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Deputato sandinista in "Bananazo"

Publie le sabato 6 agosto 2005 par Open-Publishing

Dazibao America Latina

di Giorgio Trucchi

I bananeros ammalati a causa del pesticida Nemagón sono ormai accampati da più di 5 mesi davanti alla Asamblea Nacional in attesa che le istituzioni nicaraguensi diano loro delle risposte ai 19 punti presentati lo scorso mese di marzo.

Nonostante gli Accordi Preliminari firmati con il Governo il 13 maggio 2005, con questa istituzione mancano ancora alcuni dettagli da definire, ma soprattutto non si è progredito molto con i deputati dell’Assemblea Nazionale che solo in questi prossimi giorni sembrano aver messo in Agenda la discussione dei punti che li riguarda.

Uno di questi 19 punti ha a che vedere col 25 per cento della commercializzazione delle banane che nel 1992, con gli Accordi di Concertazione tra il governo, i lavoratori delle imprese statali del governo sandinista e gli impresari che ritornavano al paese dopo 10 anni di governo rivoluzionario e che chiedevano la devoluzione delle loro proprietà confiscate negli anni 80, venne destinato ai lavoratori di questo settore.

In questi giorni il quotidiano nazionale El Nuevo Diario ha sviluppato un’indagine sul caso che sembra coinvolgere il Frente Sandinista ed il suo deputato Marcelino García in una causa molto dura con gli ex bananeros ammalati, che sono anche beneficiari del 25 per cento della commercializzazione del banano.
Di seguito la traduzione fedele dell’articolo.
(GT)

Chinandega - L’impresa Trabajadores del Banano Nicaraguense S.A. (Trabanicsa) che avrebbe ricevuto venti milioni di dollari in guadagni dal 1994 al 2003 e dato ai suoi soci unicamente dieci milioni, è al centro di un’accanita disputa con sfumature politiche ed economiche che include il deputato sandinista Marcelino García Quirós e un gruppo minoritario di soci della regione.

Il conflitto ha visto anche l’intervento della Polizia e del Ministero Pubblico, ma ad oggi continuano le polemiche attorno alla compagnia i cui soci sono ex lavoratori bananeros di Chinandega che furono beneficati - dagli Acuerdos de Concertación - con il 25 per cento della commercializzazione del banano, quando le imprese statali vennero privatizzate all’inizio degli anni 90 (dopo la sconfitta elettorale del FSLN e l’installazione del nuovo governo neoliberista della UNO n.d.r.).

Il presidente di Trabanicsa è il parlamentare García che investì denaro della società nella banca ormai fallita "Interbank"; appare come dirigente di una compagnia a Panama - vincolata a Trabanicsa - ed è il principale azionista di una clinica che inizialmente fu donata per servire in forma gratuita i contadini della zona ed ora funziona come impresa privata, ha rivelato un’indagine giornalistica de El Nuevo Diario.

Il restante 75 per cento della commercializzazione del prodotto è gestito dall’impresa Comercializadora del Banano Nicaraguense (Combanicsa) - addetta al trasferimento a Trabanicsa del 25 per cento dei guadagni -, gestita da imprenditori privati proprietari delle terre dove sono ubicate le bananeras.

Un gruppo di almeno 16 ex bananeros reclamano dal 1998 che le utilità dei più di 4 mila soci non vengono consegnate in modo completo e che García si rifiuta di mostrare i libri contabili dell’impresa.

Hilario Calero, uno dei querelanti, ha affermato a El Nuevo Diario che loro sono un gruppo minoritario perché García inganna gli altri soci, consegnando i dividendi incompleti e questi, secondo lui, non reclamano e si accontentano dei "pochi dollari" a causa della miseria in cui vivono.

Che fine hanno fatto i 10 milioni di dollari?

Secondo documenti presentati da Calero - non confermati da García, perché non ha risposto alle nostre chiamate telefoniche fino al momento della chiusura della nostra edizione -, Combanicsa guadagnò nel 1994 poco più di 8.3 milioni di dollari, di questa quantità ha trasferto quasi 2.1 milioni a Trabanicsa che doveva consegnare approssimativamente 400 dollari ad ogni ex bananero. Ma ne ha consegnati solo 71.

