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Piazza Fontana

Publie le mercoledì 3 dicembre 2003 par Open-Publishing

CHI CONTROLLA IL PRESENTE CONTROLLA IL PASSATO
CHI CONTROLLA IL PASSATO CONTROLLA IL FUTURO

Il 12 dicembre 1969 lo stato italiano, per mezzo dei suoi servizi segreti e con l’appoggio dei
fascisti, uccideva 16 dei suoi cittadini e ne feriva parecchi altri.Era la strage di Piazza Fontana
alla Banca Nazionale dell’Agricoltura. E dopo il sangue le menzogne attraverso le quali, accusando
gli anarchici e incarcerando Pietro Valpreda (poi risultato innocente), si volle criminalizzare
quel vasto movimento studentesco e operaio che stava cambiando faccia alla società.

Da quel 12 dicembre abbiamo pianto altri morti, a Brescia, a Bologna, sui treni, in via Palestro a
Milano, da Giorgiana Masi a Francesco Lorusso,dai compagni ammazzati a sangue freddo dalla polizia
mentre erano ancora nel letto a Carlo Giuliani. Questi fatti non appartengono ad un passato
lontano, ma fanno parte del nostro presente: chi, a partire dal 1969 ha piazzato bombe, lo ha fatto per
restringere i nostri spazi di libertà, per fermare ogni istanza di cambiamento, per lacerare
l’impulso di resistere a questa società fatta di guerre e morti sul lavoro, di mercificazione e
mortificazione. In questi ultimi anni, tutti i governi che si sono succeduti, si sono impegnati a
stringere il cerchio e reprimere il dissenso, non solo attraverso gli sgomberi dei centri sociali, le
leggi sull’immigrazione fascistoidi e i lager di prima accoglienza per immigrati, la negazione del
diritto all’istruzione con la privatizzazione dei servizi pubblici e il numero chiuso
nell’Università, il rafforzamento dell’esecutivo e i magistrati giustizieri, ma anche con il tentativo in parte
fallito di voler cancellare la memoria storica.

Attraverso un finto benessere fatto da vetrine di lusso e ipocrisia lo stato cerca di appiattire
le nostre idee cercando di spezzare la classe operaia con il lavoro temporaneo, dividere il
movimento tra buoni e cattivi e imprigionare quando le lotte al capitale e all’imperialismo americano ed
europeo si trasformano in momento di azione, confronto e riflessione.

Non ci interessano le commemorazioni ma conoscere il passato ci serve per capire e cambiare
questo presente.Oggi come allora.

RAVENNA, 13 DICEMBRE 2003 ORE 14:30

MANIFESTAZIONE REGIONALE

CONCENTRAMENTO PIAZZA S. FRANCESCO