di Enrico Campofreda
C’è una frase che un militare pronuncia dopo che il colonnello dei parà Mathieu ha fatto saltare in aria il nascondiglio di Alì La Pointe nella casbah di Algeri nel 1957 e si augura in tal modo di archiviare la questione dell’indipendenza di quella nazione: “In fondo non sono cattive persone abbiamo convissuto per 130 anni, potremo continuare”. Il film è “La battaglia di Algeri” di Gillo Pontecorvo premiato nel 1966 a Venezia col Leone d’oro, pellicola in bianco e nero (…)
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Storia
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IL FUTURO NERISSIMO DELLE BANLIEUES DI TUTT’EUROPA
8 novembre 2005 par (Open-Publishing)
5 commenti -
Pino Cacucci: "Nahui Olín, una donna simbolo della rivoluzione messicana"
7 novembre 2005 par (Open-Publishing)
di Tonino Bucci
Torna come un motivo ricorrente il Messico sullo sfondo dei personaggi di Pino Cacucci. Nei suoi romanzi ha raccontato storie di ribelli e rivoluzionari, di ideali e passioni politiche, di sconfitte e redenzioni, tutte legate da un filo comune al continente latino-americano. Quasi sempre accade che nelle parole e nelle azioni dei suoi personaggi prevalga il desiderio dell’emancipazione, ma anche della ricerca delle origini di un continente stuprato dal colonialismo. (…) -
Ecco il "revisionismo degli imbecilli" : Antisemitismo e sinistra
7 novembre 2005 par (Open-Publishing)
di Rina Gagliardi
Esiste davvero un "antisemitismo di sinistra"? L’accusa torna e ritorna nel dibattito politico, usata con la pesantezza di una clava - come un insulto intollerabile per chi è venuto al mondo dopo l’orrore della shoah, ed è cresciuto nel rifiuto radicale del nazismo e del razzismo. Per i pasdaran del governo di Tel Aviv, per esempio, ma anche per larga parte dell’intellettualità moderata, criticare duramente le scelte politiche e militari di quel governo, sostenere (…) -
LA MUTAZIONE ANTROPOLOGICA DELL’IRPINIA
7 novembre 2005 par (Open-Publishing)
di Lucio Garofalo
Ho atteso con ansia che trascorresse la ricorrenza del 30° anniversario della tragica morte di Pier Paolo Pasolini, per provare a scrivere qualcosa su di lui, per riflettere sul prezioso senso della sua figura e della sua opera, a 30 anni di distanza dalla sua precoce scomparsa, per ragionare sull’attualità e sulla verginità delle sue idee così avanzate e così ferocemente presenti oggi più di ieri, in quanto hanno anticipato notevolmente i tempi.
La prima impressione (…) -
D’Alema : "Mussolini non doveva essere ucciso"...
5 novembre 2005 par (Open-Publishing)
4 commentiE’ stato giusto fucilare Mussolini? Il presidente dei Ds riapre, decontestualizzandola, un’inutile polemica
di Nicola Tranfaglia
Chi ha seguito distrattamente la politica italiana dopo l’89 potrà stupirsi per l’intervista di Massimo D’Alema a Bruno Vespa sulla morte di Mussolini, che da ieri è in copertina sul maggior settimanale berlusconiano e recita testualmente: ”Mussolini non doveva essere ucciso”. Plaudono alle parole del presidente dei Ds Silvio Berlusconi e, naturalmente, (…) -
Perchè non ci sarò
3 novembre 2005 par (Open-Publishing)
2 commentide Doriana Goracci
Di marce ne ho fatte tante, di sitin innumerevoli. Stasera non ci sarò.
Ripudio la guerra: parole di odio e di fuoco ne ho sentite tante, da quando sono nata, gli anni 50, del dopoguerra, quelli della mia generazione si erano illusi che eravamo nati e cresciuti in un paese "invaso" dalla pace.
Domani sarà la festa delle forze armate, ebbene si, esiste ancora questa festa agghiacciante e saranno depositate corone e onorate quelle disgraziate salme che hanno combattuto (…) -
Il corpo-Pasolini, un testo ancora da decifrare
2 novembre 2005 par (Open-Publishing)
"Questi dieci volumi non sono dunque che il residuo di una frustrazione o di un’ambizione franata?". L’interrogativo, "controverso" come pare inevitabile quando si tocchi - da qualsiasi estremo, per qualsiasi tasto - il metamorfico "fuoco" di un’opera che sembra (voler) rovinare ad ogni punto su se stessa, qual è la pasoliniana, acquisisce un peso e un’eco ancor più drammatici, se a pronunziarle - giunto al termine di una impressionante fatica di sistemazione editoriale (i dieci "meridiani" (…)
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Pasolini : ragazzi di vita della letteratura
2 novembre 2005 par (Open-Publishing)
1 commentodi Flavio Santi
Avevano al massimo una decina d’anni quando morì. O non erano neppure nati. I nuovi scrittori, quelli trenta e quarantenni, quelli cosiddetti "giovani", che rapporto hanno con Pasolini?
Mentre in altri campi il debito è molto forte (registi teatrali come Serena Sinigaglia o cinematografici come Garrone, Sorrentino, Papi Corsicato sviluppano varie ipotesi pasoliniane), nella narrativa e poesia di questi anni si può parlare di influenze dirette? Con la consueta sincerità (…) -
Pasolini : Lo spasmo erotico di un Angelo diabolico
2 novembre 2005 par (Open-Publishing)
"E’ dunque assolutamente necessario morire, perché finché siamo vivi manchiamo di senso, e il linguaggio della nostra vita (con cui ci esprimiamo, e a cui dunque attribuiamo la massima importanza) è intraducibile: un caos di possibilità, una ricerca di relazioni e di significati senza soluzione di continuità. La morte compie un fulmineo montaggio della nostra vita: ossia sceglie i suoi momenti veramente significativi (e non più ormai modificabili da altri possibili momenti contrari o (…)
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Pasolini : "Sbagliavamo a chiamarlo semplicemente poeta"
2 novembre 2005 par (Open-Publishing)
di Tonino Bucci
Con il Pci Pasolini ha un rapporto lungo, tormentato, aspro, persino conflittuale. Lo vive nei panni di chi si considera un compagno di strada, di chi considera il partito comunista un mondo nuovo in gestazione nella pancia di quello vecchio. E’ una storia lunga. Inizia nel ’47 quando il giovane Pasolini aderisce al partito e in poco tempo diventa segretario della sezione di San Giovanni di Casarsa. Ma l’idillio non dura molto. Il 15 ottobre del 1949 Pasolini viene (…)