Nel 2003 Trabanicsa ricevette quasi 2.4 milioni di dollari da Combanicsa. Ad ogni socio corrispondeva un po’ più di 500 dollari, ma ne vennero dati solo 300.
Dal 1994 fino al 2003, i 4.611 lavoratori avrebbero dovuto ricevere 4.029 dollari in totale, ma ne ricevettero solo 1.792, una differenza di 2.237 dollari per socio, che alla fine significano 10.314.807. (Vedere riquadro).

Guadagni di Trabanicsa dal 2000 al 2003.

Anno Guadagni Corrispondeva ad ogni socio Consegnati Differenza

2000 2,176,268 471.97 120 351
2001 2,175,461 471.79 71 400.79
2002 1,593,059 345.49 270 75.49
2003 2,374,273 514.91 300 214.91
Totale 8,319,061 1,804.16 761 1,042.19 *

* Esistono informazioni disponibili dal 1993 fino all’anno scorso. Includiamo unicamente dal 2000 al 2003.

** Questa documentazione fu ottenuta da El Nuevo Diario dopo l’intervista con il deputato García, realizzata sabato scorso. Ieri, domenica (31 luglio 2005), l’abbiamo cercato per consultarlo su queste cifre, ma non ha risposto al suo telefono cellulare.

*** Fonte: Querelanti che hanno denunciato il deputato Marcelino García

García e la Giunta Direttiva di Trabanicsa furono denunciati - nel 1998 e 2004 - dal gruppo di ex lavoratori per truffa, frode, estorsione e falsificazione di documenti.
Molte di essi sono vittime del Nemagón - il mortale pesticida che si irrigò nei campi di banane - e si trovano ancora davanti alla Asamblea Nacional, chiedendo allo Stato una soluzione ai loro problemi.

In un’estesa intervista con El Nuevo Diario, García ha offerto la sua versione sul caso e ha rivelato gli importi che, secondo lui, Combanicsa trasferisce mensilmente a Trabanicsa. "Guarda, questa è un’impresa che è soggetta al mercato. Uno non può dire: ricevo tanto, perché non si può prevederlo", si è scusato.
"Ci sono anni che ricevi, ricevi..., non ho una statistica, potrei darti una statistica, ma ci sono anni in cui... che cosa potrei ricevere? Forse 1,5 o 2 milioni di dollari, in base a come sta la situazione del mercato, non c’è niente di fisso. Qui ci può essere un anno in cui l’impresa non riceve niente", assicurò.

Il processo giudiziale e "il capo" di Trabanicsa

García e la Giunta Direttiva si sono liberati da tutte le denunce. Calero ha denunciato che il deputato è stato beneficiato grazie alla "protezione" della Polizia e del Pubblico Ministero. Secondo i documenti in nostro possesso, ad oggi non è stato possibile far sì che consegni i libri contabili dell’impresa per conoscere le sue entrate.
L’ultima denuncia è stata introdotta agli inizi del 2004, ma il Pubblico Ministero ha dichiarato che non c’erano i presupposti per iniziare un processo. Manuel Rugama, Pubblico ministero Dipartimentale di Chinandega, assicurò che non hanno trovato indizi per farlo.

"Hanno interposto la denuncia e noi gli abbiamo dato corso, ma non siamo riusciti a stabilire elementi di convinzione per sostentare un’accusa, per questo motivo l’abbiamo disistimata, ma i querelanti possono interporre direttamente la domanda nel tribunale corrispondente", segnalò Rugama.

"Abbiamo le mani legate per l’immunità di questo signore (Marcelino García), e loro sanno che molta gente si protegge con l’immunità e molte volte dico che l’immunità si trasforma in impunità" ha detto Rugama.

García è identificato da Sergio Andrade, Hilario Calero, Melba Poveda ed altri soci come il "capo" di Trabanicsa, costituita nel 1992.
Gli statuti della società furono cambiati nel 2002 - si crede per escludere i querelanti - ed ora sono 100 soci, che rappresentano il resto, quelli che gestiscono le assemblee generali degli azionisti .

Ognuno rappresenta almeno altri 40 soci. Secondo García, questo venne fatto perché era difficile consultare i più di 4.013 soci della compagnia. Ma nei cambiamenti si è stabilito che quelli che avessero causato qualche danno all’impresa sarebbero stati espulsi e le loro azioni sequestrate, meccanismo poi usato contro i querelanti.

Dove va il denaro? Trabanicsa è una piccola cassa del FSLN?

