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di Marco Bersani
Care/i, le giornate di Bruxelles sono state molto importanti. Venerdì 18
marzo si è tenuta al Parlamento Europeo la giornata di studio sulla
Direttiva Bolkestein, organizzata da Attac Europa, dall’Associazione
Democratica Internazionale delle Donne e dal Gruppo Parlamentare Gue/Ngl
(ne fanno parte Pdci e Prc). Erano presenti più di 400 persone in
rappresentanza di quasi 300 organizzazioni di 20 Paesi Europei. Le
decisioni prese riguardano :
a) la costituzione di un gruppo di lavoro europeo per consolidare il
coordinamento europeo fra tutte le reti interessate alla campagna contro la
Direttiva Bolkestein;
b) l’inserimento della parola d’ordine "ritiro della Bolkestein" nelle
piattaforme delle manifestazioni del prossimo 1 maggio;
c) la costruzione di un’altra giornata seminariale europea sulla Direttiva
(probabilmente a giugno, quando la Bolkestein dovrebbe passare in prima
lettura al Parlamento Europeo;
d) la costruzione di una giornata di lotta europea contro la Direttiva.
Sabato 19 marzo, Bruxelles è stata invasa da una grande e colorata
manifestazione. Più di 120000 persone, di cui 25000 dello spezzone dei
movimenti sociali del Forum Sociale Europeo. Molto significativa -intorno
alle 20000 persone- la presenza dei Paesi dell’Est, a dimostrazione che è
possibile l’unione est-ovest contro una Direttiva che sembra fatta apposta
per dividere.
E adesso alcune notizie Ansa dei giorni successivi, durante il Vertice
Europeo..
Abbracci.
Marco Bersani
VERTICE: JUNCKER,NON CONFONDERE BOLKESTEIN E COSTITUZIONE
(ANSA) - BRUXELLES, 22 MAR - Il presidente di turno dell’Unione europea
Jean-Claude Juncker ha affermato che ’’non c’e’ un legame tra la direttiva
Bolkestein e la Costituzione: il dibattito non va confuso’’. In Francia
sono aumentate le preoccupazione per una bocciatura della Costituzione Ue
al referendum del 29 maggio, sull’onda delle proteste contro Bruxelles per
la normativa Bolkestei n che prevede di aprire al mercato unico il settore
dei servizi. Juncker ha assicurato che le proteste saranno tenute in conto:
’’Nessuno puo’ contestare che abbiamo bisogno di aprire un mercato che vale
il 70% del Pil europeo’’, ha detto. ’’Ma questo va fatto nel rispetto di
certe sensibilita’. Non si puo’ aprire un mercato lasciando che i
lavoratori si sentano minacciati da pratiche di dumping sociale’’. ’’La mia
posizione e’: si’ alla liberalizzazione, no al dumping sociale’’, ha
sintetizzato Juncker. ’’Se elimineremo dal testo ogni rischio di dumping
sociale, realizzeremo un generale consenso su questo testo’’. La clausola
contestata consente alle societa’ di vendere servizi all’estero mantenendo
le regole del proprio paese d’origine, anche per quanto riguarda la
manodopera. La Francia e la Germania temono che cio’ provochi un
abbassamento della qualita’ dei servizi e del rispetto dei diritti dei
lavoratori. (ANSA). OS
VERTICE: BARROSO, PRONTI A CAMBIARE DIRETTIVA BOLKESTEIN
(ANSA) - BRUXELLES, 22 MAR - La Commissione Ue ’’e’ pronta a modificare la
direttiva sui servizi per venire incontro alle legittime preoccupazioni’’
espresse da Stati membri e parti sociali, ma ’’ora spetta al Parlamento e
al Consiglio fare proposte alternative’’. Lo ha ribadito il presidente
della Commissione Ue Jose’ Manuel Durao Barroso, in un incontro stampa al
termine di un incontro con le parti sociali. ’’Dopo la fase di codecisione,
la Commissione e’ pronta ad accettare certe modifiche che possono essere
introdotte’’, ha detto Barroso. ’’Vogliamo lavorare per trovare un
equilibrio tra l’apertura dei mercati, nel rispetto dei diritti della
libera circolazione sancita dai Trattati, e il bisogno di salvaguardare i
diritti dei lavoratori. Il mio - ha rilevato - e’ un impegno politico’’.
(ANSA). OS