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Una canzone per Carlo Giuliani

Publie le lunedì 15 dicembre 2003 par Open-Publishing

Francesco Guccini annuncia un brano che ricorda il giovane ucciso a Genova

Una canzone per Carlo Giuliani

A gennaio tornerà in sala di registrazione per terminare il suo ultimo lavoro, e non è da escludere che tra i vari motivi che compongono il Cd prossimo ad uscire, Francesco Guccini riesca ad inserire anche una canzone dedicata a Carlo Giuliani, il ragazzo ucciso a Genova durante gli scontri del G8, un omicidio giuridicamente impunito (il carabiniere Mario Placanica, che sparò, è stato assolto per legittima difesa e il caso chiuso e archiviato) e storicamente infangato, nella memoria, da artefatte e demagogiche connivenze: non furono, quei giorni, gli scontri contro la globalizzazione nei quali perse la vita Carlo Giuliani, ma i tafferugli vandalici dei black block.

«E’ una cosa che mi è venuta in mente subito dopo i tragici fatti di Genova - racconta il cantautore dell’appennino tosco emiliano - ma non perché sia un black block: anzi, credo sia doveroso precisare, viste le premesse, che una tuta nera non lo sarei stato nemmeno se oggi avessi avuto venti anni. Però è altrettanto vero che le mie idee non le ho mai nascoste: anzi, le ho sempre difese e perseverate con convinzione e credo che sia facilmente immaginabile da quale parte della barricata mi sarei trovato in quei giorni se fossi stato a Genova».

Più di trenta anni fa Francesco Guccini sollevava le menti e gli spiriti dell’allora gioventù con canzoni che sono rimaste pietre miliari della contestazione: da "La locomotiva", del 1971, a "L’avvelenata", tre anni dopo, attraverso una miriade di altri motivi storici, come "Canzone di notte n. 2", "Settembre", "Il pensionato", "Piccola storia ignobile" e molte altre ballate. E oggi, a conferma di una coerenza anche estetica (Francesco Guccini veste come allora: loden verde, jeans, maglione girocollo con sotto camicia scozzese e scarponcini) il cantastorie di Pavana esce allo scoperto e dopo tanti dubbi fumosi gettati su Carlo Giuliani, con questa canzone sembra finalmente rendere l’estremo e universale omaggio al giovane no global massacrato in piazza Alimonda a Genova in quel tragico luglio di due anni fa.

«Dalle mie ballate di gioventù è trascorso molto tempo e sono soprattutto cambiate un sacco di cose - continua a raccontare Francesco Guccini, prima di presentare il suo ultimo libro "Cittanova Blues", alla rassegna "Letteraria" organizzata dal Comune di Pistoia -ma non ho nostalgia di quel che ho scritto, detto e cantato, né ho alcuna intenzione di ritrattare qualcosa. Canto il quotidiano, la difficile battaglia che ogni individuo intraprende ogni giorno con la propria esistenza e quella degli altri».

Di tempo, pensando a quel che si teorizzava e a come stiamo, ne sembra passato sin troppo. A cominciare dalla sua via Paolo Fabbri 43, dalla sua Bologna. «Anche Bologna, come tutto il resto, d’altronde, è cambiata parecchio. Mi ci riconosco decisamente meno di prima e forse anche per questo la frequento più di rado, ma nonostante i tempi siano e si preannuncino duri e buii, nutro grande ottimismo: sabato scorso, a Roma, alla manifestazione, hanno sfilato in corteo un milione di persone. Sono segnali che non possono essere sottovalutati e sono soprattutto segnali, anche numerici, che hanno il loro grande peso».

Luigi Scardigli