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Non tutte le "trasgressioni" sono positive, a volte sono"sante".....
Publie le lunedì 24 novembre 2003 par Open-PublishingCare tutte,
vi racconto per terza persona, io non ero presente, quello che è successo ad
alcune Din di Roma, per la precisione a 8 di loro, che Martedi’ 18 verso le
ore 19, da Piazza Colonna - Largo Chigi, sono state accompagnate al posto di
polizia del Collegio Romano. Appena giunte sono stati confiscati i
materiali (manine, striscioni, mappe) e le "poverine" sono state trattenute
fino alle 22.
L’ Ansa e alcuni giornali hanno riportato la "cosa" compresa l’interpellanza
presentata dai parlamentari verdi Bulgarelli e Zanella.
Vi scrivo questo nota perchè alcune di loro mi hanno chiesto di farlo (ma
ne sono contenta), spero solo di essere fedele al loro racconto e agli
accadimenti.
Perchè le 8 din erano a Piazza Colonna?
Per mostrare al Governo, al Parlamento Italiano e ovviamente ai cittadini
(naturalmente simbolicamente), che non tutte le italiane concordano con la
grande accoglienza riservata al premier israeliano Sharon, colpevole di una
politica militare e coloniale che porta alla distruzione di palestinesi e
israeliani (naturalmente non è il solo responsabile).
Per questo le 8 Din hanno esibito le nostre manine con scritto: "due popoli
due stati", "disarmiamo il mondo", "solidarietà con i pacifisti israeliani",
"stop the wall", etc. etc.
Prima di recarsi a Piazza Colonna le Din di Roma avevano manifestato dalle
ore 17 a Piazza San Marco per ribadire in quella giornata cosi’ greve e
dolorosa (era il giorno dei funerali dei morti di Nassirya), il nostro
"Fuori la guerra dalla Storia".
La manifestazione non era autorizzata, ma le "trasgressioni" a volte sono
"sante". A Piazza San Marco sono state prese generalità e indirizzo delle
din presenti. Finita piazza San Marco vi è stata la proposta di recarsi a
Palazzo Chigi, visto che il nostro "premier" Berlusconi alle 19 avrebbe
incontrato il "premier" Sharon. Cosi, lemme, lemme, otto di loro si sono
incamminate verso il "palazzo". Non ci sono state molto. Invitate dai
"gendarmi" a ritirarsi, le 8 hanno riposto manine etc. etc. e stavano per
avviarsi verso casa, ma un severo ispettore, molto ligio alle direttive, ha
intimato di seguirlo. Cosi, arrivate al commissariato hanno atteso, prima
fuori, poi nell’atrio, poi all’interno per firmare un verbale che si sono
rifiutate di fare perchè diceva che il materiale era stato sequestrato.
Io mi trovavo a Strasburgo ed ero appena entrata alla riunione del mio
gruppo quando squilla fortissimo il mio cellulare.
E’ Nadia, che
probabilmente intendeva mettermi al corrente del fermo ma, visto che i miei
colleghi mi guardavano con occhio critico, senza lasciarla parlare, le ho
detto che l’avrei richiamata dopo due ore. Non mi ha detto nulla, ho avuto
l’impressione che la sua voce fosse un po’ risentita cosi’, dopo qualche
tempo sono uscita dalla riunione per richiamarla. Prima che lo facessi, il
telefonino ha risquillato; era Teresa Marchetti che mi comunicava di essere
tra le "fermate" e che Luana Zanella, la nostra amica parlamentare verde,
era con loro al posto di polizia per intervenire con l’ispettore. Ho
salutato con allegria qualcuna delle "fermate", parlato con Luana Zanelli e
poi cercato di parlare con il ligio ispettore, ma lui si è negato dicendo
che stava dirimendo un caso giudiziario (le nostre 8) e di rivolgersi
direttamente alla questura. Alla questura, la funzionaria di turno,
perfettamente al corrente della situazione, e per la verità molto gentile,
mi ha detto che si trattava solo di un fermo, e che non vi sarebbero state
conseguenze. Ha proseguito dicendo che "avevano chiuso gli occhi" per piazza
San Marco, ma dopo averle viste anche a Largo Chigi, avevano pensato che le
din avrebbero continuato a circolare seguendo gli appuntamenti di Sharon.
Per questo che le avevano fermate:
"Sa, on.le, oggi è proprio una giornataccia, non possiamo tralasciare nulla
per la sicurezza, anche se sappiamo che voi siete per la pace".
Vi tralascio tutta la conversazione che è stata in verità lunga e complessa
(era una donna e quindi mi incuriosiva molto il suo ruolo).
Poi sono continuate le telefonate sempre con Teresa, "siamo ancora qui",
"abbiamo un verbale, non è corretto" "non firmatelo" "ma il materiale
sequestrato, quanto lavoro ci è costato", "bisognerà farselo ridare".
Invece il materiale sequestrato è ancora nelle loro mani perchè il ligio
ispettore ha presentato una denuncia e le nostre manine saranno la prova
della "trasgressione".
Insomma niente di straordinario, tutto fatto civilmente. Se ci fosse un
processo (mi scusino le 8) sarebbe proprio "carino", potremmo fare un
"j’accuse", senza urla o vituperi e sopratutto senza vittimismo, calme e
serene si potrà raccontare perchè le din erano in piazza e le nostre ragioni
contro la guerra e la violenza.
Ecco, spero di aver tenuto fede alla richiesta, ad ogni buon conto, Eliana,
Teresa,Maria Teresa, Liana le due Silvie, Patrizia e Laura diranno la loro,
ovviamente se ne avranno voglia.
Un grande abbraccio