Home > Ridicolizzato José Maria Aznar in Spagna
Il quotidiano El País nella sua versione digitale ha preso in giro in un articolo di fondo l’ex presidente Aznar nel suo primo giorno da professore nell’Università di Georgetown, negli USA, dove egli ora lavora, ha reso noto PL
Che bravo ragazzo obbediente e corretto, avranno detto alcuni nordamericani che forse votano per Bush, ammirano Swarznegger e sono clienti dei negozi di armi di Charlton Heston, ascoltando il vergognoso discorso tenuto dell’ex presidente spagnolo, ha scritto il giornalista.
Con il suo inglese alla Cantiflas, il suo comico atteggiamento di “stai attento con me!”, dicendo fesserie, una dopo l’atra, mancando di rispetto ancora una volta a 10 milioni di votanti nelle ultime elezioni e ai 190 morti degli attentati dell’11 marzo, Aznar stava là con il suo leggio, coprendo distanze oceaniche.
Questa frase andrebbe messa in cornice per poterle poi tirare le freccette: “I terroristi hanno ottenuto una vittoria con il loro attentato a Madrid e con la successiva ritirata delle truppe dall’Iraq, ma è stata una vittoria parziale. Adesso vorranno influire sugli Stati Uniti, direttamente o indirettamente, attraverso l’Iraq. Non dobbiamo permettere che possano fare quello che vogliono!”
E mentre alcuni lo applaudivano e pensavano che era un bravo ragazzo obbediente e grato, altri si nascondevano sotto le poltrone, nascondendosi il viso con le mani e sentendo il bruciore dato dalla vergogna altrui sulle guance, segnala il giornalista.
I terroristi hanno ottenuto una vittoria a Madrid, ha detto Aznar, che senza dubbi voleva dire due cose: che Zapatero è stato eletto da Al Qaeda e che il suo delfino Rajoy lo ha posto nel governo la ETA. Non è forse cosi? Si chiede El País.
Aznar lo ha ripetuto negli Stati Uniti: non ci sono terroristi buoni e cattivi ma esiste un terrorismo che conviene per vincere le elezioni e un altro che le può far perdere.
Quando è terminato il primo sermone a Georgetown ed è giunto il tempo delle domande, uno studente ha alzato la mano ed ha chiesto: “Perchè lei ha appoggiato la guerra se il 90% degli spagnoli era contrario?” E molti lo hanno applaudito, si legge.
Aznar ha risposto che a nessuno piace la guerra e che la maggioranza degli spagnoli è contro il terrorismo perchè lo conosce bene... la maggioranza, non tutti, solo la maggioranza!
El País si chiede: ma non saranno forse tutti quelli che non hanno votato il suo partito nelle elezioni di marzo?
Il fronte centrale della guerra contro il terrorismo si trova in Iraq, ha detto Aznar a Georgetown e il suo amico Bush giura che oggi in Iraq si vive meglio di prima e che la gente è più libera...
Che è successo a Madrid l’11 marzo? Non lo chiedete ad Aznar perchè lui non lo sa!, conclude l’articolo.
http://www.granma.cu/italiano/2004/septiembre/vier24/aznar-it.html