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Militarizzata la stazione, cinque arresti

Publie le mercoledì 17 dicembre 2003 par Open-Publishing

La Polfer interviene contro un volantinaggio dei centri sociali a sostegno
delle lotte nei trasporti

ALESSANDRO MANTOVANI

ROMA
Era un normale volantinaggio ma la Polfer della stazione Tiburtina è
intervenuta in malo modo: l’atrio si è riempito di agenti del reparto mobile
(ex celere). E dopo spintonamenti seguiti da un paio d’ore di tensione, tre
ragazzi e due ragazze sono finiti in camera di sicurezza. Sono giovani dei
centri sociali Acrobax e Strike e dei collettivi studenteschi della
Sapienza, alcuni vicini ai Disobbedienti, tutti sotto i trent’anni. «Hanno
aggredito gli agenti», ha fatto sapere la Polfer in questura. «Macché! Ci
volevano sequestrare i volantini - replicano gli attivisti - e c’è stato un
tira e molla. Sono stati loro ad aggredirci». Fino a ieri sera i cinque
erano in stato di fermo per resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Sei
agenti risultano contusi e in base alle lesioni refertate potrebbero
scattare accuse da arresto: un’agente donna avrebbe avuto una prognosi di 20
giorni per un calcio all’addome. In ogni caso, questa mattina, i cinque
dovrebbero essere portati davanti al giudice per la convalida dei
provvedimenti. E alle 17 l’intero movimento romano tornerà alla stazione
Tiburtina per fare il volantinaggio impedito ieri.

Il volantino non è un proclama insurrezionale. Parla di solidarietà ai
lavoratori dei trasporti protagonisti dei recenti (e contestati) scioperi e
annuncia «dal 16 dicembre lo sciopero del biglietto». Treno, autobus e
metropolitana gratis, insomma. «Non parlare al conducente - scrivono i
centri sociali - Potresti scoprire che è uno di quelli che guadagnano 850
euro per turni massacranti. Potresti scoprire che è uno di quelli per cui è
impossibile trovare una casa». Sono i temi, più che consueti, della
battaglia per il reddito di cittadinanza, per la casa e per la gratuità dei
servizi pubblici, riproposti all’interno di una mobilitazione che esprime
anche «solidarietà» attiva per i lavoratori dei trasporti messi sotto accusa
per gli ultimi scioperi. L’iniziativa è dell’«Assemblea metropolitana per il
reddito e contro la precarietà» costituita nei mesi scorsi, che riunisce
centri sociali estranei all’area dei Disobbedienti e soggetti come l’agenzia
comunitaria diritti Action, legata alle ex Tute bianche e impegnata in primo
luogo nell’occupazione delle case.

A quanto pare, gli uomini del comparto Polfer diretto dal vicequestore Mosca
sono intervenuti in modo energico pensando di aver di fronte chissà chi.
Verso 19, quando il gruppetto di una ventina di attivisti si è presentato
con i volantini, c’è stata «una colluttazione, qualche schiaffo e qualche
calcio», dicono da entrambe le parti. Per primi i poliziotti hanno portato
via di forza due ragazzi e dopo diverse ore, conclusa l’identificazione di
tutti i presenti, hanno preso un altro giovane e tre ragazze, rilasciandone
subito una.

In un primo momento, in questura era arrivata la voce che si trattava di
«anarchici». Con i tempi che corrono, sembra che possa bastare a
giustificare un trattamento al di sopra delle righe (due anarchici viterbesi
sono in carcere con l’accusa di aver pestato un carabiniere al corteo del 4
ottobre scorso contro il vertice Ue dell’Eur) .Poi è arrivata anche la Digos
e alla stazione Tiburtina si è presentata anche la vicecapogruppo del Prc
alla camera Graziella Mascia, mentre parlamentari e avvocati hanno
contattato i responsabili della polizia. In questura, in serata, c’era un
certo imbarazzo. Non tutti sono convinti che la situazione sia stata
affrontata con la dovuta elasticità. E del resto la Polfer di Roma, che si
trova spesso ha a che fare con gli ultras in partenza e in arrivo, ha più
volte dimostrato limiti nella gestione dell’ordine pubblico.

il manifesto