Home > Per le violenze del marzo 2001
Associazione "Napoli 17 marzo 2001"
Comitato "Verità e Giustizia per Genova"
Indymedia Napoli
Comitato "Piazza Carlo Giuliani"
Associazione "Familiari delle vittime della strage sul treno 904 del
23 Dicembre 1984"
Il prossimo 18 novembre si celebrerà l’udienza preliminare a carico
dei poliziotti accusati di violenze contro i manifestanti del 17
marzo 2001 a Napoli
Incontriamoci per discutere delle iniziative da intraprendere:
Napoli, sala Santa Chiara sabato 8 novembre 2003 ore 17
Io so
i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe
(e che in realtà è una serie di golpes istituitasi a sistema di
protezione del potere).
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12
dicembre 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di
Bologna dei primi mesi del 1974.
Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato, dunque, sia i
vecchi fascisti ideatori di golpes, sia i neofascisti autori
materiali delle prime stragi, sia, infine, gli "ignoti" autori
materiali delle stragi più recenti.
Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi opposte,
fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano
1969), e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna
1974).
Io so i nomi del gruppo di potenti che, con l’aiuto della Cia
(e in second’ordine dei colonnelli greci e della mafia), hanno
prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata
anticomunista, a tamponare il 1968, e, in seguito, sempre
con l’aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una
verginità antifascista, a tamponare il disastro del referendum.
Io so i nomi di coloro che, tra una messa e l’altra, hanno
dato le disposizioni e assicurato la protezione politica a vecchi
generali (per tenere in piedi, di riserva, l’organizzazione di
un potenziale colpo di Stato), a giovani neofascisti, anzi
neonazisti (per creare in concreto la tensione anticomunista)
e infine ai criminali comuni, fino a questo momento, e forse
per sempre, senza nome (per creare la successiva tensione
antifascista).
Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno
dietro a dei personaggi comici come quel generale della
Forestale che operava, alquanto operettisticamente, a Città
Ducale (mentre i boschi bruciavano), o a dei personaggi grigi
e puramente organizzativi come il generale Miceli.
Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno
dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità
fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono
messi a disposizione, come killers e sicari.
Io so tutti questi nomi e so tutti questi fatti (attentati alle
istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli.
Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca
di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che
se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si
tace; che coordina fatti anche lontani, che rimette insieme i
pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente
quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano
regnare l’arbitrarietà, la follia e il mistero. Tutto ciò fa parte
del mio mestiere e dell’istinto del mio mestiere. Credo che
sia difficile che il "progetto di romanzo" sia sbagliato, che
non abbia cioè attinenza con la realtà, e che i suoi riferimenti
a fatti e persone reali siano inesatti. Credo inoltre che molti
altri intellettuali e romanzieri sappiano ciò che so io in quanto
intellettuale e romanziere. Perché la ricostruzione della verità
a proposito di ciò che è successo in Italia dopo il 1968 non
è poi così difficile...
Pier Paolo Pasolini
"Scritti Corsari", 14 Novembre 1974