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Perchè scioperiamo il 24 e non a Novembre con la Cub

Publie le martedì 14 ottobre 2003 par Open-Publishing

Sono anni che il sindacalismo di base organizza scioperi in piena autonomia
su vertenze categoriali, in difesa dei servizi pubblici e su tematiche
rilevani come l’opposizione alla guerra e alle Leggi finanziarie.. Non ci fa
paura scendere in piazza da soli e lo continueremo a fare ogni volta che
sarà necessario. Ma gli scioperi per raggiungere gli obiettivi per i quali
sono organizzati, o almeno per contrattare da posizioni di maggiore forza
debbono riuscire e non bastano indizioni perfette su piattaforme
condivisibili al 100%, ma in grado di mobilitare pochi lavoratori, incapaci
di bloccare servizi e di far pesare l’assenza dal lavoro.
Gli scioperi se mal gestiti e mal organizzati hanno ripercussioni negative
sulle organizzazioni sindacali che li indicono e danneggiano la loro stessa
credibilità.

I COBAS sanno, come del resto molti lavoratori e molte lavoratrici
italiani\e, che cgil-cisl-uil sono responsabili di politiche impopolari,
hanno sottoscritto accordi di categoria indecorosi con aumenti irrisori e
spesso con normative che dannegggiano i nuovi assunti trasformandoli a
tutti gli effeti in lavoratori\trici di serie B. Siamo anche consapevoli che
la
precarizzazione del lavoro scaturisce da venti anni di concertazione e di
accordi a perdere, dalla tacita accettazione di Rifondazione nel governo
Prodi del Pacchetto Treu, che autorizza il lavoro interinale.

Tuttavia non pensiamo di costruire un muro attorno alle nostre certezze
e di rompere il dialogo e il confronto.
La Cgil continua a firmare accordi pessimi, con Uil e Cisl, come alle Poste
e nel settore Privato; tardiva la sua adesione alla campagna referendaria,
marginale il ruolo che vogliono dare alle Rsu soprattutto escludendole dalle
decisioni che contano come le stesure delle ipotesi contrattuali per
definire
una nuova democrazia sindacale.

Sappiamo anche che la posizione di Cgil Cisl Uil sulle pensioni è debole
perchè difende una legge peggiorativa come la Riforma dini e vogliono nello
stesso tempo rafforzare le pensioni integrative per piazzare qualche
sindacalista
nei consigli di amministrazione.
Ma saremmo ciechi e stupidi se non guardassimo anche alla debolezza in cui
versa il movimento dei lavoratori, alle difficoltà in cui si dibatte tutto
il
sindacalismo di base, alla scarsa opposizione presente nel paese con pochi
settori in lotta e molti altri inattivi e incapaci di mobilitarsi anche su
elementi
basilari, come la tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro e il salario.

Crediamo che il sindacalismo di base abbia perso una buona occasione per far
valere, unitariamente, le proprie posizioni e venti anni di battaglie
coerenti, trasformando la data del 24\10 in una giornata di mobilitazione e
di sciopero generalizzato. scioperare in pochi a Novembre non aiuta nè il
sindacalismo di base nè le lavoratrici e i lavoratori italiani.
Dovrebbe capirlo la stessa Rdb e Cub che contesta i confederali, ma per
difendere alcuni spazi di agibilità sindacale firma accordi pessimi come
quello
dei ministeriali, dovrebbero capirlo tutti coloro che vogliono far crescere
nel
paese una movimento contro il Governo Berlusconi e contro le politiche
neoliberiste che tanto spazio occupano nella stessa sinistra.

Rilanciamo a partire dai prossimi contratti piattaforme forti con aumenti al
di sopra
della inflazione, per stabilizzare i precari, per rafforzare la
contrattazione decentrata
e nazionale, per maggiore potere decisionale alle RSU, contro
privatizzazioni e un
welfare sussidiario.

Per questo il 24 Ottobre scioperiamo con manifestazione nazionale a Roma
contro l’attuale legge finanziaria, contro il governo Berlusconi per
salario,
pensioni, lavoro e maggiori diritti per la fine della precarietà
occupazionale
e sociale.