittime di questa guerra, va la
nostra solidarietà.

QUESTE MORTI SI POTEVANO EVITARE!

Il Governo si è assunto la responsabilità di partecipare, sotto comando
americano, all’occupazione di un paese esponendo migliaia di giovani
militari e civili al rischio della guerra per potersi sedere al tavolo dei
vincitori. Oggi lo stesso Governo ribadisce con forza la volontà di
proseguire la missione.

CI HANNO RACCONTATO IL FALSO!

Ci avevano detto che la guerra era finita; che gli iracheni avevano accolto
l’esercito Usa come liberatore. Ci avevano detto che una nuova era di pace
e democrazia si era aperta per l’Iraq. Ci avevano detto che si doveva
disarmare l’Iraq dalle armi di distruzione di massa. Ci avevano detto che
la guerra avrebbe contribuito alla lotta al terrorismo.

NON E’ VERO !

Non è vero che ritirando i militari si rinuncia a sostenere la popolazione
irachena. Molto di più si potrebbe fare se i 40 milioni di euro che si
spendono ogni mese per mantenere il contingente militare fossero usati per
ricostruire scuole, ospedali, centrali idriche. Non è vero che è necessaria
una presenza militare per fare questo. Lo dimostrano le Ong italiane che
con decine di operatori operano da mesi con interventi umanitari in tutto
il paese. Non è vero che se le truppe si ritirano in Iraq ci sarà il caos e
ci sarà il vuoto. Il caos è alimentato proprio dalla presenza degli
occupanti che impediscono alla società civile e alle forze politiche
irachene di assumersi la responsabilità del futuro del paese. Solo la fine
della occupazione militare può mettere fine alla guerra. Solo un processo
costituente che veda la partecipazione di tutte le componenti politiche,
culturali, religiose ed etniche irachene può portare ad un futuro di
democrazia.

NOI NON SIAMO D’ACCORDO !

Non siamo tornati a casa dopo il 15 febbraio, non ci siamo arresi alla
guerra, né quando è cominciata, il 20 marzo, né quando Bush l’ha dichiarata
conclusa. A maggior ragione oggi siamo qui per dire che non ci arrendiamo
alla spirale di odio e di violenza che ha coinvolto anche il contingente
italiano. La guerra rimane un orrore inaccettabile Per fermare tutto
questo, perché non ci siano più vittime pensiamo che il popolo della pace
debba far sentire forte la propria voce.

GIORNATA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE CONTRO LA GUERRA!

CONTRO LA GUERRA GLOBALE PERMANENTE!

PER IL RITIRO DI TUTTE LE TRUPPE DI OCCUPAZIONE!

SABATO 22 NOVEMBRE ALLE ORE 15,30

MANIFESTAZIONE DA PIAZZA XX SETTEMBRE

UN ALTRO MONDO E’ NECESSARIO!! MAI PIU’ GUERRA !!

Stamp. in proprio Via Fioravanti 24, Bo