Il cuore della denuncia degli ex bananeros punta a svelare il destino finale del denaro che riceve Trabanicsa. Cioè, dove va a finire la differenza tra quello che García consegna ai soci e quello che riceve realmente l’impresa, più di dieci milioni di dollari? Secondo la denuncia, parte del denaro viene destinato ad uso personale del deputato. Ed il resto nella politica.

In base a ciò che dice Calero, "è un segreto che sanno tutti" a Chinandega e cioè che García finanzia con denaro di Trabanicsa le campagne e le attività del FSLN. Nel caso della denuncia dell’anno scorso, nel periodo di raccolta di prove, la Polizia fece una perquisizione nell’impresa e trovò documenti vincolati al raggruppamento politico.
..."Quattro fogli di Consegna di Buoni con intestazione dell’impresa Trabanicsa, ordini di consegna di benzina per il FSLN del 2000", citano i Verbali di Perquisizione e il Registro della Polizia di Chinandega, datate 25 novembre 2004.

Durante la stessa perquisizione si scoprirono altre irregolarità e le autorità confermarono la politica del "segreto" attorno ai documenti di Trabanicsa.

"Mi mostrarono solo il libro delle azioni e scoprimmo che esistono azioni che non sono state ancora iscritte ed altre iscritte a beneficio della ATC (Asociación de los Trabajadores del Campo) e questo è proibito dal regolamento societario. Ho chiesto che mi venissero fatti vedere i libri contabili dell’impresa, i risultati delle verifiche e lo stato finanziario, ma non me lo hanno permesso, dicendo che queste richieste sarebbero valide se fosse un processo civile e non un’indagine per un processo penale" ha detto Luis Conrado, pubblico ministero ausiliare, a Manuel Rugama, pubblico ministero dipartimentale di Chinandega il primo giugno del 2004.

Quando si fece la perquisizione, Irlanda Velásquez segretaria di Trabanicsa disse che i libri contabili dell’impresa li aveva in suo possesso il presidente dell’impresa: il deputato Marcelino García.

García negò a El Nuevo Diario che denaro dell’impresa venga utilizzato per finanziare campagne del FSLN, benché non scartasse che magari abbiano aiutato. "Quello che succede è che il ragazzo che era segretario della Giunta Direttiva ha anche gestito la campagna municipale del Frente nel 2000 e per questo motivo aveva qui questi documenti, ma al contrario di quanto si dice erano ricevute del Frente, non eravamo noi a dare denaro: era denaro del Frente."

La versione del deputato

Deputato, perché non mostra i libri contabili per sgombrare i dubbi sulle entrate di Trabanicsa?

Guarda, ti dico una cosa, noi siamo stati tanto aperti che al Pubblico Ministero (Rugama) abbiamo mostrato i libri, ma non li consegniamo perché non sappiamo chi c’é dietro a tutto questo. Possono essere i politici che stanno nel governo e non possiamo dare a nessuno la nostra contabilità, per quale motivo la vogliono?"

Per fare una verifica e sapere quanto vi passa Combanicsa.

O per fare qualunque altra cosa. Qui la contabilità è chiara e verificata, è tutto chiaro. Qui tutti i soci sono d’accordo, sono solo alcuni quelli che continuano a creare disordine.

Soci vicini a lei hanno cambiato lo Statuto per espellere chi reclamava? È proibito non essere d’accordo?

No. È proibito attentare contro la stabilità dell’impresa. Noi abbiamo dato la libertà di andare via a chi non voleva più stare con noi. Se qualcuno non è andato via è un suo problema, non possono stare 15, 20 o 100 persone contro quello che vogliono 4 mila soci. Abbiamo riformato lo Statuto per liberarci di questo.

Regalo di ONG convertito in commercio

Il deputato Marcelino García, insieme a varie persone a lui vicine, è socio maggioritario della Clinica Flor de Sacuanjoche, come recita la scrittura pubblica numero 155 del notaio Alfredo Ruiz Meléndez.

"La Flor de Sacuanjoche" venne donata nel periodo sandinista da organismi non governativi (Ong) europei ed inizialmente serviva per le cure mediche dei contadini.
Secondo García, quando il FSLN perse (le elezioni), le Ong abbandonarono il paese e la clinica si vide obbligata a far pagare per sopravvivere. Assicura che il Centro appartiene alla Asociación de Trabajadores del Campo (ATC), di cui è anche dirigente.

