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Da notizia del 15/10 si apprende che la gip Elena Daloisio del tribunale di Genova ha rigettato l’ultima richiesta di arresti domiciliari presentata dall’avvocato di Gimmy Puglisi motivandola sostanzialmente in base a 3 elementi: 1) i precedenti penali di Gimmy; 2) l’occupazione di edifici in Catania, dopo i fatti di Genova ("ha proseguito nelle sue forme illegittime e violente di protesta partecipando ad occupazioni di immobili in Catania"); 3) un presunto legame con "ambienti anarco-insurrezionalisti" ’certificato’ dalla ritrovamento di materiali appartenenti a quest’area nella sua abitazione.
Un personaggio molto sensibile questa gip: definisce illegittima e violenta l’occupazione di stabili, magari dettata da necessità di sopravvivenza, e si preoccupa per il ’danneggiamento’ di cose inanimate e nel contempo lascia un ragazzo in carne ed ossa a subire gli orrori del carcere e della carcerazione.
Del resto che cosa ci si poteva attendere dalla stessa persona che, attenendosi rigorosamente ai fatti - come ovvio - ha stabilito l’archiviazione del caso Placanica sostenendo che il pubblico ufficiale sparò - di fatto uccise - legittimamente Carlo Giuliani?
Chissà poi gli ’investigatori’ che cosa avranno trovato di così anarco-insurrezionalista a casa di Gimmy … magari una copia del mefistofelico "Su Gazetinu". Basta questo infatti per rientrare nell’identikit del pericoloso sovversivo tracciato dai mai troppo pagati (in proporzione alla smisurata fantasia persecutoria) detective nostrani.
Per quanto riguarda il peso dato ai suoi precedenti penali, sembra chiaro che si voglia far scontare a Gimmy il fatto di essere un proletario cresciuto in dure condizioni.
Nessuna pietà, insomma per un giovane irrecuperabile al ’buon costume’ degli aguzzini feticisti che opprimono i viventi!
Il 15 novembre probabilmente Gimmy sarà trasportato in aereo da Messina a Genova, dove in attesa dell’imminente processo ’soggiornerà’ nel lager di Marassi.
MOBILITIAMOCI per esprimere la nostra solidarietà a Gimmy e il nostro disprezzo a tutti coloro che giudicano, condannano, imprigionano e tentano di annientare gli incorreggibili devianti.
Il 15 novembre tutte/i a Genova per Gimmy, per la sua libertà e quella di tutte/i, contro la società gerarchica-carceraria.
Nel frattempo non scordiamo che è in atto una raccolta fondi per assicurare una buona difesa a Gimmy. Sosteniamo le spese legali del nostro compagno versando contributi al seguente c.c.p.
– n°37626850
– lasciare vuoto l’intestatario
– scrivere mittente
– e soprattutto nella causale "spese processuali per Gimmy Puglisi"
Individualità anticarcerarie solidali