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UN CALOROSO SALUTO A TUTTE/I LE/I COMPAGNE/I
par Geo
Publie le mercoledì 11 giugno 2014 par Geo - Open-PublishingSono uscito dal carcere di Siano il venerdì 23 maggio.
> Dopo 7 anni e 3 mesi, con 21 mesi di liberazione anticipata sui 9 anni
>di condanna. Nonostante il "rivendicato carattere eversivo
>dell’organizzazione, finalizzato al rovesciamento dell’ordine
costituito..",
>non si sono riscontrati rilievi disciplinari significativi nel corso della
>detenzione, ciò che dà diritto allo sconto di pena.
>
> Un forte abbraccio a tutte/i. Anche se a distanza, in questi anni
abbiamo
>sempre sentito la presenza della solidarietà di classe; i tanti rapporti
>cosi intrattenuti ed i momenti comuni di lotta politica sostenuti fra
>carcere e tribunali sono stati importanti nel mantenere la nostra
internità
>al movimento di classe. Certo, questa internità è nella nostra stessa
>esistenza in quanto componente della tendenza rivoluzionaria, in
continuità
>e sviluppo del ciclo di lotta precedente. Ma questo si deve
continuamente
>verificare e riproporre nella vivacità di una dialettica concreta, di
un
>confronto reciproco ed il più ampio possibile. Le situazioni, la
realtà,
>sono in continua trasformazione, e così il movimento di classe.
>
> Per esempio, in questi anni abbiamo assistito alla nascita o allo
>sviluppo di movimenti diversi (rispetto a quelli storici, come quello
>operaio e a quello antagonista degli anni settanta, da cui noi proveniamo
>). Abbiamo assistito ad un’evoluzione qualitativa nei rapporti di
>confronto/scontro fra questi e lo Stato, fra questi ed il sistema
>economico, e fra essi stessi e la classe nel suo insieme. Così la
>questione della repressione è diventata inerente ad ogni fronte di
lotta.
>Non riguarda più solo i settori militanti, ma investe massicciamente le
>resistenze di massa. E questo fondamentalmente perchè il sistema
capitalistico
>si è ormai imballato in questa crisi storica : non sa, non vuole, non
può
>trovare soluzioni " socio-eco-sostenibili ". Le sue leggi di
funzionamento
>lo guidano ciecamente : i suoi caratteri avidi, predatori, oppressori,
>guerrafondai sono decuplicati.
> Rovesciando il senso delle parole, il più feroce terrorismo mai
>esistito, quello degli Stati imperialisti ( quello di Hiroshima,
Auschwitz,
>del napalm e dei droni...), accusa di terrorismo chiunque gli resista.
>Purtroppo si tratta di cogliere il carattere non più eccezionale e
>transitorio, bensì stabile e duraturo di questa involuzione
terroristica
>e militaristica del sistema.
>
> Involuzione terribile sì, ma anche prova della sua fragilità strategica,
>perchè mai nella Storia si sono risolti i problemi economico-sociali solo
e
>prevalentemente con la forza bruta.E fragilità che stà proprio nel suo
cuore
>economico, trasformatosi in un mostruoso bubbone finanziario-parassitario,
>distruttivo per il "99%" della società.
>
> Cogliere quindi i termini attuali dello scontro di classe, la misura
delle
>contraddizioni e dell’intreccio inestricabile tra sfruttamento economico-
>sociale e repressione terroristica dello Stato. E’ quanto il movimento di
>classe sta ormai degnamente facendo, rivendicando e difendendo i propri
>compagni/e incarcerati/e. Mentre questi/e imparano ad affrontare il
carcere
>come una delle realtà della lotta, con coraggio e determinazione
politica.
>Così come da molti anni, talvolta da tre decenni, lo affrontano i/le
>militanti delle Organizzazioni Rivoluzionarie.
>
> Lottare, resistere, sviluppare al massimo le reti solidali, anche come
>embrioni di nuova società. E su questa base, con nuove forze, aprire la
>strada alla futura Rivoluzione.
>
>
>DAVANZO ALFREDO
>militante per il PCP-M
>Torino giugno 2014