Alcuni soci di Trabanicsa affermano che lei "piñateó" (rubò) la clinica, è vero?
La Clinica Sacuanjoche è dell’ATC e durante il governo del FSLN assisteva in modo incredibile i lavoratori, sai bene che c’erano medicine perché c’era l’appoggio di organizzazioni dell’Italia, Spagna, Olanda, Germania, Belgio...

Per quale motivo la fondarono?

Per assistere i lavoratori, ma quando perdemmo le elezioni alcuni organismi "se encachimbaron" (s’incazzarono) ed andarono via. Lo Stato non dava un centesimo e quello che abbiamo fatto è di riformulare il progetto e adesso i medici fanno pagare, dunque, la clinica fa pagare per la sua sussistenza. Fino a dove si può aiutare il lavoratore lo si aiuta, ma non si può nemmeno regalare tutto.

Allora, ha snesso di avere una fine sociale ed ora è puramente mercantile?
E’ così.

È dell’ATC?

Sì, è così.

Ma appare a nome suo, di Doris García - amica sua - e di altre persone che le sono vicine.

È che noi rappresentiamo l’ATC, perché se vuoi fare una scrittura a nome di 10 mila persone è impossibile.

Il denaro che riceve l’ATC, dove lei è anche dirigente, in che cosa si investe?
Per esempio, la clinica non dà molto...

La clinica è un gran affare. Riceve più di 700 mila córdobas al mese (circa 42 mila dollari) dall’INSS (Previdenza Sociale) perché è un’impresa medica convenzionata, secondo informazione ufficiale che l’Istituto ha offerto a El Nuevo Diario.
Giusto, e dovrebbe riceverne di più, ed i guadagni non sono molti, invece la clinica vive indebitata. Puoi vedere i libri della contabilità perché io - affinché sia chiaro—, non me ne occupo.

Truffa o guadagno per ex bananeros?

Melba Poveda mangia tutti i giorni "grazie a Dio". Quattro mesi fa è partita a piedi da Chinandega con i bananeros ammalati per il Nemagòn per chiedere alle istituzioni che rispondano alle loro richieste.

Poveda dorme sopra dei cartoni e riparata da teli di plastica nera, nell’accampamento posto sul lato ovest della Asamblea Nacional.

Ha lavorato 30 anni nelle bananeras di Chinandega e si considera truffata dalla Giunta Direttiva di Trabanicsa, diretta da Marcelino García.

Racconta che le hanno tolto la sua azioni mentre era internata in un ospedale di Leòn.
Alcuni dirigenti di Trabanicsa sono andati da sua figlia e le hanno detto che avevano bisogno del titolo per ottenere denaro da investire in una fabbrica di camarones (gamberi).

Da allora Poveda assicura che non le hanno restituito la sua azione, malgrado non avesse mai firmato nessun documento rinunciando o cedendo la stessa. Pertanto, non le hanno consegnato i dividendi che legittimamente le corrispondono (come parte del 25%).

I dirigenti dell’impresa ottennero - con la sua azione - un prestito di 500 dollari per investirli in una camaronera, ora in fallimento. Quando reclamava la sua azione le dicevano che gliela avrebbero ridata "quando i gamberi fossero stati grandi". Fino ad oggi non è stato così.

L’altra faccia

Claudia Blanco, anche lei socia di Trabanicsa, pensa il contrario. Racconta che tutti i soci di Trabanicsa ricevono annualmente le loro utilità complete.
Assicura che la Giunta Direttiva presenta i conti sulle entrate ed uscite della compagnia. Considera che il "disordine" dei "contrari" è per motivi personali contro García Quirós.

Carlos Sánchez, un altro socio che partecipa alla Giunta Generale degli Azionisti in rappresentazione di 40 ex bananeros, dice che nell’Assemblea Generale si discutono le iniziative della società ed i tipi di investimenti da realizzare.

Sánchez dice che egli visita i suoi rappresentati per consultarli sulle decisioni che si prenderanno nella Giunta.

Seconda parte

"Bananazo" e i suoi collegamenti con Panama

Il deputato sandinista Marcelino García Quirós nasconde ai soci di Trabajadores del Banano Nicaraguense S.A. (Trabanicsa) che è dirigente a Panama della società Inversiones Europeas Nicaraguense S.A. (Inverensa), un’impresa che - secondo lui - serve da intermediaria per vendere le banane in Europa.

