di Gideon Levy
In guerra come in guerra. Israele sta sprofondando in una stridente atmosfera nazionalistica e l’oscurita’ sta cominciando a coprire ogni cosa. I freni che ancora avevamo si stanno erodendo, l’insensibilita’ e la cecita’ che hanno caratterizzato la societa’ israeliana negli ultimi anni si stanno intensificando. Il fronte interno e’ spaccato in due: il nord soffre e il centro e’ sereno. Ma entrambi sono stati colti da toni di nazionalismo esasperato, spietatezza e vendetta, e (…)
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Guerre-Conflitti
Articoli
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Giorni bui
9 agosto 2006 par (Open-Publishing)
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Tel Aviv, 7mila "no" a Olmert
8 agosto 2006 par (Open-Publishing)
Pacifisti in corteo nella città israeliana. Arabi e intellettuali in prima fila. Non c’è Peace now, che s’è inventato la "guerra giusta"
di Michele Giorgio Inviato a Tel Aviv
Sono arrivati in Viale Ben Zion alla spicciolata, da ogni parte di Israele, immergendosi nell’afa asfissiante di Tel Aviv mentre il sole scendeva verso la linea dell’orizzonte, per affermare che la guerra deve finire subito, che il massacro quotidiano di civili deve terminare, che uno scambio di prigionieri tra (…) -
Jumblat: "Hezbollah sta vincendo la guerra"
8 agosto 2006 par (Open-Publishing)
A colloquio con lo storico leader druso libanese nonché segretario del Partito socialista progressista (Psp): "Gli Stati Uniti devono fermare Israele". Poi l’attacco contro le politicche di Damasco: "La Siria vuole vendicarsi della Rivoluzione dei cedri che ha messo fine alla sua tutela sul Libano"
di Lorenzo Trombetta Beirut
Non sorride né sembra aver voglia di parlare Walid Jumblat, leader druso libanese e segretario del Partito socialista progressista (Psp), arroccato nel suo castello (…) -
Come possiamo permettere tutto ciò?
8 agosto 2006 par (Open-Publishing)
Non ci può essere alcuna giustificazione all’assassinio di civili.
di Robert Fisk
Come può l’abitante di un villaggio impedire agli hezbollah di sparare razzi dalla sua strada? Gli hezbollah si nascondono dietro le abitazioni civili - esattamente come hanno fatto la settimana scorsa le truppe israeliane che entravano a Bint Jbeil. Ma questo può essere un pretesto per un massacro di queste proporzioni?
Hanno scritto i nomi dei bambini morti sui sudari di plastica. "Mehdi Hashem, sette (…) -
Lettera da Gaza: Io, la selvaggia
8 agosto 2006 par (Open-Publishing)
Perche’ le Nazioni Unite, l’Unione Europea rimangono in silenzio? I governi di Israele e degli Stati Uniti sono gli aggressori, non hanno mai guardato ne’ a noi ne’ ai nostri bambini come degli esseri umani. Ma cosa dire degli altri, che si proclamano civilizzati e vogliono insegnarci ad essere democratici, ad "accettare il diverso", ad essere civilizzati?
di Lama Hourani
Fin dalla mia nascita ho assistito a cose talmente orribili che pensavo di non avere piu’ lacrime da versare.
Sono (…) -
Dopo la guerra?
8 agosto 2006 par (Open-Publishing)
di Leopoldo BRUNO
George W. Bush - ricordiamo - tempo fa dichiarò la fine della guerra in Iraq. Pensava di poterne decidere anche lo spazio e il tempo; di disporne.
Non ci sono più dichiarazioni di guerra; a volte nemmeno Stati l’uno contro l’altro ma gruppi, realtà territoriali. Così come non si firmano trattati, accordi, pacificazioni attestanti data, condizioni e tappe di fine guerra, da rispettare.
Sappiamo che sono guerre asimmetriche. Fatte da potenze militari globali contro chi (…) -
Israele aveva promesso: "distruggeremo mezzo Libano"
6 agosto 2006 par (Open-Publishing)
di Franco Ferrari
Il prudente Bernardo Valli, inviato-principe di Repubblica si pone l’interrogativo, dopo la strage dei bambini di Cana compiuta dall’esercito israeliano, se quello che sta accadendo in Libano si configuri come una rappresaglia collettiva. Sono ormai sempre meno, a parte i consueti propagandisti d’ufficio della politica di Israele, a credere nella casualità di una catena così lunga di “errori” e “incidenti” attribuiti al fatto che i miliziani di Hizballah si farebbero (…) -
Cronaca di un massacro premeditato?
6 agosto 2006 par (Open-Publishing)
di Michel Warschawski
L’articolo che segue è stato scritto alle 6 di mattina del 30 luglio, un’ora prima che alla radio israeliana annunciassero la tragica notizia del massacro di Qana. Purtroppo si poteva intravedere il massacro in quel che scrivevo già prima di sentire il terribile notiziario:
“In queste guerre, la vita dei civili non solo ha un valore molto limitato, come in ogni altra guerra, ma è anche considerata un obiettivo legittimo: i civili sarebbero infatti colpevoli di (…) -
Se la guerra infinita è l’obiettivo delle grandi corporations e delle oligarchie militari, la pace è l’arma dei rivoluzionari!
6 agosto 2006 par (Open-Publishing)
[Nella foto che correda questo articolo, un possibile futuro hezbollah libanese giustamente "fermato sul nascere", in senso letterale, dalle bombe israeliane. Altre foto di piccoli terroristi giustiziati in nome del sacrosanto diritto all’autodifesa di Israele, cantato dal nobile Adriano Sofri, si trovano qui. Attenzione, però: non è una visione adatta ai deboli di stomaco. Ma qualcuno, direbbe Giuliano Ferrara, il lavoro sporco in difesa della supremazia occidentale deve pur farlo. Israele (…)
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Come l’impero lascia bruciare Beirut
6 agosto 2006 par (Open-Publishing)
di Robert Fisk
"Così Hariri mi presentò a Chirac in un locale del centro storico di Beirut: ’Jacques, voglio presentarti il reporter che una volta ha dichiarato che non sarei stato in grado di ricostruire Beirut!’ Ora è stata demolita di nuovo. Sono i quartieri poveri ad essere stati rasi al suolo. Meritavano forse le decine di migliaia di poveracci che qui vivono un tale castigo di massa?"
Nell’anno 551 DC, la splendida e ricca città di Berytus - quartier generale della flotta romana (…)