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Comunicato della Confederazione Cobas
sugli arresti e perquisizioni operate
Un tempismo davvero insolito
Questa mattina all’alba un blitz antiterrorista ordinato dai PM romani
Ionta e Saviotti ed eseguito dalla Digos a Roma e in sei regioni italiane
ha prodotto in ambienti del movimento antagonista più di cento
perquisizioni e si è concluso con 6 arresti (a Roma, Firenze, Pisa, Costa
Smeralda).
I mass media, su imbeccate del tutto indiziarie degli inquirenti,
sostengono già di aver individuato in 5 dei sei arrestati i responsabili
dell’uccisione del prof. D’Antona avvenuta a Roma nel maggio del ’99.
Fra gli arrestati vi sono un lavoratore di un’impresa di pulizia
dell’Università di Roma, due tecnici radiologi negli ospedali di Firenze e
Pisa.
Questa operazione è stata condotta in maniera cinica, brutale,
terrorizzante e del tutto illegittima, con centinaia di compagni e compagne
condotti e trattenuti per ore in questura a Roma o perquisizioni in case
occupate che si sono estese a coabitanti non citati nei mandati di
perquisizione; ma ha immediatamente incontrato le lodi sperticate del
governo spingendo il capogruppo forzaitaliota al Senato, l’ineffabile
Schifani, a parlare di grande successo per lo stato di diritto.
Nessun dubbio, nessuna incertezza neanche nel campo del centrosinistra.
Dov’è finito il garantismo? Dov’è finita la presunzione d’innocenza fino a
prova contraria? Dov’è finita quell’indispensabile cautela che, per lo meno
dopo gli "abbagli" dei casi di Geri e di Iniziativa Comunista, dovrebbe
essere d’obbligo? Quella cautela sui metodi d’indagine poliziesca e sulle
loro conclusioni che dovrebbe essere oggi ancora più indispensabile dopo le
sbalorditive rivelazioni dei giorni scorsi sulle banditesche iniziative
degli alti vertici dei Ros.
Dove sono finiti i diritti di tutti quei compagni che non c’entravano nulla
a prescindere e che comunque sono stati perquisiti e intimiditi?
Ma soprattutto quello che più inquieta è la tempistica dell’operazione
giudiziario-poliziesca.
Già da qualche tempo il ministro dell’Interno Pisanu aveva preannunciato
che l’arresto degli assassini di D’Antona era imminente.
Guarda caso proprio all’alba del 24 ottobre -giorno dello sciopero generale
contro il pesantissimo attacco del governo Berlusconi alle pensioni e ai
diritti dei lavoratori- si eseguono "in diretta" i mandati di cattura
corredati da una pesantissima coreografia da blitz poliziesco stile "anni
di piombo".
Ovviamente l’operazione repressiva ha sottratto quasi tutto lo spazio alle
ragioni della lotta dello sciopero generale, relegandolo in un angolino
pressoché invisibile.
Come Confederazione Cobas fortissimamente impegnati contro questo governo
razzista, guerrafondaio e affossatore dei diritti dei lavoratori,
denunciamo nella sostanza e nella forma di questo blitz il suo carattere
provocatorio, intimidatorio e criminalizzante verso chi lotta.
Invitiamo quindi tutti/e i/le compagni/e e lavoratori/trici a proseguire
fino in fondo la mobilitazione contro la controriforma pensionistica, la
controriforma Moratti, la precarizzazione crescente, il carovita, la
privatizzazione dei servizi, la guerra.
CONFEDERAZIONE COBAS
Roma, 24 ottobre 2003