Inverensa venne costituita a Panama il 24 aprile 1995, con un capitale di 20 mila dollari, dei quali 5 mila erano dei bananeros, secondo il Registro pubblico di Panama, al quale El Nuevo Diario ha avuto accesso.

In base a quanto dice García Quirós, la compagnia funziona come intermediaria affinché la Compañia Bananeras Nicaraguense (Combanicsa) - addetta al trasferimento del 25 per cento dei guadagni della commercializzazione del prodotto a Trabanicsa - possa commercializzare banane in Europa.

Il resto dei dirigenti di Inverensa sono impresari nicaraguensi: Miguel Zavala Navarrese, presidente; Alfonso Callejas López, vicepresidente; Ramiro Gurdián López, secondo vicepresidente e anche il deputato Eduardo Gómez López, tesoriere.
García Quirós dice che Inverensa non genera utilità. Abbiamo cercato di parlare con Zavala Navarrese, Gómez López ed altri dirigenti di Inverensa, ma non erano disponibili. Nell’ufficio di Zavala ci hanno detto che ci avrebbe richiamati, ma non è accaduto.

Nell’ufficio di Gómez López, a Chinandega, lunedì ieri ci hanno detto che ci avrebbe ricevuti alle 3 del pomeriggio, ma dopo ci hanno detto che era andato a Managua.
Il 75 per cento delle azioni di Combanicsa appartiene ad impresari del banano che sono rimasti con le compagnie bananeras quando queste vennero privatizzate agli inizi del 90. Il restante 25 per cento venne, come detto, dato ai lavoratori bananeros di Chinandega agglutinati in Trabanicsa e in Trabajadores Bananeros de Occidente (Trabanocsa).

Secondo documenti in potere di El Nuevo Diario, dal 1994 al 2003, Trabanicsa ricevette 20 milioni di dollari in guadagni e ne consegnò solo 10 agli ex bananeros. La differenza sarebbe stata utilizzata, in base alla denuncia, per uso personale del deputato ed in campagne elettorali del FSLN in Chinandega. Fino a ieri, lunedì 1 agosto, García non ha spiegato la sua versione su questa differenza di cifre.

In un’intervista con El Nuevo Diario, realizzata sabato scorso 30 luglio 2005, il deputato García ha respinto l’esistenza dell’impresa a Panama, ma dopo ha accettato la sua partecipazione nella stessa.

Lei ha anche un’impresa a Panama?

"Qui hanno detto che esiste una in Costa Rica e me l’hanno attribuita come fosse mia, ma la verità è che la gente parla di qualunque cosa. Questa è l’unica impresa ed è una pazzia che si continui a parlare di questo".

Non ha niente a Panama?

"Che cosa vado a fare Panama se qui la gente ha più bisogno?"

A Panama c’è una società che si chiama Inversiones Europeas Nicaraguense S.A.
Secondo il Registro Pubblico di quel paese, lei è Vicetesoriere di quell’impresa.
(Silenzio) "Quella è un’impresa, non di Trabanicsa, quello è un’impresa che la totalità... mi dica chi sono gli altri ...

Imprenditori di banane.

"Esatto. Quella non è di Trabanicsa, perché affinché sia di Trabanicsa sarebbero questi compagni i dirigenti."

Allora lei che cosa fa lì?

"Inverensa, se domandi che cosa facciamo con Bananic Internacional che sta in Belgio e lì siamo padroni del 25 per cento, capisci?, nella nostra impresa la parte principale è in Belgio... non possiamo commercializzare noi le banane fuori da Bananic che era un’impresa dello Stato."

A che cosa si dedica Inverensa?

"È quella che fa il collegamento tra Bananic Internacional e il Nicaragua. È come un intermediario."

Rappresenta i lavoratori in quella società?

"Chiaro."

Ricevono utilità da quella società?

"È che è la stessa cosa, hombre. Bananic Internacional è in Belgio. Inverensa è come l’impresa madre per la connessione con il Belgio e il Nicaragua. Non è un centro di operazioni, non è un centro dove si possa dire: lì c’è un ufficio. È appena un riferimento."

Non potrebbe essere diretta la relazione col Nicaragua tra Bananic e Combanicsa?
Potrebbe essere..."

