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Mondadori terrorista? Berlusconi non fa niente per sbaglio
Publie le domenica 14 dicembre 2003 par Open-Publishingdi Jacopo Fo
Chiedo l’incriminazione del gruppo Mondadori per fiancheggiamento del terrorismo. Questa casa
editrice pubblica libri che mettono sullo stesso piano il presidente della più grande e libera
democrazia occidentale e Bin Laden sostenendo che sono complici in un piano per gettare il pianeta nel
caos. Mi riferisco all’ultimo romanzo di Le Carrè "Amici assoluti", nel quale due idealisti
pacifisti vengono ammazzati dai servizi segreti, d’accordo con i terroristi arabi. La CIA inscena
addirittura una finta sparatoria per convincere l’opinione pubblica di aver sgominato una banda estremista
musulmana armata.
Ma la Mondadori ha pubblicato un altro libro scandaloso nel quale si sostiene non solo che Bush e
Bin Laden sono vecchi amici e alleati ma anche che negli Usa c’è stato un colpo di stato e che
Bush ha usurpato il potere grazie a ogni sorta di imbrogli e di connivenze con le grandi
multinazionali bancarottiere. Mi riferisco al libro di Moore "Ma come hai ridotto questo paese?", che la casa
editrice di Segrate sta pompando dal punto di vista pubblicitario in modo deciso.
Io mi chiedo come certe teorie possano essere veicolate da una casa editrice di proprietà del
Presidente del Consiglio più filoamericano del mondo. Qual è il piano di Berlusconi?
Perchè è chiaro che c’è un piano. Non si può pensare che uno come il Silvio faccia una cosa così
per sbaglio... Berlusconi non fa niente per sbaglio.
Ma non riesco proprio a capire il suo obiettivo. Fagocitare i pacifisti fregandogli le idee?
Oppure semplicemente far soldi con prodotti letterari progressisti per finanziare la prossima campagna
elettorale del Premier? Non che gli manchino le possibilità di finanziarsi altrimenti ma così gli
da più gusto. Silvio tiene moltissimo a sfruttare il fattore beffa. Non vuole solo vincere, vuole
riuscire a farlo con lo sfizio di dirci "Ho vinto con i vostri soldi, cicca cicca bua!!!".
E visto che in realtà non credo che Silvio condivida le tesi di Le Carrè e di altra gente sua
pari, possiamo ipotizzare che non solo è convinto che i giornali siano morti, è convinto anche del
decesso dei libri.
Che gliene importa se un milione di lettori viene a sapere come stanno veramente le cose?...Tanto
si tratta dei soliti irrecuperabili. Gli elettori di Silvio non leggono le Carrè e Moore come non
leggono i quotidiani...
Qualcuno potrebbe anche obiettare che in fondo la Mondadori ha pubblicato solo dei libri contro
Bush e contro la guerra... roba lontana, state certi che la Mondadori non pubblicherà mai un libro
veritiero sui guai giudiziari di Silvio...
È strano comunque che pubblichi il libro di Moore. Infatti questo testo contiene la ricetta che
potrebbe portare i progressisti a vincere le prossime elezioni in Italia. Moore infatti propone una
rivoluzione del pensiero a pacifisti e democratici.
Innanzi tutto osserva che tutti i sondaggi negli Usa fotografano una società nella quale il 70-80
per cento dei cittadini sono molto aperti e progressisti. Vogliono la pace, la parità
uomini-donne, l’autodeterminazione della gravidanza, i diritti dei gay e delle minoranze, la fine del
razzismo, servizi di base gratuiti per gli strati disagiati della popolazione, ecologia.
Questa maggioranza progressista però è governata da una ghenga reazionaria. Perchè? Moore sostiene
che la prima ragione è che i politici di sinistra sono un totale disastro e perchè, più in
generale, il popolo della sinistra è incapace di comunicare.
Ognuno di noi ha un cognato reazionario (ce n’è uno in ogni famiglia di progressisti) e per le
feste di Natale ci si trova a litigarci sempre alla stessa maniera. Lo si attacca dal punto di vista
morale: "Tu non sei solidale con i poveri, gli emarginati, le donne...Tu non ami il nostro
pianeta!"
