Home > Torino 4 novembre: azione diretta contro il militarismo

Torino 4 novembre: azione diretta contro il militarismo

Publie le giovedì 6 novembre 2003 par Open-Publishing

Nella prima serata del 4 novembre azioni dirette hanno segnato due luoghi simbolo del militarismo
nella nostra città: la "Scuola di applicazione militare" e la "Microtecnica". In entrambi i posti
sono stati appesi striscioni di denuncia antimilitarista. In barba alle telecamere situate in ogni
angolo, sotto l’ingresso dell’"università dei militari" in corso Matteotti è stato piazzato uno
striscione con la scritta "scuola di assassini" e la firma "FAI". Contemporaneamente alla
"Microtecnica" di piazza Graf, dove vengono realizzate apparecchiature elettroniche per l’aviazione militare
commercializzate su scala internazionale, è stato collocato lo striscione "chiudere le fabbriche
di morte - FAI".

Durante quest’azione due compagni sono stati fermati da una volante e trattenuti
per oltre un’ora e mezza dalla Digos, prima di potersi allontanare. In questo modo si sono concluse
tre giornate di lotta alla guerra ed al militarismo.
Si è cominciato sabato 1°novembre. Nella centralissima piazza Castello numerosi sono stati gli
anarchici, gli antimilitaristi ed i pacifisti che hanno preso parte al presidio indetto dalla
Federazione Anarchica Torinese. Un’occasione importante per ricordare che il nostro paese è ancora in
guerra, che truppe italiane sono in Iraq ed in Afganistan, due paesi la cui popolazione non ha
gradito la "libertà duratura" portata dall’esercito statunitense e dai servili alleati della potenza
USA.

Gli anarchici come sempre sono in prima fila nell’opposizione alla guerra ed al militarismo.
Piazza Castello è stata riempita di manichini, bambole bruciate, divise strappate e fucili di
polistirolo: numerosi passanti di sono fermati incuriositi a guardare questa "scena di guerra" nel
cuore di un tranquillo sabato pomeriggio. In particolare catalizzava gli sguardi la scritta "questa è
la nostra democrazia".
Musiche antimilitariste e interventi si sono susseguiti per l’intero pomeriggio. In particolare è
stato rilevato come "anche l’Italia, in barba a numerose convenzioni internazionali sottoscritte,
si accinga a dotare di mezzi più ’moderni’ le proprie forze armate. Il militarismo, anche quando
si cela dietro l’ipocrisia dell’intervento ’umanitario’ non manca di celebrare i propri fasti con
la capacità di uccidere, mutilare, distruggere: anche nei ’nostri’ arsenali stanno quindi per
entrare armi chimiche e batteriologiche.

D’altro canto è nota la dottrina USA che definisce "canaglie"
quei paesi che si dotano di armi di distruzione di massa, mentre le forze armate americane fanno
largo uso di giocattolini quali bombe e missili nucleari, armi chimiche e batteriologiche, bombe a
frammentazione e mine antiuomo. Questi strumenti di morte in mano a chi si arroga il compito di
gendarme mondiale, si trasformano magicamente in portatori di pace.". Come si leggeva nel volantino
distribui!
to in
piazza "Noi antimilitaristi riteniamo che per avere la pace occorra preparare la pace e non la
guerra, siamo convinti che la pace degli eserciti non sia che una tregua armata in attesa della
prossima guerra.

La pace degli eserciti è quella dei cimiteri, delle funebri parate del 4 novembre
quando ogni anno, dal 1918, nel nostro paese si celebra un massacro.
Opporsi alle guerre, a tutte le guerre, significa quindi opporsi all’esercito, a tutti gli
eserciti." È stata altresì espressa pubblicamente espressa la solidarietà al compagno torinese Marco
della Commissione Antimilitarista della FAI che nei giorni precedenti si era visto recapitare un
avviso di garanzia per aver "offeso l’onore ed il prestigio delle forze armate" nella propria
dichiarazione di non sottomissione al servizio militare e civile. Una performance di Salvatore Corvaio ha
catturato l’attenzione dei passanti che l’azione scenica ha portato alla cruda realtà della feroce
guerra in corso. Ottima diffusione di stampa e libri.

Nella notte tra il 3 ed il 4 novembre numerose scritte antimilitariste hanno fatto la loro
comparsa sui muri di Torino, specie nei luoghi più simbolici della ferocia militarista. Il giorno
successivo per la "festa" delle forze armate facevano mostra di sé scritte quali "fuori l’esercito dalla
storia"; "obietta, diserta", "l’uomo finisce dove inizia il soldato".
Contro tutti gli eserciti, contro tutte le guerre, azione diretta contro il militarismo!

Federazione Anarchica Torinese FAI
corso Palermo 46 - la sede è aperta ogni giovedì dopo le 21,15
mail: fat@inrete.it
011 857850
338 6594361