Secondo Hilario Calero, membro del gruppo minoritario di soci che reclamano più utilità a Trabanicsa, García Quirós non informa sulle utilità di Inverensa e per molto tempo ha negato l’esistenza della stessa.

Calero ha chiesto che il deputato informi sulle utilità che ha generato Inverensa dal 1995, quelle che - a suo giudizio—, devono essere consegnate ai soci bananeros di Trabanicsa.

I commerci nell’Interbank

Anche García Quirós fu socio del fallito Interbank, entità bancaria che collassò nel 2000 e legata al FSLN.

Il legislatore ha affermato che i soci di Interbank erano i padroni di Trabanicsa, ma egli appariva in rappresentazione dei lavoratori. Non precisò mai l’importo dell’investimento nella banca ormai scomparsa.

"Denaro, non so fino a dove tu abbia interesse a pubblicare questo, ma noi manteniamo questo nella contabilità; per dirti quanto denaro investiamo lì, dovresti vedere la contabilità", si scusò García.

Chi è Marcelino García?

Il deputato Marcelino García Quirós divide le opinioni nel dipartimento di Chinandega. I suoi detrattori l’identificano come "il Daniel Ortega" della regione, con capacità di poter scegliere "personalmente" i candidati a deputato e sindaco nella regione ed incidere sulle loro politiche di governo, una volta eletti.

Ma altri soci di Trabanicsa qualificano il parlamentare come un buon amministratore di Trabanicsa e capace di rendere conto nell’assemblea degli azionisti realizzata annualmente.

García Quirós parla tranquillamente ma con forza, con un marcato accento rurale.
Le parole "popolo" e "impresari" sono essenziali nel suo vocabolario. Ha baffi radi e brizzolati e la sua pelle è scura.

Nato nella comunità "Ojo de Agua", a Santo Tomás del Norte, un municipio chinandegano che confina col Honduras. "Sono di origine contadina e già da grande ho conosciuto la vita di un lavoratore agricolo, dove non esisteva la benché minima considerazione per il lavoratore", dice il parlamentare.

A García lo tacciano di essere "l’uomo forte" del sandinismo a Chinandega.

Ci sono anche altri critici del parlamentare. "Compra la deputazione nel FSLN, così come in tutti i comuni, perché finanzia le campagne elettorali ed è quello che comanda. Mette gli impiegati nei comuni. Inoltre lì (a Trabanicsa) è dove viene il comandante Daniel Ortega, segretario del FSLN, è praticamente casa sua", dice il Contabile pubblico Guillermo Estrada.

Estrada ha cercato di fare un controllo nell’impresa nel 1999, contrattato dal gruppo di soci che chiedono al deputato che renda conto, ma - secondo lui - non l’hanno lasciato entrare.

In difesa del deputato

García Quirós non è criticato da tutti i soci di Trabanicsa. I 4.013 che rimangono con lui, sono d’accordo col suo adempimento di fronte alla società, secondo Doris García, una donna che parla sempre a beneficio del deputato.

Anche Doris García è socia di Trabanicsa, e dice che Marcelino consegna i conti tutti gli anni sulle utilità di Trabanicsa nell’assemblea degli azionisti.

Marcelino García non ha mai lavorato nelle bananeras ma, secondo lui, la sua "coscienza sociale" è nata quando ha visto che "nelle piantagioni di cotone i contadini mangiavano banane bollite nella loro buccia". "Fagioli con merda di topo e infettati dagli scarafaggi, fritti con un olio orribile che rimanevano tanto duri che si poteva cavare un occhio a qualcuno come fossero semi di arancia"

Ha iniziato la sua militanza nel FSLN quando era dirigente della ATC.

Quando le imprese statali vennero privatizzate si trasformò in leader sindacale, partecipando alle negoziazioni affinché i bananeros venissero beneficati con il 25 per cento della commercializzazione del prodotto.

García Quirós afferma ora che "i contadini non avrebbero ricevuto nessun beneficio se non fosse stato per il Frente Sandinista".

Dopo essere riusciti ad avere il 25 per cento, i lavoratori formarono Trabanicsa, società che si è trasformato nel centro di un conflitto economico e politico tra García ed un gruppo minoritario di azionisti.

Il potere del legislatore iniziò quando Trabanicsa generò guadagni milionari. Solo tra il 1994 e il 1996 la società guadagnò un po’ più di 6 milioni di dollari, secondo documenti non ufficiali. Nel 1996 venne eletto deputato per il sandinismo.