Moore propone di cambiare logica. Innanzi tutto dobbiamo aprire la comunicazione sgombrando il
campo da antichi malintesi.
Anche noi di sinistra siamo per l’ordine e non vogliamo in nessun modo che uno che ha ammazzato se
ne vada libero di commettere altri crimini. Vogliamo carceri umani, vogliamo la possibilità di una
rieducazione ma vogliamo che gli assassini se ne stiano chiusi a chiave. E non desideriamo che i
presidi delle scuole siano tutti pedofili e che i ragazzi non imparino niente.
Se poi vogliamo che il reazionario di famiglia ci dia retta dobbiamo dargli ragione su molte cose
che lo rendono nervoso nei confronti della cultura della sinistra: è vero, non siamo perfetti,
siamo disordinati, abbiamo difficoltà a essere puntuali, certe cose ci entrano difficilmente in
testa, siamo deboli in matematica. Ammettiamolo che quando abbiamo un problema fiscale, o ci serve un
geometra, o qualcuno che ci ricalcoli gli interessi passivi che la banca ci ha sparato addosso e ci
piace affidarci a un amico di destra, sono ordinati, metodici, puntigliosi. Insomma anche la gente
di destra ha buone qualità. Se non ci fossero sarebbe un problema...
Fatte queste premesse, aperta una via di comunicazione, dobbiamo capire che il reazionario vede il
mondo dal punto di vista dei soldi. Dei suoi soldi. E possiamo benissimo spiegargli che servono
nuove regole in borsa e la fine dei paradisi fiscali e del segreto bancario perchè è l’unico modo
per fargli guadagnare di più ("Vedi caro, con il sistema attuale possono fregare il povero cittadino
come vogliono...Ti ricordi quanti soldi hai perso con il crollo dei titoli argentini e delle
azioni della Enron e della Cirio?). Possiamo spiegargli che i lavoratori extracomunitari rendono di più
se gli si procura una casa decente, che conviene trattare bene le donne e i gay perchè sono dei
lavoratori ottimi, e dar da mangiare ai popoli del terzo mondo blocca il terrorismo e galvanizza il
fatturato turistico. Anche proteggere l’ambiente è un affare perchè le aziende che risparmiano
energia e riciclano sono più competitive e se la gente non respira veleno fa meno assenze sul lavoro
per bronchiti e asma e oltretutto si risparmia sul bilancio della sanità.
L’altra idea rivoluzionaria di Moore riguarda le elezioni. Chiede a tutti i suoi lettori di
partecipare attivamente alle votazioni che in Usa servono per scegliere i candidati all’interno dei
partiti (sta iniziando a succedere anche in Italia).
La sua idea è che abbiamo dei rappresentati mediocri perchè pochi progressisti riescono a
partecipare a eventi tanto noiosi. La sua idea è di partecipare in massa a queste pre elezioni per
silurare tutta la vecchia nomenclatura del Partito Democratico e candidare gente onesta e nuova che
sappia innanzi tutto parlare alla gente.
Mi sembra chiaro che si tratta di un modo di pensare che potrebbe realmente rivoluzionare la
strategia dei progressisti: fare proposte basate sul buon senso e sulla concretezza, comunicarle in
modo comprensibile e fare il possibile per avere candidati interessati a cambiare la società più che
alle logiche di partito.
Mi sembrano grandi idee. E mi sembra grandioso che qualcuno riesca a raccontarle al grande
pubblico in modo, oltretutto, spiritoso. Resta il problema iniziale: perchè la Mondadori diffonde con
tutti i propri potenti mezzi queste idee? Forse dovremmo concludere che sono sbagliate, Silvio le
sposa proprio per portare fuori strada il movimento.
Oppure possiamo ipotizzare che la destra è talmente accecata dalla sete di ricchezze da non essere
in grado di comprendere cosa vende. Bruno Vespa attacca i siti pacifisti che sostengono le stesse
tesi dei libri Mondadori solo perchè il suo datore di lavoro indiretto non ha una partecipazione
dentro www.nuovimondimedia.it.
Sarebbe una buona notizia.
Alla destra ormai i soldi gli hanno dato alla testa.
Sono talmente rimbesuiti dal denaro che non capiscono più niente. Forse possiamo veramente
batterli se riusciamo a tirar fuori una goccia di intelligenza.