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MANOVRE SUL CORTEO ROMANO ANTI-BUSH

Publie le mercoledì 26 maggio 2004 par Open-Publishing
1 commento

PISANU : Il 4 Giugno non passate per Piazza Venezia !

Roma, la richiesta al leader dei Cobas che dice: "No ai divieti"
Cavaliere: "Cerchiamo una soluzione, prematuro parlarne"
4 giugno, la questura ai pacifisti
"Non passate per piazza Venezia"
L’iniziativa di protesta contro la visita di George Bush in Italia
Il Comitato fermiamo la guerra: "Vogliamo passare di là"
di ANDREA DI NICOLA

Una manifestazione per la pace

ROMA - Per il momento non è un divieto ma solo una richiesta: "il 4 giugno il corteo non passi da piazza Venezia". Richiesta che la questura ha manifestato a Piero Bernocchi dei Cobas e che ha scatenato l’allarme fra i pacifisti il cui tam tam ha riportato la notizia da una parte all’altra leggendovi un irrigidimento delle forze dell’ordine rispetto alla giornata del 4 giugno quando sono previste contestazioni a George Bush in visita a Roma. "Non accetteremo divieti", dice a botta calda lo stesso Bernocchi mentre, qualche ora dopo il Comitato fermiamo la guerra "conferma la volontà di mantenere il percorso già previsto", ovvero di passare per piazza Venezia.

"Su esplicita richiesta della Questura - ha spiegato Bernocchi - ho incontrato il capo di gabinetto Casini a proposito della manifestazione contro la visita di Bush, richiesta dai Cobas circa 15 giorni fa, e autorizzata fino a ieri con itinerario piazza della Repubblica-via Cavour-via dei Fori Imperuiali- piazza Venezia. Questo corteo era stato da noi richiesto per esser messo a disposizione, come poi è avvenuto, del tavolo unitario "fermiamo la guerra", che nella sua ultima riunione aveva poi deciso di chiedere il prolungamento fino a piazza dei Partigiani".

Il cambiamento di percorso, spiega il leader dei Cobas, è stato motivato con "la presenza in via dei Fori Imperiali del materiale del palco per la parata militare del 2 giugno. Ho fatto presente che la Questura era perfettamente Al corrente 15 giorni fa delle modalità della parata stessa e che togliere di mezzo del materiale sui cento metri di via dei Fori Imperiali che dobbiamo percorrere si può fare in 48 ore".
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In ogni caso, aggiunge Bernocchi "il problema si può risolvere facilmente autorizzando il passaggio per via Nazionale e poi per piazza Venezia evitando così via dei Fori Imperiali. In ogni caso ho ribadito che i Cobas non accettano il divieto di piazza Venezia. Capo di Gabinetto e Questore, pur riconfermando il divieto, si sono riservati di valutare l’ipotesi del passaggio per via Nazionale".

Ma il questore di Roma, Nicola Cavaliere, la racconta in modo diverso. "Bernocchi - dice il questore - è venuto a chiedere un prolungamento del percoso del corteo e noi gli abbiamo rappresentato alcune nostre esigenze. Al momento è prematuro parlare di divieto".

Dalla questura dunque si cerca di raffreddare un clima che rischia di diventare sempre più caldo con i Disobbedienti e la rete romana che vanno ripetendo da giorni: "Non accetteremo zone rosse" e con Guido Lutrario portavoce romano dei Disobbedienti che oggi denuncia "una manovra preordinata". Nel pomeriggio si riunirà il Comitato fermiamo la guerra che intanto rilancia gli appuntamenti confermando di voler far passare il corteo per piazza Venezia e per venerdì è prevista un’assemblea della Rete romana del movimento che organizza le manifestazioni del 4 giugno.

La questione del transito del corteo in piazza Venezia, comunque, è destinata a gettare benzina sul fuoco. "La motivazione della questura non regge - dice ancora Lutrario - è una manovra per dividere il movimento. E’ un’operazione di Pisanu al quale bisogna chiedere se la polizia avrà, come a Genova l’ordine di spararci addosso".

Animi surriscaldati dunque mentre il ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu polemizza sulla conferenza stampa di ieri nel palazzo della Provincia di Roma tenuta da due pacifisti incappucciati. "E’ triste e preoccupante - ha detto il responsabile del Viminale - che la minacciosa esibizione degli incappucciati abbia trovato ospitalità in una sede istituzionale. Mi auguro che, nella sua sua intangibile autonomia, l’amministrazione provinciale di Roma faccia ora quanto è necessario per individuare i responsabili e chiamarli a rispondere del loro operato. C’è, infatti, una questione di tutela della dignità politico-istituzionale che non può essere elusa in alcun modo".

"Se anche le istituzioni democratiche assecondano i messaggi di violenza politica - dice Pisanu - diventa difficile il compito di salvaguardare i diritti costituzionali, la sicurezza e l’ordine pubblico. Assicuro, in ogni caso che le forze dell’ordine saranno all’altezza della situazione. Naturalmente confido nelle valutazioni della magistratura".

(26 maggio 2004)

DA REPUBBLICA ON-LINE

Messaggi

  • CHE IMBECILLE QUEL PISANU !
    E’ EVIDENTECHE I CAPPUCCI VOLEVANO RICHIAMARE LE TORTURE IN IRAK E IN AFGHANISTAN E NON ESSERE TRAVISAMENTI A SCOPO "VIOLENTO".
    O SONO DEL TUTTO IMBECILLI O STANNO COSI’ RIDOTTI ALLA CANNELLA DEL GAS CHE SI ATTACCANO ANCHE AL FUMO DELLA PIPA.
    COMUNQUE CACCIAMOLI VIA PRIMA POSSIBILE.
    SE NON STESSIMO COMUNQUE IN EUROPA, QUESTI SAREBBERO CAPACI, PER NON PERDEREIL POTERE, DI TENTARE IL GOLPE !

    UN COMPAGNO