Secondo l’ex deputato rojinegro Victorino Espinales, un dissidente sandinista di Chinandega e ora dirigente di una fazione degli ammalati per il Nemagón, l’influenza di García Quirós dipenderà sempre dalle utilità di Trabanicsa, impresa che secondo lui finanzia le campagne del FSLN nella zona.

"Non è così, hombre. Approfitto per dirti una cosa: una leadership non si compra con il denaro, si fa con il lavoro. Quelli che vogliono comprare candidature si sbagliano.

Quelli che dicono queste cose sono gruppi di avversari personali", segnala García Quirós.

Un progetto di legge in nove anni

García Quirós ha promosso un unico progetto di legge nei nove anni che è deputato: quello dei malati cronici con insufficienza renale, un’iniziativa che non ha avuto successo nel Parlamento.

Ma lui assicura che è stato propulsore della legge degli ammalati per il Nemagón, insieme ad altri legislatori sandinisti. Considera che non è poco quello che ha fatto se si considera che altri legislatori non hanno promosso mai nessuna legge.

"La maggioranza delle leggi le introduciamo come gruppo parlamentare... agiamo disciplinatamente", afferma.

La storia di Trabanocsa

La storia di ex lavoratori bananeros non d’accordo con il deputato Marcelino García si estende ad un’altra impresa: a Chinandega c’è una società, Trabajadores Bananeros de Occidente S.A.(Trabanocsa) i cui soci affermano di avere pagato 45 mila dollari al legislatore e alla Giunta Direttiva di Trabanicsa, unicamente per separarsi ed evitare maggiori problemi.

Trabanocsa è una compagnia piccola con meno di 200 soci. Ha i suoi uffici a El Viejo, Chinandega. Si separò da Trabanicsa a metà del 1994, precisamente quando i lavoratori bananeros incominciarono a ricevere utilità per le loro azioni, rivelò Pedro Joaquín Loza, segretario di detta società.

Loza cammina curvo perché soffre di una malattia provocata dal pesticida Nemagón. I primi dividendi che ricevette da Trabanicsa furono di 71 dollari, quando - secondo le cifre - dovevano essere 400.

"Da lì noi abbiamo visto che era urgente separarci da Trabanicsa, perché c’erano molti problemi con la Giunta Direttiva e con Marcelino", dice Loza.

L’altra versione: complotto per destabilizzare

García ha la sua spiegazione sul tema: i suoi critici hanno ricevuto denaro dagli imprenditori delle banane per destabilizzare Trabanicsa. "Non ti hanno raccontato che hanno ricevuto 50 mila dollari dagli imprenditori per andare a La Prensa, a El Nuevo Diario e alle radio e dire che noi eravamo ladri."

"Quelle società piccole, come Trabanocsa, sono il risultato delle idee degli imprenditori e del governo, perché - per esempio - dopo che avevamo già agglutinato tutti i lavoratori in Trabanicsa, gli imprenditori hanno iniziato ad incoraggiare alcuni gruppi, credendo che le terre e anche i lavoratori fossero di loro proprietà", dice García con tono fermo.

Quando gli imprenditori - racconta García - hanno iniziato a fomentare la divisione, "abbiamo aperto un ufficio dove chi voleva uscire potesse passare a ritirare la propria azione"."Quellafu una prova del fuoco e guardi, siamo ancora qui e non sono molti quelli che se ne sono andati via".

Il legislatore assicura che non ha mai fatto pagare nessuno per lasciarlo andare via. "Quello che succede è che ai soci che se ne andarono via per formare poi Trabanocsa, era già stato dato un anticipo e quindi dovevano restituirlo. Non li abbiamo fatti pagare per andarsene".

Secondo i soci di Trabanocsa, ora stanno meglio perché si distribuiscono più utilità e non hanno conflitti interni.

Loza dice che Combanicsa gli passa i dividendi direttamente tutti i mesi e la Giunta Direttiva di Trabanocsa li distribuisce tra i soci.

"Il quattro di settembre consegneremo 200 dollari, più 350 che abbiamo già consegnato" ha concluso.

(Articolo de El Nuevo Diario del 1 e 2 agosto 2005 - Foto END)

(Traduzione e introduzione Giorgio Trucchi)