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Iraq, Usa confermano: ad Abu Ghraib anche minori

Publie le mercoledì 28 luglio 2004 par Open-Publishing

Dazibao

Trova un primo riscontro ufficiale la durissima denuncia della televisione tedesca, che parla di minorenni iracheni detenuti nella famigerata prigione di Abu Ghraib e in un’altra struttura, e oggetto di violenze da parte di soldati Usa. Una denuncia lanciata a due riprese, il 5 e il 26 luglio, dal rotocalco di informazione ’’Report’’ della Ard (il primo canale della televisione pubblica tedesca). A confermare la detenzione di minori, ai microfoni di ’’Report’’, e’ stato il tenente-colonnello Barry Johnson, uno dei portavoce delle forze armate Usa in Iraq.

Il militare ha affermato che 58 ragazzi tra i 14 e i 17 anni sono ancora tenuti prigionieri sia ad Abu Ghraib, sia in un campo di detenzione (una tendopoli), riservato a terroristi e a personaggi ritenuti una grave minaccia per la sicurezza, denominato ’’Camp Bucca’’. Johnson ha spiegato che la detenzione media dei ragazzi e’ di sei mesi.

In realta’ le cifre potrebbero essere ben piu’ elevate. Rana Sidani, della Croce Rossa Internazionale, interpellata da AKI-ADNKRONOS INTERNATIONAL, ha infatti spiegato che alla sua organizzazione sono noti da gennaio a fine giugno 83 casi di detenzioni, ’’ma il numero totale - spiega - e’ probabilmente molto piu’ alto’’. La Croce Rossa Internazionale, tuttavia, ’’non puo’ fornire dettagli sulle condizioni dei detenuti visitati’’ aggiunge Sidani. Barbara Lochbichler, che dirige la sezione tedesca di Amnesty International, ha dal canto suo affermato che ’’da interviste con ex detenute donne in Iraq, abbiamo appreso che sono tenuti in carcere anche bambini tra i 10 e i 12 anni’’.

Infine l’Unicef, secondo ’’Report’’, ha preparato un dossier interno del giugno 2004 sulla detenzione di bambini iracheni. Nel rapporto si cita anche un altro campo, quello di Um Qasr (all’estremo sud dell’Iraq) dove sarebbero stati condotti bambini colpevoli di non meglio precisate attivita’ ostili alle forze di occupazione. Secondo l’Unicef (stando a quanto riportato da ’’Report’’) a questi bambini sarebbe stata data la qualifica di ’’internati’’, il che implica l’impossibilita’ di contatti con i familiari e senza possibilita’ di un regolare processo.

A rompere il muro del silenzio sulle presunte violenze ai danni di minori era stato un sottufficiale dei servizi militari Usa, Samuel Provance, intervistato in esclusiva dai giornalisti di ’’Report’’. Provance aveva raccontato di maltrattamenti nei confronti di una ragazzina tra i 15 e i 16 anni. Inoltre un sedicenne, ha raccontato Provance, e’ stato spruzzato d’acqua, portato in auto scoperta al freddo, e infine imbrattato di fango e in queste condizioni portato davanti al padre che avrebbe promesso di dire tutto quello che sapeva. (Adnkronos/Aki)

http://it.news.yahoo.com/040727/201/2vpkg.html