di Enrico Campofreda
C’è l’America che vuole la guerra, cerca un nemico qualunque purché lo si possa combattere, è ossessionata, ossessionale e paranoica. E dopo l’undici settembre è permeabile a ogni richiamo di complotto e attacco tanto da avallare complotti e attacchi dei propri governanti verso altri popoli. C’è anche un’altra America troppo occupata a lenire le piaghe sociali di disparità, disoccupazione e malattie e miseria che sembrerebbero impensabili all’ombra dei grattacieli. (…)
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Enrico Campofreda
Articoli
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LA TERRA DELL’ABBONDANZA
8 ottobre 2004 par (Open-Publishing)
1 commento -
LA VITA CHE VORREI
5 ottobre 2004 par (Open-Publishing)
di Enrico Campofreda
“Per voi non è che un film, per me è la vita intera”. Quante camere si sono accese e poi spente dai ciak di Truffaut sul set di “Effetto notte”? E ciò che accade sulla scena della finzione cinematografica siamo certi che non sia realtà? Il nuovo lavoro di Piccioni riprende un tema caro al maestro della nouvelle vague: il cinema che racconta se stesso attraverso volti, emozioni, storie, passioni degli attori-personaggi. L’intreccio potrebbe essere scontato: le vicende (…) -
LE CONSEGUENZE DELL’AMORE
2 ottobre 2004 par (Open-Publishing)
di Enrico Campofreda
Algido, asciutto, duro, immediato. Aggettivare il secondo lavoro di Paolo Sorrentino non è difficile, forse lo sarà stato più per lui costruirlo. Ma il giovane regista partenopeo ha talento, narra all’anglosassone, in maniera essenziale seguendo un intreccio noir. Una strada già scelta e realizzata solo in parte con L’imbalsamatoreda Matteo Garrone; come il suo collega Sorrentino colora l’obiettivo con le fredde tinte dei crepuscoli, mentre negli interni la camera (…) -
MAR ADENTRO
23 settembre 2004 par (Open-Publishing)
di Enrico Campofreda
Se non abbiamo scelto di vivere, lasciateci almeno la libertà di morire. Il cileno di Spagna Alejandro Amenábar, dopo il gotico e tenebroso ‘The Others’ cambia registro e sceglie un tema etico: il diritto all’eutanasia, che ne introduce uno filosofico: il diritto al libero arbitrio.
Lo fa narrando la storia verissima e toccante dell’ex marinaio galiziano Ramòn Sampedro, rimasto tetraplegico a seguito d’un distratto tuffo nell’infido mare di casa. La risacca gli è (…) -
NEMMENO IL DESTINO
18 settembre 2004 par (Open-Publishing)
di Enrico Campofreda
Fra gli ideali dei nonni ricordati ne “I nostri anni” e i disagi dei nipoti di questo “Nemmeno il destino” Gaglianone mostra anche la disfatta di vita della generazione del boom, vissuta in una Torino operaia tutta fabbrica, dovere e sacrifici, per finire malati e reietti, quasi larve umane.
È quel narrare una vita dura, sfibrante, meschina che s’affaccia anche nel nostro cinema troppo dedito al buonismo. Apprezziamo il coraggio del regista, torinese d’adozione, che (…) -
PRIMAVERA DI BELLEZZA, di BEPPE FENOGLIO
30 agosto 2004 par (Open-Publishing)
1 commentodi Enrico Campofreda
Cos’è stato l’8 settembre nella coscienza civile degli italiani in divisa? La straordinaria penna di Beppe Fenoglio lo testimonia nel romanzo dal titolo fascistissimo “Primavera di bellezza” come il refrain della prima canzone simbolo del Regime. E quel titolo fa da contorno amaro a tutte le delusioni di chi, vestendo l’uniforme, aveva creduto all’ubriacatura guerrafondaia del Duce d’Italia. Il Regio Esercito risultò sin dal tragico annuncio del 10 giugno 1940 massa di (…) -
Simon & Garfunkel in concert: L’ETERNO SUONO DEL SILENZIO
2 agosto 2004 par (Open-Publishing)
di Enrico Campofreda
31 luglio 2004, Roma Colosseo e Fori Imperiali
Se America dev’essere sia quest’America. Quella che con la voce armoniosa di Art Garfunkel canta il sogno e sulle struggenti melodie di Paul Simon narra poesie. L’America libertaria del dubbio e non quella che spaccia certezze e modelli di ’democrazia’.
L’hanno applaudita in mezzo milione e non tutti sovversivi né sostenitori della Jihad. Giovani di trenta, quaranta, cinquant’anni. E molti sessantenni, giovani come i (…) -
I VENTITRE GIORNI DELLA CITTA’ DI ALBA, di Beppe Fenoglio
24 luglio 2004 par (Open-Publishing)
di Enrico Campofreda
Eccola la Resistenza che meno piaceva a taluni resistenti. Umanissima, senza retorica, con tanti limiti e contraddizioni, fatta di momenti oscuri, antieroici, addirittura meschini. Perché oscuro e meschino era anche qualche patriota. Fenoglio scrittore non lo nasconde, non è nella sua indole di rude langarolo. Dice quel che pensa, senza peli sulla lingua né autocensure letterarie. Può farlo, è stato partigiano, di quelli che non dovevano fare i conti con l’apparato (…) -
LA GUERRA DEI POVERI, di Nuto Revelli
12 luglio 2004 par (Open-Publishing)
1 commentodi Enrico Campofreda
Potevano esserci "Quaranta milioni di baionette" pronte a combattere come annunciava dal fatidico balcone il primo Duce degli Italiani?
Potevano esserci.
La propaganda e la retorica del fascismo avevano obnubilato molte menti sin dalla più tenera età, lo testimonia l’autore in apertura del suo libro "Avevo nove o dieci anni quando balbettai questo giuramento: nel nome di Dio e dell’Italia giuro di eseguire gli ordini del duce e di servire con tutte le mie forze e, (…) -
I NOSTRI ANNI
10 luglio 2004 par (Open-Publishing)
di Enrico Campofreda
"Tu sei un mio nemico prendo, ti fucilo, t’ammazzo cosa brutta, crudele quello che vuoi. Ma se prima d’ammazzarti ti cavo gli occhi, ti sventro, ti taglio i testicoli è diverso, no? Sai quanta gente hanno ucciso così i fascisti? Italiani brava gente un cazzo!"
Le parole di Natalino cinquant’anni dopo pesano come il piombo dei proiettili che sparava ai nazifascisti e che questi sparavano a lui e ai suoi compagni partigiani. Però con la differenza che egli spiega: i (…)