Home > PERCHE IN ITALIA NON E PREVISTO IL REATO DI TORTURA?
PERCHE IN ITALIA NON E PREVISTO IL REATO DI TORTURA?
Publie le mercoledì 10 dicembre 2003 par Open-PublishingNei giorni scorsi abbiamo assistito all’arresto in commissione giustizia
alla Camera delle norme per l’introduzione del reato di tortura in Italia.
Il nostro comitato si sta battendo per l’approvazione di questa legge,
insieme ad altre associazioni tra le quali Antigone e Amnesty
International. E’ dal 1984 che l’Italia ha ratificato la Convenzione
delle Nazioni Unite contro la tortura, impegnandosi a introdurre nel
proprio ordinamento il divieto esplicito di torturare.
Noi siamo rimasti veramente sbalorditi dopo aver letto che i dubbi, che
hanno portato alla mancata approvazione delle norme, sono stati
sollevati da deputati della Quercia, insieme a quelli della Lega e di
Alleanza Nazionale. Uno schieramento compatto che non riusciamo a
spiegarci e del quale chiediamo conto.
Chi e perché non vuole che questo reato sia introdotto nella nostra
legislazione’
E’ vergognoso che questo accada in Italia, durante la Presidenza
Italiana dell’Unione Europea proprio mentre l’Italia si fa promotrice di
un ’progetto pilota in tema di lotta alla tortura e ai trattamenti
inumani e degradanti nel mondo’: il progetto costituisce una priorità
della Presidenza italiana e risponde all’esigenza - fortemente sentita
anche nella società civile - di rendere più efficace l’azione
dell’Europa per contrastare uno dei fenomeni più odiosi di violazione
dei diritti e della dignità della persona. Grazie all’iniziativa
italiana, infatti, si avvia l’applicazione della strategia europea di
lotta alle pratiche di tortura con interventi mirati in singoli paesi
terzi. Saranno così incoraggiate l’adozione di protocolli internazionali
in questa materia e l’assistenza nel campo della prevenzione della
tortura e della riabilitazione delle vittime.
E intanto in Italia’ Le forze dell’ordine indagate per i gravissimi
fatti accaduti a Genova nella Caserma di Genova Bolzaneto a Luglio del
2001, oppure a Marzo del 2001 nella caserma Rainiero di Napoli, non
potranno essere giudicate per questo reato. E non solo a Napoli o a
Genova ci sono stati casi di tortura in Italia, molte associazioni
denunciano, da anni, quanto accade quotidianamente nelle caserme, nelle
carceri, nei Centri di Permanenza Temporanea.
Le conclusioni della procura di Genova, sui fatti accaduti a Bolzaneto,
parlano di violenze e torture, trattamenti inumani e degradanti,
sospensione di diritti umani fondamentali, mancate cure mediche a
persone già ferite, mancate telefonate a familiari, avvocati, consolato
per gli stranieri, tutti i detenuti scomparsi nel nulla,
’desaparecidos’. Raccontano di mani spezzate, di suture senza anestesia,
di ragazze trascinate per la collottola e coperte di sputi ed ingiurie
da due ali di agenti, prese a calci durante il tragitto verso il bagno.
Parlano di canzonette fasciste, di ragazze e ragazzi nudi, derisi ed
umiliati, mancata somministrazione di cibo e acqua, giovani coperti di
pugni e calci, costretti a rimanere per ore in piedi col volto verso il
muro, gambe divaricate, braccia alzate, anche se feriti, spruzzati da
gas urticante, minacciati di morte e di altre violenze. Questa non è
tortura’
Dalle Nazioni Unite e dal Consiglio d’Europa sono arrivati più volte
forti richiami all’Italia affinché introduca nel proprio ordinamento
questo reato, per proteggere i cittadini e combattere l’impunità.
Noi chiediamo che questa legge venga approvata senza ulteriori modifiche
e senza ulteriori ritardi, perché proibisca in modo chiaro ogni
maltrattamento alle persone private della libertà, perché questo sia
vietato e punito in ogni caso ed in ogni circostanza.
Enrica Bartesaghi - Presidente Comitato Verità e Giustizia per Genova
http://www.veritagiustizia.it - info@veritagiustizia.it