de Mario Capanna
Aripensarci bene, trentacinque anni dopo, c’è da indignarsi ancora di più. La bomba - la strage - di Piazza Fontana non doveva solo fermare le lotte, spezzare e ricacciare indietro il grande rinnovamento in corso, doveva anche servire a manomettere la democrazia in Italia: queste erano le intenzioni.
Il contesto: il Sessantotto, alla fine dell’anno, è già stato in pratica normalizzato ovunque; l’Italia fa eccezione: da noi le lotte proseguono, si dilatano in intensità e (…)
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Storia
Articoli
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Mi ricordo Milano, quel 12 dicembre
14 dicembre 2004 par (Open-Publishing)
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LA MAMMA DI PEPPINO IMPASTATO
11 dicembre 2004 par (Open-Publishing)
di Viviana Vivarelli
E’ morta la mamma di Peppino Impastato. Ai funerali c’era la bandiera della pace. Peppino era un ragazzo di Cinisi, di Democrazia Proletaria, che aveva messo su una radio, ‘Radio out’, in un garage, dalla quale mandava programmi di accusa contro la mafia locale e il suo padrino, Tano Badalamenti, che abitava a soli cento passi dalla sua casa.
Il boss lo fece uccidere lungo la ferrovia, facendo credere che Peppino fosse saltato in aria per caso mentre sistemava una (…) -
La sfida e la scienza
14 settembre 2004 par (Open-Publishing)
di Rina Gagliardi
Nella nostra storia, ma soprattutto nella storia «grande e terribile» del ’900, rivoluzione e nonviolenza sono apparse idee sostanzialmente antitetiche. Non si cambia il mondo, non si trasforma l’esistente (si chiami capitalismo o imperialismo o oppressione coloniale), non si avvia alcuna "scalata al cielo" sulla sola base della lotta legale o pacifica: questo è stato, via via, il messaggio di fondo della rivoluzione d’Ottobre, della "lunga marcia" di Mao, della (…) -
PRIMAVERA DI BELLEZZA, di BEPPE FENOGLIO
30 agosto 2004 par (Open-Publishing)
1 commentodi Enrico Campofreda
Cos’è stato l’8 settembre nella coscienza civile degli italiani in divisa? La straordinaria penna di Beppe Fenoglio lo testimonia nel romanzo dal titolo fascistissimo “Primavera di bellezza” come il refrain della prima canzone simbolo del Regime. E quel titolo fa da contorno amaro a tutte le delusioni di chi, vestendo l’uniforme, aveva creduto all’ubriacatura guerrafondaia del Duce d’Italia. Il Regio Esercito risultò sin dal tragico annuncio del 10 giugno 1940 massa di (…) -
E’ morto Terzani
29 luglio 2004 par (Open-Publishing)
Di Viviana Vivarelli
CARI AMICI, con animo ricolmo di tristezza, vi comunico che pochi minuti fa, ho appreso che Tiziano Terzani e’ morto.
Terzani era un grande scrittore, un grande giornalista, un intellettuale di cui avevamo ancora bisogno.
Da anni faceva il Freelance, perche’, diceva, e’ il solo modo di andare veramente al cuore delle cose. Non era un giornalista da tavolino, uno di quelli che stanno davanti a un terminale e, mettendo insieme quattro dispacci di agenzia ti parlano (…) -
I VENTITRE GIORNI DELLA CITTA’ DI ALBA, di Beppe Fenoglio
24 luglio 2004 par (Open-Publishing)
di Enrico Campofreda
Eccola la Resistenza che meno piaceva a taluni resistenti. Umanissima, senza retorica, con tanti limiti e contraddizioni, fatta di momenti oscuri, antieroici, addirittura meschini. Perché oscuro e meschino era anche qualche patriota. Fenoglio scrittore non lo nasconde, non è nella sua indole di rude langarolo. Dice quel che pensa, senza peli sulla lingua né autocensure letterarie. Può farlo, è stato partigiano, di quelli che non dovevano fare i conti con l’apparato (…) -
LA GUERRA DEI POVERI, di Nuto Revelli
12 luglio 2004 par (Open-Publishing)
1 commentodi Enrico Campofreda
Potevano esserci "Quaranta milioni di baionette" pronte a combattere come annunciava dal fatidico balcone il primo Duce degli Italiani?
Potevano esserci.
La propaganda e la retorica del fascismo avevano obnubilato molte menti sin dalla più tenera età, lo testimonia l’autore in apertura del suo libro "Avevo nove o dieci anni quando balbettai questo giuramento: nel nome di Dio e dell’Italia giuro di eseguire gli ordini del duce e di servire con tutte le mie forze e, (…) -
Rifugiati italiani in Francia, 1937-1940. La sinistra non comunista in esilio
19 giugno 2004 par (Open-Publishing)
di Valerio Evangelisti
Le fotografie dei primi fuoriusciti politici italiani, sfuggiti alle leggi eccezionali del 1926, ci mostrano gruppi di anziani signori dall’espressione seria e dagli abiti un po’ logori, impegnati a tenere vivi brandelli di passato nei retrobottega delle osterie o tra i tavolini dei caffè dei boulevards parigini. Si intuisce che il loro mondo è un mondo piccolo. "Una volta alla settimana", racconta Angelica Balabanoff, "l’esecutivo del partito si riuniva in uno dei (…) -
SALO’, LA VERGOGNA D’UNA GIOVENTU’ MAI PENTITA
15 giugno 2004 par (Open-Publishing)
4 commentidi Enrico Campofreda
Il revisionismo storico riempie i mass media di rievocazioni e giustificazioni sulla scelta dei ‘ragazzi di Salò’. Raccontino cosa facevano volenti o nolenti quegli sciagurati. Se occorre l’abbrivio li aiutiamo partendo dal noto romanzo di Elio Vittorini ‘Uomini e no’
“Lo avrai, camerata Kesserling, il monumento che pretendi da noi italiani, ma con che pietra si costruirà a deciderlo tocca a noi. Non con i sassi affumicati dei borghi inermi, straziati dal tuo (…) -
No del 4 giugno
11 maggio 2004 par (Open-Publishing)
Di Viviana Vivarelli
Lo scandalo delle foto sulle torture e’ ormai inarrestabile.La credibilita’ di Bush e’ ai minimi storici.
Si cerca in ogni modo di arginare la cosa, si dice che si faranno inchieste e intanto si avvertono gli interessati delle perquisizioni una settimana prima, in modo che facciano sparire il materiale compromettente e per ora abbiamo un unico processo a un unico soldato. Ma parla la Croce Rossa, parlano gli ostaggi, parlano in troppi e lo fanno ormai da due anni, a (…)